Scopri perché il vino di montagna conquista il palato con le sue bollicine Trentodoc

Scopri perché il vino di montagna conquista il palato con le sue bollicine Trentodoc

Scopri perché il vino di montagna conquista il palato con le sue bollicine Trentodoc

Redazione Vinamundi

5 Ottobre 2025

Il vino di montagna rappresenta molto più di un semplice prodotto da gustare; è un simbolo di tradizione, cultura e comunità. In Italia, la viticoltura di montagna costituisce solo il 2% della produzione totale, ma il suo impatto va ben oltre le cifre. Questa forma di agricoltura è un custode della biodiversità e della storia locale, contribuendo a mantenere vive le economie e i territori delle zone alpine. Tra le montagne del Trentino, caratterizzate da 94 cime oltre i 3.000 metri e quasi 300 laghi, si trova il Trentodoc, il Metodo Classico di montagna per eccellenza, primo in Italia a ottenere la Denominazione di Origine Controllata (DOC).

La crescita del Trentodoc

Il Trentodoc si sviluppa in poco più di 1.100 ettari, pari al 16% della superficie vitata trentina. Questa regione, riconosciuta dall’UNESCO per le sue Dolomiti, ha saputo elevare la qualità del suo vino a livelli altissimi. Negli ultimi dieci anni, la produzione di Trentodoc ha visto un raddoppio, raggiungendo nel 2024 ben 12,3 milioni di bottiglie vendute, per un fatturato di 180 milioni di euro. La maggior parte di queste vendite (oltre il 90%) avviene in Italia, ma le esportazioni rappresentano una strategia chiave per il futuro, con gli Stati Uniti e la Svizzera come mercati principali.

Caratteristiche distintive del Trentodoc

La qualità del Trentodoc si deve al legame profondo con il territorio e alla tradizione spumantistica che risale ai primi del Novecento, quando Giulio Ferrari iniziò a sperimentare la rifermentazione in bottiglia. Le caratteristiche distintive del Trentodoc includono:

  1. Prolungato contatto con i lieviti: Questo conferisce complessità e profondità al vino.
  2. Viticoltura eroica: Coltivazione di viti in terreni impervi, fondamentale per il profilo unico di questi vini.
  3. Varietà principali: Chardonnay e Pinot Nero, con anche Pinot Bianco e Meunier.

A rendere ancora più affascinante il Trentodoc è il suo lungo affinamento, che spesso supera i 36 mesi, periodo minimo richiesto per una Riserva. Alcuni produttori scelgono di prolungare ulteriormente questo processo, facendo riposare le bottiglie in luoghi insoliti, come sul fondo di laghi o tra i ghiacciai, creando così un connubio unico tra uomo e natura.

Il Trentodoc Festival 2025

Per esplorare ulteriormente le peculiarità del vino di montagna, il “Trentodoc Festival” 2025 si terrà dal 26 al 28 settembre. Questo evento, organizzato dalla Provincia Autonoma di Trento e dall’Istituto Trentodoc, in collaborazione con il “Corriere della Sera”, si svolgerà in tutta Trento e nei dintorni. La manifestazione vedrà la partecipazione di esperti di vino, economia, intelligenza artificiale, marketing e comunicazione, affiancati dai produttori delle 53 maison che apriranno le loro porte per oltre 120 eventi.

Tra i produttori partecipanti figurano nomi prestigiosi come Altemasi, Ferrari Trento, Letrari e Maso Martis. Durante il festival, saranno presenti chef stellati e artisti, creando un ambiente di convivialità e condivisione. Il Trentodoc si rivela un “vino contemporaneo”, sinonimo di freschezza e versatilità, capace di sposarsi perfettamente con la cucina d’autore e quella tradizionale.

Un aspetto importante da considerare è l’impatto dell’agricoltura sulle economie montane. In Italia, oltre 3.400 comuni sono interessati da attività agricole che rappresentano in media il 16% del valore aggiunto dell’economia montana. Il turismo in montagna è in continua crescita, contribuendo al PIL di queste aree e dimostrando come la montagna sia diventata un luogo ideale in cui vivere, con un saldo migratorio tornato positivo tra il 2022 e il 2023, grazie all’arrivo di quasi 100.000 persone.

Il “Trentodoc Festival” sarà un’ottima occasione per approfondire queste tematiche. Tra gli eventi in programma, ci saranno dibattiti sull’Intelligenza Artificiale applicata al vino, la relazione tra vino e letteratura, e la discussione su come le aziende vinicole si stiano adattando a un mercato in continua evoluzione. Gli ospiti potranno partecipare a degustazioni guidate e a incontri con esperti che racconteranno l’arte della produzione di Trentodoc e l’importanza del legame tra vino e territorio.

In questo contesto di celebrazione della cultura vitivinicola di montagna, il Trentodoc si propone non solo come un prodotto da bere, ma come un vero e proprio medium attraverso cui riconoscere e apprezzare la ricchezza della cultura e della tradizione trentina. Con l’auspicio che eventi come il “Trentodoc Festival” possano continuare a promuovere e valorizzare questi tesori enologici, si apre un dialogo sempre più profondo tra vino, natura e comunità.

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