Scoprire il lato divertente della comunicazione del vino: aneddoti e ricordi di un’insider

Scoprire il lato divertente della comunicazione del vino: aneddoti e ricordi di un'insider

Scoprire il lato divertente della comunicazione del vino: aneddoti e ricordi di un'insider

Redazione Vinamundi

7 Ottobre 2025

Il mondo del vino, con le sue mille sfumature, regole e tradizioni, può apparire a molti come un territorio inaccessibile e intimidatorio. La complessità delle temperature di servizio, degli abbinamenti culinari e delle varietà di bicchieri può far sì che i neofiti si sentano sopraffatti. È proprio da questa considerazione che nasce il libro “Tappi, tacchi e miracoli” di Maddalena Mazzeschi, una professionista con oltre quarant’anni di esperienza nel campo della comunicazione del vino. L’autrice, nota tra gli addetti ai lavori per la sua carriera di ufficio stampa e pubbliche relazioni, intende sdrammatizzare l’approccio verso il vino, rendendolo accessibile e divertente, senza rinunciare alla sua ricchezza culturale.

La carriera di maddalena mazzeschi

Mazzeschi ha trascorso una lunga carriera nel Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano prima di avviare la sua agenzia di comunicazione. Utilizza un linguaggio ironico e aneddoti personali per raccontare le sfide e le gioie del suo lavoro. La sua intenzione è chiara: rendere il vino un piacere da scoprire anziché un campo minato di regole e convenzioni. “Chi conosce il vino lo apprezza meglio”, spiega l’autrice, sottolineando come il vino non debba essere demonizzato, ma celebrato per la sua storia millenaria e la cultura che rappresenta.

La copertina e il simbolismo

Uno degli elementi distintivi del libro è la copertina, che ritrae dei tacchi alti, simboli di un’epoca in cui Mazzeschi si trovava a dover affrontare un ambiente di lavoro prevalentemente maschile. “Le scarpe rosse sono diventate un simbolo di denuncia e lotta per i diritti delle donne”, racconta, ricordando come la sua presenza in un settore dominato da uomini fosse già di per sé una sfida. Negli anni Settanta, quando iniziò la sua carriera, era rara la presenza di donne in ruoli di responsabilità nel mondo del vino, e Mazzeschi si è trovata spesso a dover dimostrare il proprio valore.

Aneddoti e autoironia

La narrazione di Mazzeschi è intrisa di autoironia e sincerità. Tra i suoi ricordi, spiccano episodi divertenti legati agli inizi della sua carriera, quando, da giovane donna, doveva affrontare le prese in giro dei colleghi. A scuola, si sentiva un pesce fuor d’acqua, afflitta da quelle che definisce le sue “tre caratteristiche inaccettabili”:

  1. Essere donna
  2. Essere brutta
  3. Essere secchiona

Ma, invece di lasciarsi abbattere da queste etichette, Mazzeschi ha saputo trasformarle in punti di forza, arrivando a diventare la prima donna eletta nel Consiglio di Istituto.

Il libro non si limita a raccontare la sua carriera; include anche aneddoti legati alla sua vita privata, come la scelta di diventare una laica consacrata nella Chiesa Cattolica. Questo percorso ha dato vita a situazioni comiche e surreali, arricchendo ulteriormente il racconto e offrendo uno spaccato autentico della sua personalità.

Mazzeschi, con il suo stile fresco e diretto, si propone di abbattere le barriere che spesso circondano il mondo del vino, rendendolo accessibile a tutti. “Il vino deve essere un piacere, non un’ansia”, afferma, invitando i lettori a godere del momento, senza preoccuparsi eccessivamente delle regole. Attraverso il suo libro, desidera portare alla luce la bellezza e la ricchezza del settore, affinché anche i meno esperti possano approcciarsi al vino con curiosità e spensieratezza.

La comunicazione, in questo contesto, diventa uno strumento fondamentale. Mazzeschi si distingue per la sua capacità di raccontare il vino in modo coinvolgente e divertente, cercando di avvicinare il pubblico a questo mondo affascinante. La leggerezza con cui affronta la materia è un invito a vivere il vino come un’esperienza condivisa, capace di unire persone e culture diverse.

In conclusione, il libro di Mazzeschi è una raccolta di aneddoti e un manifesto per una comunicazione del vino più inclusiva e accogliente. Ci ricorda che dietro a ogni bottiglia c’è una storia da raccontare e che ogni sorso può diventare un momento di convivialità e gioia. La sua visione del settore è quella di un luogo dove non solo il prodotto è importante, ma anche le relazioni e le emozioni che esso suscita.

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