UIV celebra 100 milioni di euro in Finanziaria per potenziare l’internazionalizzazione

UIV celebra 100 milioni di euro in Finanziaria per potenziare l'internazionalizzazione

UIV celebra 100 milioni di euro in Finanziaria per potenziare l'internazionalizzazione

Redazione Vinamundi

30 Ottobre 2025

Roma, 14 giugno 2024 – L’Unione Italiana Vini ha accolto con favore l’annuncio del Governo: 100 milioni di euro in più ogni anno per sostenere la promozione e l’internazionalizzazione delle imprese. È quanto previsto nel disegno di legge di Bilancio presentato ieri a Palazzo Chigi. Se Camera e Senato daranno il via libera, il fondo annuale per la promozione degli scambi – gestito dal Ministero degli Esteri e dall’ICE – salirà a 250 milioni di euro per il triennio 2026-2028. Una cifra che, secondo il consiglio direttivo UIV, rappresenta “un primo segnale di risposta alle richieste delle imprese del vino” in un momento che il settore definisce “delicato”.

Vino italiano in bilico: opportunità e rischi sull’export

Il mondo del vino italiano, che nel 2023 ha esportato più di 8 miliardi di euro secondo i dati ISTAT, si trova oggi davanti a sfide mai viste prima. “Con una quota del 24% dell’export, il nostro settore è esposto più di tutti sul mercato statunitense, che è il primo tra i dieci mercati principali per le nostre esportazioni”, ha spiegato il presidente UIV, Lamberto Frescobaldi. Un legame forte, ma che in tempi di incertezze commerciali e tensioni sui dazi può diventare un punto debole.

L’Osservatorio del vino UIV segnala che nel bimestre luglio-agosto le vendite negli Stati Uniti sono calate del 28% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nei primi otto mesi del 2024, l’export verso i Paesi extra-UE segna un -3%, confermando una fase difficile che preoccupa produttori e istituzioni. “Speriamo che questa situazione venga considerata bene quando si decideranno le risorse”, ha sottolineato Frescobaldi, chiedendo che gli investimenti per l’export vengano rafforzati anche negli anni a venire.

Dazi e fondi: il nodo da sciogliere

Il tema dei dazi resta al centro del dibattito. Il Ministero dell’Economia ha messo in evidenza come le tariffe americane – sul primo mercato estero per il vino italiano – stiano frenando le esportazioni. “Stiamo attraversando un cambiamento profondo nella domanda globale”, ha detto un dirigente UIV durante il Consiglio. “La contrazione dei mercati si fa sentire soprattutto sulle aziende più legate all’estero”.

Il nuovo stanziamento, se confermato, potrebbe dare una boccata d’ossigeno alle imprese. Ma come ha ricordato Frescobaldi, “solo con questi investimenti si potrà davvero rilanciare l’immagine del vino made in Italy”. Nel frattempo, le associazioni di categoria chiedono che i fondi siano usati con criterio: “Non servono spot pubblicitari, ma interventi strutturali”, ha detto un produttore veneto.

Nuovi vicepresidenti per l’Unione Italiana Vini

Nella stessa riunione del Consiglio direttivo UIV sono stati eletti i nuovi vicepresidenti: Filippo Polegato, amministratore delegato di Astoria Vini, e Marzia Varvaglione, business developer della Varvaglione-Vigne & Vini, già presidente del CEEV e dell’Agivi. I due prendono il posto di Chiara Lungarotti e Sandro Sartor, che lasciano il ruolo.

Polegato ha commentato: “Il settore ha bisogno di unità e di guardare oltre confine. Solo così possiamo affrontare le sfide che ci aspettano”. Varvaglione ha aggiunto: “La voce dei giovani imprenditori sarà importante nei prossimi anni. Vogliamo mettere in luce le eccellenze italiane nel mondo”.

Il futuro del vino italiano: attese e incognite

Adesso si attende l’esame parlamentare della legge di Bilancio. Le imprese vogliono vedere fatti concreti: “Non basta aumentare i fondi – dice un rappresentante del settore – serve anche snellire le procedure e avere tempi certi”. In ballo c’è la capacità del vino italiano di restare competitivo in un mercato sempre più instabile e con regole nuove.

Per ora, l’Unione Italiana Vini dà un segnale di apertura al Governo, ma la vera partita, quella dell’export e della presenza sui mercati esteri, è appena cominciata.

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