La Turchia è tra i primi quattro produttori al mondo di uva da vino, tuttavia la produzione di questa bevanda ha una storia recente, complici anche le restrizioni religiose e politiche che ancora oggi vigono in questo Paese. Infatti, solo poco più del 2% degli oltre 8mila chilometri quadrati coltivati a vite sono destinati alla vinificazione. Eppure in questa terra, tra Anatolia e Caucaso, ha origine la vitis vinifera.
Per secoli durante il dominio ottomano, alla popolazione è stato vietato utilizzare le uve per la produzione di vino, l’unico uso consentito era quello da tavola. Nonostante il profondo legame di questo paese con la vite, la produzione di vino ha una storia recente. È solo nel 1925, con la fondazione della Repubblica Turca, che viene consentita la produzione di vino, anche se ancora oggi, in questo paese vigono stringenti limitazioni per la produzione. Proprio per la lunga storia di restrizioni e divieti, la maggior parte delle uve coltivate in Turchia si prestano al doppio utilizzo: da tavola e per la vinificazione.
In questa terra il vino viene prodotto sia da vitigni locali che da vitigni internazionali. Tra i vitigni autoctoni a bacca nera ci sono Öküzgözü e Boğazkere mentre tra quelli a bacca bianca ci sono Emir, Sultaniye e Narince. I vitigni internazioni a bacca nera più coltivati, invece, sono Pinot Nero, Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah. Quelli a bacca bianca Chardonnay, Sauvignon Blanc e Semillon.
Ai piedi del Monte Ararat, in un’area considerata la culla della storia del vino nel mondo, viene prodotto il Buzbağ. Questo vino rosso aromatizzato dell’Anatolia nasce dal vitigni Boğazkere. Talvolta viene prodotto come un icewine: l’uva viene lasciata sulla vite fino all’arrivo del primo gelo e poi, ancora congelata, viene pigiata.
Oltre la metà del vino turco viene prodotto da vitigni autoctoni, nelle regioni a ovest, verso il mar Egeo. L’area di Marmara, situata tra lo stretto del Bosforo e dei Dardanelli, è una delle zone vinicole più importanti del Paese con circa il 14% della produzione. Qui si trova un clima mediterraneo, come a quello del nord della Greci. Nell’Anatolia mediorientale, tra i fiumi Tigri ed Eufrate, si ritiene fossero piantati i vigneti di Noé. Mentre nell’Anatolia del centro e del sud si produce il 12% del vino turco. Nell’Anatolia del nord, invece, si produce solo il 3% della produzione totale di vino. Questo è dovuto della morfologia del terreno, qui i vigneti si trovano anche a 1.200 metri sul livello del mare.
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