Scopri i migliori Sauvignon Blanc d’Italia: l’Alto Adige in cima alla classifica 2023

Scopri i migliori Sauvignon Blanc d'Italia: l'Alto Adige in cima alla classifica 2023

Scopri i migliori Sauvignon Blanc d'Italia: l'Alto Adige in cima alla classifica 2023

Redazione Vinamundi

7 Novembre 2025

Bolzano, 7 novembre 2025 – L’Alto Adige si conferma la patria del Sauvignon. Anche nella sfida 2025 del “Concorso del Sauvignon d’Italia”, che si è svolto oggi nella suggestiva Cantina nella Roccia del Centro di Sperimentazione di Laimburg, la regione ha dominato la scena. Su 85 etichette dell’annata 2023, arrivate da sei regioni italiane, ha trionfato il Sauvignon Oberberg Alto Adige Doc della Tenuta Kornell di Settequerce, azienda storica con oltre sette secoli di storia, oggi guidata da Florian Brigl.

Alto Adige: un dominio netto sul podio del Sauvignon

Il concorso, organizzato dall’Associazione Sauvignon Alto Adige, ha raccolto un’adesione vasta e di qualità. Ma la classifica finale è chiara: le prime tre posizioni sono tutte altoatesine. Al secondo posto si è classificato il Sauvignon Arthur Rainer Alto Adige Doc della cantina Seeperle di Caldaro, realtà familiare affacciata sul Lago di Caldaro e guidata dalla famiglia Rainer. Terzo posto per la Cantina Bozen, cooperativa nata nel 1908 che oggi conta 224 soci viticoltori, con il suo Sauvignon Greel Alto Adige Doc.

Un risultato che, come ha sottolineato Andreas Kofler, presidente del comitato organizzatore e del Consorzio Vini Alto Adige, “dimostra che un Sauvignon deve raccontare il suo terroir con sincerità”. Kofler ha aggiunto: “La qualità dei produttori altoatesini mostra la grande esperienza di viticoltori ed enologi. Il loro lavoro dà risultati concreti anche a confronto con i vini di altre regioni”.

Una giuria di esperti per una scelta rigorosa

Per la prima volta, i vini in gara sono stati giudicati da un gruppo di cinque esperti riconosciuti a livello internazionale, tra cui il Master of Wine Andrea Lonardi. La degustazione, fatta a porte chiuse questa mattina, ha messo in evidenza – secondo gli organizzatori – “la forte crescita dei Sauvignon italiani: se all’inizio del concorso i vini con carattere erano rari, oggi sono la norma in cima alla classifica”.

Peter Dipoli, vice presidente del comitato organizzatore, ha sottolineato come “si riconosce subito da dove arrivano i vini, grazie a uno stile unico legato al terroir”. Dipoli ha aggiunto: “Uno stile orientato al mercato si può fare ovunque; il terroir, invece, è unico. I Sauvignon non dovrebbero avere tutti lo stesso sapore, indipendentemente da dove vengono. La tecnica in cantina, che si può replicare, non deve coprire il carattere del vino”.

Il valore del terroir e la sfida delle nuove generazioni

La Tenuta Kornell, vincitrice assoluta con il Sauvignon Oberberg, affonda le radici nella storia agricola dell’Alto Adige. Dal 1927 è di proprietà della famiglia Brigl, che dal 1996 è guidata da Florian Brigl. “Il nostro obiettivo – ha detto Brigl durante la premiazione – è sempre stato far emergere l’identità del territorio in ogni bottiglia. Questo premio ci spinge a continuare su questa strada”.

Anche Seeperle a Caldaro, seconda classificata, è una delle realtà più interessanti della zona. La famiglia Rainer, che conduce la cantina sulle rive del lago, ha accolto con soddisfazione il risultato: “È la conferma che la cura in vigna e il rispetto dell’ambiente fanno davvero la differenza”, ha detto Arthur Rainer.

Il concorso cresce: un futuro tutto da scrivere

Il “Concorso del Sauvignon d’Italia” arriva quest’anno alla sua settima edizione e continua a catturare l’attenzione di produttori e appassionati. Gli 85 Sauvignon iscritti, tutti dell’annata 2023, sono la prova di un settore che si fa sempre più vivo e di una sfida sempre più accesa tra le diverse regioni vinicole italiane. Ma, almeno questa volta, è ancora l’Alto Adige a fare da riferimento per chi cerca vini bianchi capaci di raccontare il proprio territorio.

La premiazione si è chiusa poco dopo le 13, tra applausi e strette di mano. Dietro, le bottiglie vincitrici pronte a essere assaggiate di nuovo: segno che la sfida tra i migliori Sauvignon d’Italia è tutt’altro che finita.

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