Scopri l’esperienza del champagne a Bologna: una risposta alla crisi delle vendite

Scopri l'esperienza del champagne a Bologna: una risposta alla crisi delle vendite

Scopri l'esperienza del champagne a Bologna: una risposta alla crisi delle vendite

Redazione Vinamundi

11 Novembre 2025

Bologna, 11 novembre 2025 – La Champagne Experience apre oggi a Bologna, lasciando per la prima volta Modena dopo sette edizioni. La manifestazione, in corso alla Fiera di Bologna fino a domani, attira più di 7mila visitatori tra appassionati e addetti ai lavori. Un appuntamento che arriva in un momento complicato per il mercato delle bollicine francesi, che dopo il boom del post-pandemia sta vivendo una fase di rallentamento e calo delle vendite.

Vendite in calo: lo Champagne cerca nuove strade

Il 2024 si è chiuso in Italia con un segno negativo. I dati del Comité Champagne parlano chiaro: vendite in calo del 15% in volume e del 12% a valore rispetto al 2023. Un trend che conferma la frenata già vista l’anno scorso e riporta il mercato ai livelli del 2019. Il fatturato regge solo grazie all’aumento dei prezzi, saliti in media del 35% negli ultimi anni. “Anche in Italia si vedono le stesse difficoltà che colpiscono il mercato europeo”, commenta Luca Cuzziol, presidente di Excellence Sidi, l’azienda che organizza la manifestazione.

Dietro questo calo ci sono diversi motivi: i gusti dei giovani che cambiano, una maggiore attenzione a uno stile di vita più sano e il calo del potere d’acquisto, aggravato dalle incertezze economiche e geopolitiche. “Alla fine di agosto – aggiunge Cuzziol – le stime mostrano un calo di circa il 9% in volume e ancora di più in valore”. Insomma, si compra meno e si spende meno per ogni bottiglia.

Produttori in difficoltà, ma non tutti sono uguali

Il mondo dello Champagne è fatto di 16.300 vigneron, 390 maison e 125 cooperative, secondo il Comité Champagne. Già prima della pandemia, il Civc aveva deciso di ridurre le rese per aiutare i produttori a mantenere i margini. Questa scelta ha contribuito a far salire i prezzi negli anni scorsi, ma oggi serve soprattutto a evitare un crollo dei prezzi davanti a una domanda più debole.

A soffrire di più sono i produttori di fascia alta, che registrano le perdite più pesanti in valore. Anche i piccoli produttori, spesso nati con il boom recente e senza una storia solida, faticano a reggere il colpo. Meglio, invece, sta la fascia media, soprattutto chi punta su etichette più vicine ai gusti attuali e a prezzi più accessibili. “Bisogna sostenere e raccontare questi trend”, sottolinea Cuzziol.

Degustazioni e formazione al centro della fiera

La Champagne Experience vuole dare una mano al settore, creando un punto d’incontro tra produttori e pubblico esperto. Quest’anno ci sono 145 produttori con più di 700 etichette da assaggiare. Il programma offre masterclass tecniche e momenti di formazione pensati sia per gli addetti ai lavori che per gli appassionati. “L’obiettivo – spiega Cuzziol – è offrire contenuti tecnici ma alla portata di tutti, organizzando tutto per aree produttive e tipologie di produttore”.

Non manca uno spazio dedicato ai giovani: una selezione di professionisti emergenti potrà approfondire le diverse sfumature dello champagne, con l’idea di formare una nuova generazione di ambasciatori delle bollicine francesi.

Italia, un mercato chiave per lo Champagne

Nonostante le difficoltà, l’Italia resta uno dei mercati più importanti per lo Champagne. Nel 2024 sono arrivate nel nostro Paese 8,4 milioni di bottiglie, su un totale mondiale di 271 milioni. Il valore alla produzione supera i 235 milioni di euro, mentre il giro d’affari globale sfiora i 5,8 miliardi.

La ristorazione continua a essere il canale principale per le vendite in Italia. I sommelier dei ristoranti rappresentano il mercato più importante per lo champagne, anche se spesso vengono criticati per i rincari applicati sulle bottiglie – un fenomeno che, però, non riguarda solo le bollicine francesi.

Oltre la fiera: eventi e nuove prospettive

Accanto alla manifestazione principale, Bologna ospita anche una serie di eventi “fuori salone” rivolti a ristoranti, hotel e catering di alto livello. L’obiettivo è rafforzare la cultura dello champagne nel nostro Paese e sostenere un settore che cerca nuove vie per superare la crisi. Gli organizzatori sperano che questa edizione possa segnare una svolta: “Solo raccontando la complessità e la ricchezza dello champagne – conclude Cuzziol – possiamo aiutare il mercato a ritrovare il giusto equilibrio”.

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