Nel panorama vitivinicolo italiano, la Toscana si distingue come una delle regioni più importanti per l’export di vino, posizionandosi al secondo posto, subito dopo il Veneto. Secondo una ricerca condotta da Nomisma Wine Monitor per il gruppo Frescobaldi, nel 2015 la Toscana ha esportato vino per un valore di 902,4 milioni di euro, rappresentando il 17% dell’export vinicolo totale dell’Italia. Questo dato non solo sottolinea l’importanza economica del settore, ma evidenzia anche la crescente reputazione dei vini toscani a livello internazionale.
Qualità e prezzo dell’export toscano
Lamberto Frescobaldi, presidente dell’omonimo gruppo vinicolo, ha dichiarato che la qualità e la buona reputazione dei vini toscani si riflettono anche nel prezzo medio all’export, che si attesta quasi a 6 euro al litro. Questa cifra è significativamente superiore alla media nazionale, che è di circa 2,7 euro al litro. Questo valore evidenzia non solo la qualità intrinseca dei vini toscani, ma anche l’immagine premium che la regione ha costruito nel mercato globale.
Superficie vitata e produzione
La superficie vitata in Toscana è di 60.200 ettari, che rappresentano il 9,2% dell’intero vigneto italiano. L’incidenza della viticoltura sulla superficie agricola della regione è dell’8,5%, un valore notevolmente superiore alla media nazionale che è appena sopra il 5%. Con una produzione di 2,8 milioni di ettolitri di vino, la Toscana contribuisce per il 6% alla produzione nazionale. Non sorprende quindi che il 95% del vino toscano sia a marchio Dop e Igp (ex Doc-Docg e Igt), rispetto a una media nazionale del 75% per i vini a denominazione.
Vini rossi e tradizione vitivinicola
L’89% della produzione vinicola toscana è costituito da vini rossi, a fronte di una media nazionale del 47%. Questo dato conferma la forte tradizione vitivinicola della regione, caratterizzata dall’alta qualità dei suoi vini rossi, come il Chianti, il Brunello di Montalcino e il Nobile di Montepulciano, che sono tra i più rinomati a livello mondiale.
Mercati esteri e prospettive future
Nel 2015, il valore dell’export di vino toscano ha superato quello di altre regioni italiane, posizionando la Toscana al secondo posto dopo il Veneto, che ha esportato 935,1 milioni di euro. Seguono il Piemonte con 404,6 milioni, il Trentino-Alto Adige con 249,4 milioni e l’Emilia Romagna con 131,5 milioni. La Lombardia e altre regioni come Abruzzo, Sicilia e Puglia contribuiscono anch’esse all’export vinicolo, ma con cifre inferiori.
Un dato interessante è che l’export di vino rappresenta il 38% del totale dell’export agroalimentare toscano, ben al di sopra della media nazionale che si attesta attorno al 15%. Questo pone la Toscana come la regione italiana in cui il vino ha il peso più significativo nelle esportazioni agroalimentari. Inoltre, il valore aggiunto prodotto dalle imprese vinicole toscane incide per il 19% sul valore totale a livello nazionale, rendendo la regione un attore fondamentale nel mercato vinicolo italiano, subito dopo il Veneto.
Per quanto riguarda i mercati esteri, i vini toscani trovano i loro principali acquirenti negli Stati Uniti, che rappresentano il 36,9% dell’export, seguiti dalla Germania con il 14,3%. L’analisi dell’evoluzione dell’export negli ultimi cinque anni mostra una crescita significativa: l’Unione Europea ha visto un incremento del 36%, mentre i mercati extra UE hanno registrato un fantastico +69%.
L’outlook per la vendemmia 2016, che ha avuto inizio nelle ultime settimane, prevede una produzione complessiva italiana di circa 48,5 milioni di ettolitri, un lieve calo rispetto al 2015, ma un incremento sull’andamento medio degli ultimi cinque anni. In Toscana, si prevede che la produzione 2016 torni a livelli più vicini alla media degli ultimi cinque anni, con differenze significative all’interno della regione. Infatti, mentre alcune aree, come quelle orientali (Firenze, Arezzo e parte del nord della provincia di Siena), potrebbero registrare riduzioni, altre, come la Toscana meridionale (Livornese, Maremma grossetana, Val d’Orcia), mostrano segni di crescita.
In ogni caso, ciò che unisce le diverse zone viticole toscane è un comune denominatore: l’aspettativa di una vendemmia di alta qualità, che potrebbe ulteriormente consolidare il prestigio dei vini toscani nel panorama internazionale. In considerazione di questi fattori, la Toscana continua a scrivere la sua storia di successi e riconoscimenti nel mondo del vino, mantenendo viva la tradizione vitivinicola e innovando al contempo per affrontare le sfide future.