Il 3 maggio, presso il Consiglio Regionale del Piemonte, si svolgerà la presentazione ufficiale del libro “Figli dei territori”, un’opera che offre una panoramica dettagliata e critica sui cinquant’anni di storia delle Denominazioni di Origine Controllata (DOC) italiane. Questo evento segna una tappa fondamentale per celebrare un traguardo significativo nel panorama vitivinicolo nazionale, un settore che ha avuto un impatto rilevante sull’economia e sulla cultura del nostro Paese negli ultimi decenni.
La prima anticipazione di questo importante progetto editoriale è avvenuta durante il Vinitaly, il noto salone internazionale del vino che si è tenuto a Verona dal 7 al 10 aprile. In un convegno indetto dal Comitato promotore per il Cinquantenario delle DOC, sono stati discussi temi e riflessioni sul percorso delle denominazioni di origine italiane. Tuttavia, il Ministero delle Politiche Agricole ha presentato un rapporto che ha trascurato un’analisi critica delle esperienze vissute finora dalle denominazioni, non fornendo un elenco esaustivo delle produzioni DOC italiane.
un libro per colmare le lacune
In contrasto con questa mancanza, il libro “Figli dei territori” si propone di colmare queste lacune, offrendo dati, statistiche e riflessioni critiche. Curato dal Circolo Culturale Ottavi di Casale Monferrato e dall’editore Sagittario di Agliano Terme, in collaborazione con la Regione Piemonte e i Vignaioli Piemontesi, questo volume è uno strumento indispensabile per comprendere a fondo l’evoluzione delle DOC italiane.
L’analisi rivela che, negli ultimi cinquant’anni, la produzione di vini DOC in Italia è passata da 1.158.461 ettolitri a ben 13.063.000 ettolitri, rappresentando circa il 28% della produzione enologica nazionale. Questo incremento esponenziale merita una riflessione approfondita su come le normative e le procedure abbiano influenzato e continuino a influenzare il settore. Il libro raccoglie le opinioni di oltre 30 figure di spicco del panorama vitivinicolo italiano, tra cui:
- Produttori
- Enologi
- Studiosi
- Giornalisti
Questi esperti apportano le loro idee e proposte, accompagnate da una documentazione dettagliata sulle attuali 403 DOC (di cui 73 DOCG) e 118 IGP.
un contributo significativo
Un contributo significativo a questo progetto è offerto da Vittorio Camilla, ex dirigente del Ministero dell’Agricoltura e curatore del Comitato Nazionale Vini DOC. Camilla descrive con passione le problematiche normative legate alle denominazioni d’origine, un tema che ha suscitato dibattiti accesi nel corso degli anni. È fondamentale riconoscere che le denominazioni d’origine rappresentano una tutela di un patrimonio nazionale di enorme valore, non solo per l’economia italiana ma anche per l’immagine del Paese all’estero.
Inoltre, lo sviluppo delle DOC ha dato vita a un filone turistico specifico, portando benefici economici a migliaia di aziende produttrici italiane. La valorizzazione dei territori e dei prodotti locali ha attratto visitatori da tutto il mondo, desiderosi di scoprire la ricchezza e la diversità del patrimonio vitivinicolo italiano, un aspetto particolarmente rilevante in un momento in cui il turismo enogastronomico sta vivendo una fase di espansione.
un’opera fondamentale
Il lavoro editoriale dietro “Figli dei territori” è stato coordinato da un gruppo di esperti, tra cui Andrea Desana, figlio del senatore che ha curato la prima norma delle DOC e successivamente ha presieduto il Comitato apposito. Insieme a lui, Angelo Arlandini, Elio Archimede, Giusi Mainardi e Ettore Ponzo, tutti provenienti dal Piemonte, hanno messo in campo le loro competenze e la loro passione per il vino, contribuendo a un’opera che si preannuncia fondamentale per la comprensione del settore.
Il volume, che conta 128 pagine e ha un formato di cm 20 x 29,5, sarà disponibile per la prenotazione al prezzo di 20 euro, con un costo aggiuntivo di 1,50 euro per le spese di spedizione, direttamente presso l’editore Sagittario di Agliano Terme. Per coloro che sono appassionati di vino e desiderano approfondire le tematiche legate alle DOC italiane, “Figli dei territori” rappresenta un’occasione imperdibile per esplorare cinquant’anni di evoluzione e sfide affrontate da un settore che continua a essere un simbolo di qualità e tradizione nel panorama enologico globale.
