Scopri i vitigni resistenti di Piwi Italia e il futuro del vino sostenibile

Scopri i vitigni resistenti di Piwi Italia e il futuro del vino sostenibile

Scopri i vitigni resistenti di Piwi Italia e il futuro del vino sostenibile

Redazione Vinamundi

26 Agosto 2025

Il mondo della viticoltura è in continua evoluzione, e l’associazione PIWI Italia rappresenta un passo fondamentale verso la sostenibilità e l’innovazione nel settore. Nata ufficialmente durante l’evento nazionale Vini PIWI, tenutosi all’Hotel Carlton on the Gran Canal di Venezia, questa associazione si propone di promuovere l’uso di vitigni resistenti ai funghi, contribuendo a un futuro vitivinicolo più verde e responsabile. Registrata all’Agenzia delle Entrate il 12 gennaio, la sede dell’associazione sarà presso la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, un prestigioso centro di ricerca.

I vitigni PIWI e i loro benefici

I vitigni PIWI, il cui nome deriva dal termine tedesco “pilzwiderstandsfähig”, sono incroci naturali tra varietà di vite europee e specie americane o asiatiche. Questa combinazione conferisce loro una resistenza naturale alle malattie fungine, come la peronospora e l’oidio. I vantaggi di queste varietà sono molteplici:

  1. Riduzione dell’uso di pesticidi: Le piante PIWI richiedono meno trattamenti chimici, contribuendo a un ambiente più sano.
  2. Salute dei consumatori: La minore esposizione a sostanze chimiche è un beneficio diretto per chi consuma vino.
  3. Sostenibilità ambientale: La resistenza alle malattie permette di mantenere un ecosistema vitivinicolo più equilibrato.

Leadership e obiettivi dell’associazione

Il nuovo presidente di PIWI Italia, Marco Stefanini, è un esperto nel campo della genetica della vite, supportato da Riccardo Velasco, direttore del Centro di Ricerca in Viticoltura ed Enologia (CREA-VE) di Conegliano. Questa leadership competente è fondamentale per promuovere la ricerca e l’innovazione in viticoltura, con l’obiettivo di sviluppare varietà sempre più resistenti, in grado di affrontare le sfide future.

Tra i soci fondatori dell’associazione troviamo rappresentanti da diverse regioni italiane, tra cui:

  • Daniele Piccinin (Veneto)
  • Thomas Niedermayr (Alto Adige)
  • Antonio Gottardi (Trentino)
  • Stefano Gri (Friuli Venezia Giulia)
  • Alessandro Sala (Lombardia)
  • PierGuido Ceste (Piemonte)

Questa diversità di esperienze consente a PIWI Italia di avere una visione inclusiva e adattabile alle specificità dei vari territori vitivinicoli.

Sfide della viticoltura convenzionale

La viticoltura convenzionale affronta sfide crescenti, con l’industria vitivinicola che utilizza il 65% di tutti i fungicidi impiegati in agricoltura, nonostante rappresenti solo il 3% della superficie agricola europea. Questo scenario mette in evidenza il contrasto tra le pratiche tradizionali e le nuove metodologie sostenibili promosse da PIWI Italia. La crescente diffusione di agenti patogeni e la necessità di interventi chimici complicano ulteriormente la situazione.

La missione di PIWI Italia è chiara: sviluppare varietà di vite nuove e resistenti per garantire un futuro agricolo sostenibile. In un contesto di cambiamenti climatici sempre più evidenti, è fondamentale disporre di varietà che si adattino alle nuove condizioni ambientali. La ricerca scientifica diventa quindi una necessità per il settore vitivinicolo.

In conclusione, PIWI Italia si propone come punto di riferimento per produttori e appassionati di vino, promuovendo un approccio responsabile e consapevole alla viticoltura. L’obiettivo è che le varietà resistenti diventino una realtà consolidata nel panorama vitivinicolo italiano, contribuendo a un cambiamento culturale che favorisca la salute del pianeta e delle persone. Con l’impegno dei soci e l’attenzione alla ricerca scientifica, PIWI Italia è destinata a diventare un faro per la viticoltura sostenibile nel nostro Paese.

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