Toscana conquista il secondo posto nell’export vinicolo 2015, superata solo dal Veneto

Toscana conquista il secondo posto nell'export vinicolo 2015, superata solo dal Veneto

Toscana conquista il secondo posto nell'export vinicolo 2015, superata solo dal Veneto

Redazione Vinamundi

21 Ottobre 2025

Nel 2015, la Toscana ha consolidato la sua posizione di rilievo nel panorama vitivinicolo italiano, piazzandosi al secondo posto, subito dopo il Veneto, per quanto riguarda l’export di vino. Secondo una ricerca condotta da Nomisma Wine Monitor per il prestigioso gruppo Frescobaldi, la regione ha esportato vino per un valore di 902,4 milioni di euro, rappresentando il 17% dell’export totale di vino italiano. Questi dati non solo evidenziano l’importanza economica del settore vinicolo per la Toscana, ma anche la qualità e la reputazione dei vini toscani a livello internazionale.

il valore dell’export toscano

Lamberto Frescobaldi, presidente dell’omonimo gruppo vitivinicolo, ha commentato i risultati affermando che il prezzo medio all’export dei vini toscani è quasi di 6 euro al litro, a fronte di una media nazionale di circa 2,7 euro. Questo dato riflette non solo la qualità dei vini toscani, ma anche la loro posizione di prestigio sui mercati esteri. La Toscana, con i suoi 60.200 ettari di vigneti, rappresenta il 9,2% del totale dei vigneti italiani. La viticoltura incide per l’8,5% della superficie agricola toscana, rispetto a una media nazionale di poco superiore al 5%.

Nel complesso, la Toscana ha prodotto 2,8 milioni di ettolitri di vino nel 2015, pari al 6% della produzione nazionale. Una caratteristica distintiva della viticoltura toscana è che il 95% dei vini prodotti nella regione è a marchio Dop (Denominazione di Origine Protetta) e Igp (Indicazione Geografica Protetta), un dato che si discosta dalla media nazionale, dove la percentuale di vini a denominazione è del 75%. Inoltre, l’89% del vino toscano è rosso, in netto contrasto con il dato italiano, dove i vini rossi rappresentano solo il 47% del totale.

tendenze nei mercati esteri

Il primo semestre del 2016 ha visto una continuazione di questa tendenza positiva, con un export di 427,1 milioni di euro. I principali mercati di riferimento per il vino toscano sono stati:

  1. Stati Uniti – 36,9% dell’export
  2. Germania – 14,3%
  3. Altri mercati significativi

Negli ultimi cinque anni, l’export verso l’Unione Europea è aumentato del 36%, mentre quello verso i mercati extra UE ha registrato un incremento del 69%.

La classifica delle regioni italiane per export di vino nel 2015 è guidata dal Veneto con 935,1 milioni di euro, seguito dalla Toscana e dal Piemonte con 404,6 milioni. Altre regioni significative includono il Trentino-Alto Adige (249,4 milioni), l’Emilia Romagna (131,5 milioni) e la Lombardia (124,3 milioni). Questo quadro evidenzia l’importanza del vino come prodotto di esportazione per la Toscana, che detiene il peso più elevato sull’export agroalimentare regionale, con un’incidenza del 38%, rispetto a una media nazionale del 15%.

prospettive per il futuro

Un aspetto interessante è la crescita del consumo di vino in paesi non tradizionalmente associati alla viticoltura. La Cina, ad esempio, pur avendo il consumo pro capite più basso al mondo (1,5 litri all’anno), ha visto un incremento del suo consumo di vino del 44,7% tra il 2010 e il 2015. Anche il Canada ha mostrato una crescita significativa, con un aumento del 19,4%. Le prospettive di crescita per i consumi di vino rosso nei mercati esteri principali nei prossimi cinque anni sono promettenti, con previsioni di crescita del 82% in Cina, seguita da Canada (14%) e Russia (12%).

Per quanto riguarda la Toscana, dopo un 2015 eccezionale, si prevede che la produzione 2016 torni più in linea con la media degli ultimi cinque anni. Tuttavia, ci sono differenze significative all’interno della regione: si prevedono riduzioni nella parte orientale (Firenze, Arezzo e parte nord della provincia di Siena) e un aumento nella Toscana meridionale, in particolare Livorno, Maremma grossetana e Val d’Orcia. Nonostante queste fluttuazioni, la qualità della vendemmia è attesa essere ottima in quasi tutte le aree vitivinicole della regione, mantenendo così elevati gli standard dei vini toscani nel mercato globale.

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