
Studiare il passato per plasmare il futuro del vino: l'importanza dell'heritage nel Sanguis Jovis n. 8
Nel mondo del vino, il legame con la tradizione e la storia è fondamentale per affrontare le sfide del presente e del futuro. Questo concetto si mette in evidenza in Sanguis Jovis n. 8, un evento di grande rilevanza che si svolgerà dal 7 all’11 luglio a Montalcino, in Toscana. Organizzato dalla Fondazione Banfi e guidato da Rodolfo Maralli, il programma di quest’anno si concentra sul tema “Heritage: Frontiera del valore tra terroir e storytelling”. Un titolo che racchiude un’importante riflessione sulla ricchezza delle competenze acquisite nel tempo, necessarie per costruire un nuovo domani per il settore vitivinicolo.
In un momento delicato per l’industria vinicola, caratterizzato da sfide come il cambiamento climatico, l’intelligenza artificiale e le dinamiche demografiche, è essenziale guardare al passato. Comprendere la storia e le tradizioni vitivinicole non solo aiuta a preservare l’identità del territorio, ma offre anche spunti per affrontare le complesse problematiche contemporanee. La valorizzazione dell’heritage diventa quindi una leva strategica per le imprese italiane della vite e del vino, che possono trarre vantaggio da una narrazione autentica e significativa, capace di attrarre il pubblico e i consumatori.
Formazione e opportunità per i giovani
Il progetto è rivolto a giovani neolaureati in discipline tecniche e umanistiche, nonché a professionisti del settore. Sono disponibili 20 posti per partecipare a un percorso formativo sotto la supervisione di esperti di fama, come Attilio Scienza, docente di Viticoltura all’Università di Milano, e Alberto Mattiacci, docente di Economia e Marketing alla Sapienza di Roma. Questo approccio multidisciplinare è fondamentale per integrare le competenze tecniche con una profonda conoscenza delle storie e delle tradizioni che caratterizzano ogni singolo vino.
Il valore dell’heritage nel vino
Il termine “heritage” nel contesto vitivinicolo va oltre la semplice tradizione. I vigneti sono spesso il risultato di generazioni di lavoro, di usi e costumi che si tramandano di padre in figlio, creando una connessione profonda con il “genius loci”. La qualità dei vini, quindi, non è solo il risultato di tecniche agronomiche moderne, ma anche il frutto di una storia che parla di passione, sacrifici e innovazione. Riconoscere il valore di questo patrimonio significa anche apprezzare il legame che unisce le comunità locali ai loro prodotti, alimentando un senso di appartenenza e orgoglio.
Dal punto di vista economico, l’heritage di un brand rappresenta la tradizione e il patrimonio immateriale che un’impresa ha accumulato nel tempo. Le aziende vinicole che riescono a comunicare efficacemente la loro storia e le loro radici possono differenziarsi in un mercato sempre più competitivo. Il valore dell’“effetto Made In” diventa un elemento chiave nel posizionamento dei prodotti, in grado di attrarre sia i consumatori locali che quelli internazionali, desiderosi di scoprire e assaporare vini che raccontano una storia autentica.
Sanguis Jovis: un centro di eccellenza
Sanguis Jovis è il primo Centro Studi permanente sul Sangiovese, istituito nel 2017 dalla Fondazione Banfi, con l’intento di fare ricerca, diffondere conoscenza e formare i tecnici e gli enologi del futuro. L’alta scuola del Sangiovese si è affermata come un punto di riferimento nel panorama vitivinicolo italiano, promuovendo corsi di formazione e pubblicazioni scientifiche che approfondiscono ogni aspetto del vitigno a bacca rossa più coltivato d’Italia, simbolo indiscusso della Toscana enoica.
La formazione e la ricerca sono essenziali per affrontare le sfide attuali. L’analisi delle dinamiche climatiche, ad esempio, è cruciale per capire come le varietà di uva possano adattarsi a un ambiente in continua evoluzione. L’intelligenza artificiale, d’altra parte, offre strumenti innovativi per analizzare i dati e ottimizzare i processi produttivi, consentendo di fare scelte più informate e sostenibili. È evidente che il futuro del vino non può prescindere da un approccio che unisca tradizione e innovazione.
In questo contesto, Sanguis Jovis n. 8 si propone di esplorare come trasferire il valore speciale dei territori nella narrazione dei vini. La capacità di raccontare una storia attraverso il vino è ciò che può realmente fare la differenza nel mercato attuale. I consumatori cercano esperienze autentiche, e un vino che porta con sé la storia di un territorio diventa non solo un prodotto da gustare, ma un’esperienza da vivere.
Il mondo del vino è in continua evoluzione, ma le sue radici affondano in una storia ricca e complessa. Valorizzare questo patrimonio significa non solo preservare il passato, ma anche costruire un futuro sostenibile e prospero per l’industria vitivinicola italiana. Con eventi come Sanguis Jovis, la Fondazione Banfi dimostra che il dialogo tra passato e futuro è non solo possibile, ma essenziale per il successo delle imprese vinicole nel panorama globale.