La vendemmia del 2025 ha chiuso i battenti in tutta Italia, portando con sé un insieme di sfide e soddisfazioni per i viticoltori delle varie regioni vinicole. Le aree più rappresentative, come l’Alto Adige, il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, il Lambrusco e il Lugana, hanno condiviso un obiettivo comune: la qualità. Nonostante il recupero dei volumi di produzione in gran parte, ci sono stati casi di riduzione, come nel caso del Lambrusco, dove le condizioni climatiche hanno avuto un impatto negativo sulle rese.
Alto Adige: un’annata di sfide e opportunità
In Alto Adige, la vendemmia ha rivelato una qualità media elevata, nonostante le fluttuazioni climatiche. Jakob Gasser, enologo della Cantina Produttori San Michele Appiano, ha evidenziato che le alte temperature di agosto hanno accelerato la maturazione delle uve. Quest’anno, la vendemmia è iniziata con circa due settimane di anticipo rispetto all’anno precedente, coinvolgendo diversi vitigni, in particolare il Müller-Thurgau in Valle Isarco e la Schiava in Val Venosta.
I viticoltori hanno colto le brevi fasi di stabilità atmosferica per raccogliere le uve in condizioni ottimali. Lukas Ploner dell’Abbazia di Novacella ha espresso fiducia nella qualità dei vini futuri, mentre Gasser ha previsto vini freschi e succosi per il Pinot Nero. Anche il Merlot ha mostrato un buon potenziale, mentre la Schiava e il Lagrein promettono di riservare piacevoli sorprese.
La vendemmia di quest’anno si distingue per un contenuto zuccherino inferiore rispetto agli anni precedenti, traducendosi in vini bianchi leggeri e freschi, molto apprezzati dai consumatori moderni. Il Pinot Bianco ha raggiunto una maturazione precoce con valori zuccherini leggermente superiori rispetto ad altre varietà, mentre il Riesling, il Pinot Grigio, il Sauvignon e lo Chardonnay hanno raggiunto un grado di maturazione ideale.
Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg: un’annata di adattamento
Per la denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, la vendemmia 2025 ha rappresentato un’importante prova. Diego Tomasi, direttore del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Docg, ha sottolineato che i viticoltori hanno dovuto mettere in campo esperienza e sensibilità per scegliere il momento giusto per la vendemmia. La varietà Glera, tipica di questa denominazione, ha mostrato un tenore zuccherino inferiore, portando a vini con livelli alcolici contenuti, in linea con le tendenze di consumo attuali.
L’andamento climatico ha avuto un impatto positivo sullo sviluppo vegetativo, nonostante le sfide legate alle ondate di calore e alle piogge autunnali. I viticoltori hanno agito con prontezza, optando per una minore concentrazione di zuccheri per preservare l’equilibrio delle uve, un aspetto cruciale per ottenere vini di qualità.
Lambrusco: un raccolto anticipato
La vendemmia del Lambrusco ha visto un inizio precoce, con un anticipo di circa due settimane rispetto alla media storica. Claudio Biondi, presidente del Consorzio Tutela Lambrusco, ha commentato che l’andamento climatico dei primi mesi dell’anno ha favorito una maturazione delle uve particolarmente anticipata. Tuttavia, i quantitativi raccolti sono stati inferiori alla media, con una contrazione stimata del 12% per le uve Lambrusco.
I motivi di questo calo sono legati a fattori climatici, come la piovosità primaverile, che ha ridotto l’allegagione, e le alte temperature estive, che hanno portato a grappoli di peso medio inferiore. Nonostante ciò, la qualità delle uve è risultata eccellente, con aromi particolarmente spiccati, grazie alle forti escursioni termiche.
Lugana: sostenibilità e qualità
La vendemmia 2025 per il Lugana Doc ha confermato l’ottima salute del vigneto gardesano e l’impegno crescente delle aziende verso pratiche di viticoltura sostenibile. Il mese di giugno, molto caldo, ha accelerato le fasi di maturazione, mentre luglio ha offerto un clima più fresco e agosto stabile, creando un equilibrio ideale tra zuccheri e acidità.
Il pH e l’acidità delle uve sono stati in linea con la media delle ultime annate, promettendo vini freschi e vivaci. Tuttavia, la raccolta ha mostrato un quantitativo leggermente inferiore alla media, a causa di una minore fertilità primaverile, che ha comunque consentito una maturazione uniforme. La crescente consapevolezza ambientale è dimostrata dal fatto che nel 2025 l’87% delle superfici vitate è certificato secondo standard di sostenibilità.
Fabio Zenato, presidente del Consorzio Tutela Lugana Doc, ha sottolineato come le aziende abbiano gestito con competenza le fasi di raccolta, mantenendo altissimi standard qualitativi. Questo impegno non solo garantisce vini di alta qualità, ma rappresenta anche un passo importante verso una viticoltura più responsabile e trasparente.
In sintesi, la vendemmia 2025 si è rivelata un mix di sfide e successi, con un forte focus sulla qualità in tutte le regioni vinicole italiane. I viticoltori hanno dimostrato grande capacità di adattamento e una crescente attenzione verso pratiche sostenibili, segnando un passo significativo verso un futuro enologico sempre più consapevole e innovativo.