Il Calendario Di Meo 2026 è molto più di un semplice strumento per segnare il passare dei mesi; rappresenta una fusione di arte, cultura e storia, dedicato al tema “Napoli e Malta – Dialoghi Mediterranei”. Questa edizione, la ventiquattresima, si distingue per il suo messaggio di unità e connessione tra popoli e culture diverse, un tema di grande attualità in un’epoca segnata da tensioni geopolitiche e divisioni.
Realizzato dall’Associazione “Di Meo Vini ad Arte” in tiratura limitata e senza scopo di lucro, il calendario è un vero e proprio oggetto da collezione. Le immagini che lo adornano sono opera di Massimo Listri, un maestro della fotografia d’architettura e ambienti, che cattura l’essenza di Malta con dodici scatti evocativi. Queste fotografie non solo mostrano la bellezza del paesaggio maltese, ma raccontano anche storie profonde che legano questa isola al capoluogo campano.
Un viaggio tra arte e cultura
Ogni immagine è accompagnata da un racconto scritto da esperti del settore, tra cui giornalisti, musicologi, critici d’arte e accademici. Questi testi esplorano le connessioni storiche e culturali tra Napoli e Malta, snodandosi attraverso un viaggio che comprende:
- Origini storiche
- Architettura
- Musica
- Tradizioni culinarie
- Legami moderni
La storia del Calendario Di Meo ha inizio nel 2002, quando i fratelli Di Meo decidono di organizzare la mostra “Fotografi in Cantina” nella loro storica azienda vinicola a Salza Irpina, in provincia di Avellino. Questa esposizione riunì diversi fotografi, invitati a interpretare artisticamente il mondo del vino. Da queste iniziative artistiche nacque il primo calendario, quello del 2003, dando vita a una tradizione annuale che unisce arte e vino, diventando un simbolo di cultura e creatività.
L’importanza del dialogo interculturale
L’importanza di questa iniziativa è sottolineata da Ian Borg, Vice Primo Ministro e Ministro degli Affari Esteri e del Turismo di Malta. Nella sua introduzione al calendario, scrive: “In un periodo senza precedenti, con tensioni geopolitiche in crescita in tutto il mondo, il Calendario Di Meo 2026 è un messaggio di unità. Ci ricorda che la pace affonda le sue radici nel rispetto reciproco e nella collaborazione”. Le parole di Borg evidenziano come la diplomazia culturale possa servire da ponte tra le diverse nazioni, sottolineando l’amicizia storica tra Napoli e Malta.
Un legame profondo
Il legame tra queste due città non è soltanto culturale, ma affonda le radici nella storia. Generoso Di Meo, ideatore del calendario, spiega che Malta ha vissuto diversi periodi di dominio da parte del Regno di Napoli e del Regno delle Due Sicilie. Questi eventi storici hanno lasciato un’impronta indelebile sulla cultura maltese, influenzando l’architettura, la religione e persino la lingua. Fino al 1934, l’italiano era la lingua ufficiale di Malta, un segno tangibile degli scambi culturali che hanno caratterizzato i rapporti tra le due regioni.
Malta, con la sua posizione strategica nel Mediterraneo, è stata un crocevia di culture e tradizioni. Le sue città, come La Valletta e Mdina, racchiudono la storia di numerosi popoli che si sono succeduti nel corso dei secoli. Allo stesso modo, Napoli, con la sua ricca storia e il suo patrimonio culturale, ha contribuito a creare un legame indissolubile con Malta.
In un’epoca in cui è facile cadere nella trappola delle divisioni e dei pregiudizi, il Calendario Di Meo 2026 si presenta come un faro di speranza. La sua celebrazione delle interconnessioni tra Napoli e Malta non è solo un omaggio alla storia, ma anche una chiamata all’azione per promuovere la tolleranza e la comprensione nell’area del Mediterraneo e oltre.
In questo contesto, il calendario diventa un simbolo di resilienza culturale e di unità, un oggetto che non solo segna il passare del tempo, ma celebra anche le storie, le esperienze e le tradizioni che ci uniscono. La bellezza delle fotografie di Listri e la profondità dei testi rendono questo progetto un contributo significativo alla valorizzazione del patrimonio culturale di Napoli e Malta, invitando tutti a esplorare e apprezzare la ricchezza delle culture mediterranee.