Milano, 11 novembre 2025 – Il 6 e 7 novembre la Casa d’Aste Pandolfini ha organizzato un evento tutto dedicato alle diverse dimensioni del vino. Nel catalogo FORMA, curato dal loro team specializzato, sono state messe all’incanto bottiglie che vanno dai classici 75 cl fino alle imponenti Mathusalem da 6 litri. Un vero viaggio tra formati, territori e annate, che ha richiamato collezionisti e appassionati da tutta Italia e anche dall’estero.
Bottiglie e convivialità: il valore della forma
Non si è parlato solo di quantità. La forma della bottiglia, spiegano gli esperti di Pandolfini, “non è mai solo un contenitore: influenza come il vino cambia nel tempo e racconta anche il modo in cui viene bevuto”. La bottiglia da 75 cl resta la scelta più intima, perfetta per piccoli gruppi o momenti personali. La magnum, al contrario, è spesso definita come la “misura giusta per l’equilibrio”. I formati più grandi – come Jeroboam e Mathusalem – sono invece legati a momenti di festa, ideali per occasioni che vogliono lasciare il segno.
Prima giornata: trionfa la Francia
Il 6 novembre, la sala d’aste di via Manzoni a Milano si è riempita fin dalle 9 del mattino. Il programma era chiaro: la mattina dedicata ai grandi vini francesi. In catalogo c’erano Bordeaux, Champagne, etichette dal Rodano e qualche rarità dal Nuovo Mondo. Tra i pezzi più attesi, una cassa Group Duclot 2021 e una magnum di Pétrus 2019. “Abbiamo ricevuto offerte anche da clienti collegati da Hong Kong e New York”, ha raccontato un responsabile della casa d’aste.
Nel pomeriggio, spazio alla Borgogna. Oltre trenta lotti firmati Domaine de la Romanée-Conti, un nome che tra gli intenditori è sinonimo di perfezione e rarità. “Vedere così tante bottiglie insieme è già di per sé un evento”, ha detto uno dei partecipanti, arrivato da Lione apposta per l’asta. La sessione si è conclusa poco dopo le 18, con molti lotti venduti ben sopra le stime iniziali.
Seconda giornata: l’Italia al centro
Il 7 novembre è stata la volta dei grandi vini italiani. La mattina si è aperta con il Piemonte: Barolo, Barbaresco e altre denominazioni di punta. Grande attenzione per i vini di Bruno Giacosa e Giacomo Conterno. In asta anche l’ultima annata di Riserva Monfortino, la 2019, proposta in formato Standard, Magnum e Doppia Magnum. “I formati grandi aiutano a conservare meglio il vino nel tempo”, ha spiegato un enologo presente in sala.
Nel pomeriggio, i riflettori sono passati sulla Toscana. Oltre quaranta lotti dedicati a Sassicaia, con annate dal 2022 fino ai primi anni Ottanta. “Un’occasione rara per chi cerca verticali complete”, ha commentato uno dei banditori. Tra i presenti anche diversi ristoratori fiorentini e collezionisti stranieri.
Un mosaico di vini senza confini
Il catalogo FORMA ha voluto raccontare non solo le eccellenze italiane e francesi, ma anche una selezione di vini da altre terre di qualità. “Abbiamo voluto mettere insieme un mosaico di terroir diversi”, hanno spiegato dal dipartimento Pandolfini. In asta sono passate bottiglie dalla California, dalla Spagna e dalla Germania, a dimostrazione di una domanda sempre più globale.
Il vino come opera d’arte
Dietro ogni lotto c’è una storia fatta di tempo, cura e pazienza. “FORMA è un omaggio alla bellezza delle proporzioni”, hanno ribadito gli organizzatori. Per molti collezionisti il vino non è solo investimento o passione: è anche un oggetto da ammirare, quasi un’opera d’arte. E in sala, tra taccuini e telefoni connessi alle piattaforme online, si respirava quell’atmosfera sospesa che si crea nelle grandi occasioni.
L’asta si è chiusa con risultati in linea con le aspettative. Alcuni lotti hanno superato le previsioni grazie a rilanci improvvisi, altri sono stati aggiudicati a prezzi più contenuti. Ma per tutti – venditori e acquirenti – resta il valore di aver preso parte a una festa della forma e del tempo, dove il vino diventa racconto condiviso e memoria liquida.
