Scopri il nuovo corso online di Wine in Moderation per i professionisti del vino

Scopri il nuovo corso online di Wine in Moderation per i professionisti del vino

Scopri il nuovo corso online di Wine in Moderation per i professionisti del vino

Redazione Vinamundi

7 Novembre 2025

Roma, 7 novembre 2025 – In occasione del Wine in Moderation Day, la giornata mondiale dedicata al consumo responsabile del vino, a Roma è stata presentata la nuova piattaforma digitale di formazione “Digital Responsible Service Training”. L’iniziativa, promossa da Wine in Moderation insieme a Consorzio Prosecco DOC, Federvini e Unione Italiana Vini (UIV), è stata illustrata ieri mattina nella sede dell’Associazione Stampa Estera. L’obiettivo è chiaro: diffondere in tutto il mondo una cultura della moderazione e della responsabilità tra i professionisti del settore vitivinicolo.

Una formazione europea per un consumo consapevole

Il nuovo corso online, nato nell’ambito del programma 2020-2025 di Wine in Moderation, si rivolge a chi lavora in cantine, ristoranti, wine bar e strutture ricettive. Vuole offrire strumenti pratici e informazioni aggiornate per un servizio del vino più consapevole. Il percorso si articola in nove moduli che combinano video, test interattivi e contenuti personalizzati in base al ruolo di chi segue il corso.

“Con il lancio del Digital Responsible Service Training facciamo un passo importante per diffondere la cultura del vino responsabile tra tutti gli operatori,” ha spiegato Sandro Sartor, presidente di Wine in Moderation. “È un impegno che coinvolge tutta la filiera, perché il messaggio di equilibrio e moderazione è alla base del vero consumo di vino.”

I coordinatori nazionali: formazione chiave per la cultura del bere

Alla presentazione erano presenti anche i coordinatori nazionali: Alessandro Botter (Consorzio Tutela Prosecco DOC), Chiara Soldati (Federvini) e Roberto Sarti (UIV). Insieme hanno sottolineato che “differenziare il consumo moderato dall’abuso è fondamentale per difendere uno stile di vita equilibrato, radicato nella cultura mediterranea”. Hanno poi aggiunto che il corso nasce da una collaborazione virtuosa tra le principali associazioni dei Paesi produttori, un ponte che unisce ricerca, istituzioni e mondo del vino.

Per i coordinatori, la formazione è lo strumento migliore per aumentare la consapevolezza e la professionalità di chi lavora nel settore. “Solo con una preparazione adeguata si può offrire un servizio che rispetti sia il cliente sia il prodotto,” ha confidato Botter in un breve scambio con i giornalisti.

Nove moduli per un vino più consapevole

Il corso si sviluppa in nove moduli, ognuno dedicato a un tema specifico legato al servizio responsabile. Si parte dal rapporto tra vino, cultura e territorio, poi si approfondisce il legame tra vino e salute, con riferimenti scientifici e linee guida sul consumo moderato. Si passa quindi al quadro normativo nazionale e internazionale sulla vendita e somministrazione. Altri moduli trattano la comunicazione responsabile, le buone pratiche in cantina e in ristorante, l’arte dell’abbinamento vino-cibo come espressione di equilibrio, la gestione di degustazioni ed eventi enologici in modo responsabile, fino all’approccio all’enoturismo sostenibile.

Al termine, chi completa il corso riceve un certificato ufficiale riconosciuto a livello internazionale da Wine in Moderation. Un attestato che, dicono i promotori, potrà diventare un punto di riferimento per tutti gli operatori del settore.

Un traguardo importante per il vino europeo

Durante la conferenza stampa, i presenti hanno potuto provare la piattaforma grazie a codici di accesso gratuiti. L’iniziativa ha raccolto interesse tra operatori e giornalisti: qualcuno ha chiesto dettagli su come iscriversi e sui contenuti, altri hanno sottolineato quanto sia importante una formazione continua in un settore sempre più attento a sostenibilità e responsabilità sociale.

Con il lancio del Digital Responsible Service Training, Wine in Moderation rafforza la sua missione: promuovere un modo di fare vino che unisca qualità, rispetto delle tradizioni e attenzione alla salute pubblica. Un percorso che, come ha ricordato Sartor, “chiede l’impegno di tutti: produttori, distributori, ristoratori e consumatori”. Solo così, ha concluso, “il vino potrà restare simbolo di convivialità e piacere, senza dimenticare il valore della moderazione”.

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