Dalla tradizione enogastronomica agli spettacoli dal vivo: due appuntamenti che trasformano il bosco in festa per migliaia di visitatori.
Quando si parla di settembre, nel Lazio, non si pensa solo al rientro dalle vacanze ma anche alle feste di piazza che portano in tavola i sapori dei boschi. Tra queste spicca la Sagra del fungo porcino, un evento che affonda le radici nella tradizione popolare e che ogni anno richiama migliaia di persone tra i Castelli Romani. Due i poli principali: Lariano, che dal 10 al 21 settembre 2025 ospiterà una nuova edizione con spettacoli e concerti, e Colle di Fuori, frazione di Rocca Priora, che dal 5 al 14 settembre accoglierà i visitatori sotto le querce del Parco dei Castelli. Due luoghi diversi ma uniti dallo stesso protagonista: il porcino, definito “Re del bosco” per eccellenza.
La festa di Lariano: tra piatti tipici e ospiti sul palco
La città di Lariano, in provincia di Roma, è da decenni sinonimo di funghi. Dal 1991 l’Associazione Festa del Fungo Porcino organizza l’evento che trasforma via Napoli n.201 in un enorme spazio gastronomico con ingresso libero. Qui si servono piatti che raccontano il territorio: fettuccine ai funghi porcini, secondi di carne cucinati con ricette locali, panini caldi e specialità pensate per chi vuole assaggiare più sapori in una sola serata.

Ma la sagra non è solo cibo. Il programma 2025 è stato concepito per unire enogastronomia e spettacolo, con un calendario di ospiti che spazia tra musica, comicità e revival. Mercoledì 10 settembre saliranno sul palco Iva Zanicchi, Fausto Leali, Amedeo Minghi e Rita Forte, guidati dalla conduzione di Mara Venier. Nei giorni successivi si alterneranno comici come Uccio De Santis e Dado, voci della musica popolare come i Nomadi e artisti amati dalle nuove generazioni come Fred De Palma e Cristina D’Avena. La chiusura, il 21 settembre, sarà affidata a Sal Da Vinci.
Ogni serata inizierà alle 21, trasformando la sagra in un vero festival. Non è un caso se Lariano viene ormai considerata una delle capitali italiane del fungo porcino: qui si celebra non solo la bontà di un ingrediente, ma anche la sua capacità di unire generazioni diverse attorno a un tavolo. La manifestazione diventa occasione per raccontare il legame tra la comunità e i boschi che circondano i Castelli Romani, un patrimonio naturale che continua a offrire prodotti di alta qualità.
Colle di Fuori: l’altra tradizione ai piedi dei Castelli Romani
Pochi chilometri più in là, tra i boschi di Rocca Priora, si rinnova un altro appuntamento con il porcino. La Sagra di Colle di Fuori si svolgerà nei due fine settimana del 5-6-7 e 12-13-14 settembre 2025. Qui l’atmosfera cambia: non ci sono grandi piazze ma un contesto più raccolto, immerso nel Parco dei Castelli Romani. I posti a sedere sono circa duemila, distribuiti sotto i tendoni allestiti tra i prati, dove i visitatori possono pranzare e cenare a contatto diretto con la natura.
Il menù ruota attorno al porcino, cucinato in diversi modi: dalle bruschette alle paste fresche, fino ai contorni che accompagnano carni locali. Anche qui la dimensione gastronomica si intreccia con la musica dal vivo e con attività pensate per creare un clima di festa. L’aria, impregnata del profumo dei funghi appena cucinati, diventa parte integrante dell’esperienza, che si ripete anno dopo anno mantenendo intatto lo spirito originario.
Colle di Fuori è l’occasione per scoprire un volto più intimo dei Castelli, lontano dai circuiti turistici più battuti. La sagra richiama famiglie, comitive di amici e appassionati che arrivano anche da Roma, attratti dalla possibilità di vivere una giornata semplice ma intensa. Qui non conta solo il piatto, ma il valore del ritrovo. Un aspetto che rende la festa un punto fermo del calendario autunnale del Lazio.
Settembre, quindi, diventa il mese in cui il fungo porcino non è solo ingrediente ma simbolo di identità. Due sagre diverse per dimensioni e stile, ma unite da un filo comune: celebrare il bosco e la sua ricchezza trasformandoli in convivialità e spettacolo.