Negli ultimi anni, la sicurezza alimentare è diventata una priorità fondamentale per le aziende del settore, specialmente dopo i numerosi casi di intossicazioni alimentari che hanno colpito l’Italia e molte altre nazioni. Focolai di listeria, botulino e salmonella hanno sollevato preoccupazioni tra i consumatori e le autorità sanitarie, spingendo le imprese a rivedere le proprie pratiche di sicurezza e a investire in tecnologie innovative. Tra queste, l’High Pressure Processing (HPP) si è affermata come una soluzione efficace e promettente.
HPP Italia, un’azienda leader nel settore della lavorazione ad alta pressione, ha visto una crescita esponenziale della domanda per i suoi servizi. Questa tecnologia, conosciuta anche come pastorizzazione a freddo, utilizza elevate pressioni idrostatiche che possono raggiungere i 6.000 bar. Per dare un’idea della potenza di questo processo, si può paragonare a portare gli alimenti confezionati a una profondità di 60 chilometri sotto il livello del mare. Questo metodo non solo migliora la sicurezza alimentare, ma preserva anche il gusto e il valore nutrizionale degli alimenti.
Crescita della domanda di trattamenti ad alta pressione
Giulio Gherri, CEO di HPP Italia, ha dichiarato: «Stiamo registrando una forte crescita delle richieste di trattamenti ad alte pressioni, perché consentono di stabilizzare gli alimenti, compresi quelli freschi, garantendo elevati standard di sicurezza». La società ha investito in tre linee di lavorazione e prevede di movimentare oltre 10 milioni di chilogrammi di prodotti alimentari nel 2024. Si stima che i ricavi per il 2025 raggiungeranno i 6,5 milioni di euro, un incremento del 59% rispetto all’anno precedente. Questo boom è in gran parte attribuibile all’aumento della domanda di prodotti freschi e sicuri, specialmente da parte di grandi retailer internazionali.
Vantaggi dell’HPP per le piccole e medie imprese
L’HPP non è solo una tecnologia per le grandi multinazionali; anche le piccole e medie imprese (PMI), nonché startup di vari paesi, si sono rivolte a HPP Italia. Queste aziende cercano di soddisfare le crescenti richieste di alcuni dei principali rivenditori globali, i quali considerano l’uso dell’HPP un prerequisito fondamentale per i fornitori di alimenti freschi. Prodotti come:
- Salumi
- Prodotti ittici
- Preparati gastronomici
stanno beneficiando di questo trattamento, che garantisce la loro sicurezza senza compromettere la qualità.
Impatto sulla shelf-life e sostenibilità
Un aspetto interessante dell’HPP è il suo impatto sulla shelf-life degli alimenti. Grazie a questo trattamento, ad esempio, un succo di frutta può passare da una durata di conservazione di meno di sette giorni a oltre 120 giorni, mentre il latte può rimanere fresco per oltre 60 giorni invece dei tradizionali quattro. Questo non solo riduce il rischio di sprechi alimentari, ma consente anche di ottimizzare i costi di trasporto, favorendo le spedizioni via mare piuttosto che aeree, che sono significativamente più costose.
La crescente globalizzazione della cucina italiana ha ulteriormente accentuato l’importanza di garantire che i prodotti freschi made in Italy arrivino perfetti e sicuri in mercati lontani come New York, Sydney e Singapore. I consumatori in questi paesi si aspettano la stessa qualità di freschezza che avrebbero in Italia, creando una sfida logistica per i produttori. L’HPP si sta affermando come una soluzione chiave in questo contesto, permettendo di mantenere gli standard di qualità richiesti dai consumatori internazionali.
In sintesi, l’industria alimentare sta attraversando una trasformazione significativa grazie all’adozione di tecnologie innovative come l’HPP. La crescente domanda di sicurezza alimentare, insieme alla globalizzazione e all’attenzione verso pratiche sostenibili, sta spingendo le aziende a investire in soluzioni che non solo garantiscono la sicurezza, ma migliorano anche la qualità e l’efficienza operativa. Con il continuo aumento della consapevolezza dei consumatori e le sfide del mercato globale, è probabile che l’HPP giocherà un ruolo sempre più centrale nel futuro dell’industria alimentare.