Dal Piemonte alla Sicilia, i luoghi dove puoi raccogliere l’uva, assaggiare il vino e dormire in mezzo ai vigneti.
Settembre, per l’Italia del vino, è più di un mese. È un rito. Quando i filari iniziano a tingersi di giallo e rosso, la vendemmia riporta in vita campagne, borghi e cantine. Non è solo raccolta, ma un momento che unisce tradizione, lavoro, festa e sapori. Negli ultimi anni, sempre più cantine e agriturismi hanno aperto le porte ai visitatori, offrendo esperienze immersive: si può camminare tra i filari con le forbici in mano, assistere alla pigiatura, bere il mosto appena spremuto e concludere la giornata con una cena in vigna o una notte tra le botti.
Dove partecipare alla vendemmia: dalle Langhe alla Val d’Orcia
Le Langhe, in Piemonte, sono uno dei territori simbolo di questo periodo. A Barolo, La Morra o Monforte d’Alba, molte aziende vinicole organizzano giornate di vendemmia aperta: i visitatori, guidati dagli enologi, raccolgono l’uva e scoprono il percorso che porta dal grappolo alla bottiglia. Dopo il lavoro, si pranza tra le vigne con salumi, formaggi e Dolcetto fresco. Alcuni agriturismi offrono pacchetti che includono due notti, vendemmia e degustazione. La vista sulle colline coperte di viti rende tutto memorabile, specie al tramonto.

In Toscana, la zona della Val d’Orcia propone vendemmie esperienziali tra Montalcino, Montepulciano e Pienza. Le aziende agricole locali permettono di entrare nel vivo della produzione del Brunello e del Nobile, spesso coinvolgendo anche i bambini in attività didattiche legate alla natura e ai cicli stagionali. Dormire in un casale circondato da vigneti e svegliarsi col profumo dell’uva è una delle immagini più autentiche dell’enoturismo italiano. A settembre, le strutture offrono anche cene nei filari, con piatti tipici abbinati ai vini della casa.
Scendendo verso il Salento, in Puglia, la vendemmia assume ritmi diversi, ma la passione resta la stessa. Qui, tra Negramaro e Primitivo, le aziende vinicole propongono esperienze serali: si vendemmia al tramonto e si cena all’aperto con musica dal vivo e vino a volontà. I trulli ristrutturati diventano alloggi perfetti per chi cerca una fuga di fine estate tra sapori forti, pietra bianca e silenzi profondi.
Dormire tra le vigne: agriturismi ed esperienze autentiche
Molte strutture hanno trasformato la vendemmia in un’esperienza turistica completa, che va oltre il semplice “raccogli e vai”. In Veneto, tra le colline del Prosecco, diversi wine resort offrono la possibilità di dormire in suite affacciate sui filari, fare colazione con confetture fatte in casa e poi partecipare alle attività di raccolta e lavorazione. Alcuni propongono anche massaggi con vinaccioli, percorsi olfattivi e laboratori di cucina con abbinamenti vino-cibo.
In Umbria, le cantine di Montefalco e Bevagna aprono le loro porte con programmi che durano tutto il mese: raccolta manuale, visita delle botti, degustazioni verticali e cene in bottaia. I turisti possono dormire in antichi casali ristrutturati, partecipare a lezioni sulla vinificazione e acquistare bottiglie personalizzate, prodotte proprio durante la loro visita.
La Sicilia, infine, con le sue vendemmie precoci, è spesso la prima a partire. A settembre, sull’Etna o tra i filari del Noto, si può raccogliere l’uva mentre il mare è ancora caldo e le giornate sono lunghe. Le tenute propongono pacchetti che includono tour nei vigneti lavici, degustazioni di Nero d’Avola o Carricante, e notti in residenze storiche immerse tra le vigne.
Chi partecipa a una vendemmia porta a casa un pezzo di territorio. Non si tratta solo di vino, ma di storie, persone, stagioni che si intrecciano. Settembre, in fondo, è il mese che riassume tutto questo: fatica, festa e sapore. E oggi, chiunque può viverlo da dentro, per qualche ora o per un intero weekend, con mani sporche d’uva e un calice in mano.