Lido di Camaiore, 22 marzo – Domenica 24 e lunedì 25 marzo, all’Una Hotel Versilia di Lido di Camaiore torna la sedicesima edizione di Terre di Toscana, un evento che da anni richiama appassionati e addetti ai lavori da tutta Italia. Saranno 140 le cantine presenti, tra nomi affermati e nuove realtà, in un appuntamento ormai fondamentale per il mondo del vino toscano.
Toscana in vetrina: le grandi protagoniste
La manifestazione si svolgerà dalle 11 alle 19 in entrambe le giornate. Tra le aziende attese, c’è Pietro Beconcini, che porta avanti il Tempranillo sulle colline di San Miniato. “Presenteremo tutte le nuove annate, dai Chianti alle vinificazioni in bianco”, spiega Leonardo Beconcini, titolare della cantina. Al suo fianco ci saranno realtà come Boscarelli di Cervognano, nel comune di Montepulciano, con i suoi celebri Nobili.
Non mancherà la storica Tenuta di Capezzana, una delle più antiche della Toscana e custode della D.O.C.G. Carmignano. “I nostri vini nascono da una storia familiare lunga secoli”, racconta Benedetta Contini Bonacossi, che sottolinea la presenza di vitigni rari per la regione.
Tradizione e novità nei calici
Nel cuore di San Gimignano, Il Colombaio di Santa Chiara si fa notare con le sue Vernacce, vini che si distinguono per la capacità di invecchiare bene. “La Vernaccia è la nostra identità”, confida Alessio Logi, uno dei fratelli fondatori. Da Montalcino arrivano i Rossi e i Brunelli de Il Marroneto, con il Madonna delle Grazie ormai noto anche oltre i confini nazionali.
Sempre da Montalcino, la cantina Pietroso presenterà un nuovo vino dedicato al fondatore Berni Domenico. “Un omaggio a chi ha creduto per primo in queste colline”, spiegano dalla famiglia Berni.
Chianti Classico e Bolgheri: simboli di territorio
Nel Chianti Classico, tra le colline che si stendono tra Firenze e Siena, si muovono realtà come Quercia al Poggio e Riecine. Quest’ultima, con sede a Gaiole in Chianti, unisce tradizione e innovazione. “Guardiamo al futuro senza dimenticare le nostre radici”, dice Alessandro Campatelli, responsabile della produzione.
Sulla costa, a Castagneto Carducci, spicca Michele Satta. Oggi guidata da Giacomo Satta, l’azienda coltiva varietà come Cabernet Sauvignon, Merlot, Sangiovese e Syrah. “Bolgheri è un vero laboratorio a cielo aperto”, ammette Satta durante una degustazione dell’anno scorso.
Tra Liguria e Toscana: il caso Terenzuola
Un discorso a parte merita Terenzuola, l’azienda di Ivan Giuliani che si estende tra Liguria e Toscana. I suoi vini raccontano la complessità dei terreni tra le Alpi Apuane e le Cinque Terre. “Ogni vigneto ha una storia diversa da raccontare”, spiega Giuliani, mostrando alcune bottiglie della nuova annata.
Un evento per addetti e appassionati
Gli organizzatori prevedono oltre duemila visitatori nelle due giornate. Il pubblico potrà assaggiare centinaia di etichette e confrontarsi direttamente con i produttori. “Terre di Toscana è diventata una tappa fondamentale per chi vuole capire il futuro del vino regionale”, commenta Alice Romiti, responsabile della comunicazione dell’evento.
L’ingresso è riservato agli operatori del settore lunedì, mentre domenica sarà aperto anche agli appassionati. Il biglietto parte da 30 euro e include calice e degustazioni libere.
Storie e territori in un bicchiere
Passeggiando tra i banchi d’assaggio nelle sale dell’Una Hotel Versilia, tra profumi intensi e accenti toscani, si percepisce il cuore della manifestazione: raccontare la ricchezza di un territorio attraverso il lavoro quotidiano delle sue aziende. “Ogni vino qui è una piccola storia”, ha detto un visitatore lo scorso anno. Forse è proprio questo il segreto di Terre di Toscana: unire passato e futuro in un solo bicchiere.
