Scopri i segreti del vino: quanto spendere per una visita in cantina?

Scopri i segreti del vino: quanto spendere per una visita in cantina?

Scopri i segreti del vino: quanto spendere per una visita in cantina?

Redazione Vinamundi

20 Novembre 2025

Milano, 20 novembre 2025 – Visitare una cantina in Italia costa oggi, in media, 21,70 euro per un’esperienza base. Se invece si sceglie un percorso più completo, la spesa sale a 51,19 euro. È quanto emerge dall’indagine annuale di Go Wine, presentata questa mattina all’Hotel Melià di Milano, in occasione della nuova edizione della guida “Cantine d’Italia” 2025, che molti considerano la vera “Bibbia” per gli appassionati di enoturismo. Rispetto allo scorso anno, quando la media era di 20,17 euro, i prezzi sono in aumento, confermando una tendenza ormai chiara: l’enoturismo in Italia si sta facendo sempre più organizzato, con tariffe trasparenti e offerte diversificate.

Prezzi in aumento e divari tra le regioni

La ricerca di Go Wine, che ha coinvolto più di 540 aziende da Nord a Sud, mostra come il costo delle visite in cantina continui a salire. L’aumento dell’8% rispetto al 2024 riguarda soprattutto le visite base. Le proposte più articolate – con degustazioni guidate, tour nei vigneti e abbinamenti gastronomici – possono tranquillamente superare i 100 euro. Sono infatti 40 le cantine che applicano queste tariffe “top”, sei in più rispetto all’anno scorso.

Le differenze tra le regioni sono evidenti. In Toscana, per esempio, il prezzo medio di una visita base è di 26,70 euro, mentre per un’esperienza completa si arriva a 61,74 euro. In Sicilia la media è di 26,06 euro per la base, ma solo 21,03 euro per la visita semplice. Il Piemonte si attesta a 22,18 euro per la base e 49,92 euro per la visita completa. Al Sud i prezzi medi sono leggermente più alti rispetto al Nord (21,23 contro 21,09 euro), ma è il Centro – spinto soprattutto dalla Toscana – a guidare la classifica con 23,35 euro.

Accesso sempre più selezionato, nuove abitudini

Solo il 12,5% delle cantine propone visite a 10 euro o meno, una quota in calo rispetto al 15% del 2023. Le visite gratuite sono ormai un’eccezione: appena il 4,5% delle aziende non fa pagare l’ingresso. “Il prezzo della visita in cantina – spiega Massimo Corrado, presidente di Go Wine – è ormai visto come un riconoscimento del servizio e della disponibilità del produttore. Però bisogna stare attenti che l’aumento dei costi non allontani gli appassionati”.

L’enoturismo ha cambiato volto negli ultimi vent’anni. Negli anni Novanta le visite erano spesso improvvisate e gratuite. Oggi invece le cantine propongono pacchetti strutturati e comunicano chiaramente orari e condizioni. “Visitare una cantina – continua Corrado – è diventato quasi come entrare in un museo: si paga un biglietto per vivere un’esperienza organizzata”.

Le eccellenze premiate dalla guida Go Wine

La guida “Cantine d’Italia” di quest’anno recensisce 874 aziende, di cui 268 hanno ottenuto l’“Impronta” d’eccellenza per l’enoturismo. Il riconoscimento valuta tre aspetti: il luogo, l’accoglienza e il profilo produttivo. Ventiquattro cantine hanno raggiunto il massimo riconoscimento, le “Tre Impronte Go Wine”. Tra queste spiccano nomi come Cà Rugate e Masi in Veneto, La Raia in Piemonte, Bellavista e Ca’ del Bosco in Lombardia, Ferrari in Trentino, e alcune realtà toscane come Badia a Coltibuono, Capezzana e Castello di Fonterutoli-Marchesi Mazzei.

Tra le novità di quest’anno ci sono anche dieci Premi Speciali: dal “La cantina realizzando un sogno”, assegnato a Gavino Sanna, fondatore di Mesa in Sardegna, al premio “Alto Confort” per l’ospitalità aziendale dell’anno, andato alla Tenuta Montemagno Relais & Wines in Piemonte.

Cantine sempre più attente e offerte chiare

L’indagine mette in luce come le cantine italiane stiano puntando sempre di più sulla qualità dell’accoglienza e sulla chiarezza delle proposte. Sempre più spesso, nei siti web delle aziende, accanto alla classica carta dei vini si trova la sezione dedicata alle “esperienze”. Questa doppia offerta aiuta a valorizzare l’azienda agli occhi degli enoturisti.

Resta però il nodo dei prezzi. “Se da una parte pagare la visita significa riconoscere il valore del servizio – sottolinea Corrado – dall’altra bisogna evitare che il costo diventi una barriera. Anche perché spesso, dopo la visita, si procede all’acquisto diretto delle bottiglie, una pratica che le cantine stimolano”.

Il rischio, secondo Go Wine, è una “doppia corsa al rialzo”: aumentano sia i prezzi delle visite sia quelli delle bottiglie. Una tendenza che potrebbe mettere in difficoltà una parte degli appassionati e limitare l’accesso a un fenomeno che negli ultimi anni ha aiutato a far conoscere territori e produttori italiani anche fuori dai confini nazionali.

In sintesi, l’enoturismo italiano resta vivo e in crescita. Ma la sfida che si presenta è trovare un equilibrio tra la qualità dell’offerta e la sostenibilità economica per chi sceglie di scoprire il vino direttamente dove nasce.

Change privacy settings
×