Salerno, 14 luglio – Tra storia, arte e sapori locali si è svolta la seconda tappa di “Gustando i Comuni dei Monti Picentini”, l’iniziativa organizzata dal Gal Colline Salernitane con l’Associazione Gusto del Gusto di Battipaglia. Sabato 13 luglio il viaggio è arrivato a Montecorvino Rovella, nel cuore verde dei Monti Picentini, a una ventina di chilometri da Salerno. Un appuntamento pensato per mettere in luce le eccellenze del territorio, tra memoria storica e tradizione gastronomica, che ha richiamato cittadini, amministratori e appassionati.
Storia e sapori: un pomeriggio nei Monti Picentini
L’evento è partito alle 17.30 con i saluti delle autorità civili e religiose nella Chiesa di Sant’Ambrogio alla Rienna. Un luogo carico di fascino, con muri antichi e una vista che spazia sul paesaggio circostante, perfetto per un incontro tra passato e presente. Poco dopo, i partecipanti si sono spostati alla mostra fotografica “Salerno Longobarda, monumenti e memorie di un passato da scoprire”, curata dall’Associazione culturale e Circolo fotografico Colori Mediterranei insieme al Gruppo Archeologico Salernitano. Bianco e nero, dettagli di capitelli, scorci di chiese: immagini che hanno riportato alla luce pezzi di una Salerno medievale spesso nascosta.
“Abbiamo voluto raccontare la città attraverso i suoi monumenti meno noti”, ha spiegato uno degli organizzatori, mentre i presenti si soffermavano davanti alle fotografie. Un modo per riscoprire le radici comuni e stimolare la curiosità verso il patrimonio locale, secondo il Gruppo Archeologico.
Quando la cultura si mangia
Il momento centrale è stato il convegno “L’alimentazione tra archeologia e tradizione”, moderato da Felice Pastore. L’archeologo Vladimiro D’Acunto ha raccontato come il cibo abbia segnato la storia delle comunità locali: “Dagli scavi emergono tracce di cereali, nocciole, olio – elementi che ancora oggi fanno parte della nostra cucina”. Il professor Alessandro Di Muro, dell’Università della Calabria, ha ricostruito le abitudini alimentari medievali con fonti scritte e reperti: “La dieta era semplice ma sorprendentemente varia”.
A chiudere il dibattito, la dottoressa Federica Garofalo della Gens Langobardorum ha parlato dei consigli dei dietologi medievali: “Molte pratiche antiche sono tornate di moda, come l’uso dell’olio extravergine o della frutta secca”. Il pubblico ha seguito con interesse, prendendo appunti e fotografando le slide.
La storia prende vita e il gusto si fa festa
Nel tardo pomeriggio la scena si è spostata fuori dalla chiesa. I rievocatori della Gens Langobardorum hanno messo in scena un piccolo spaccato di vita longobarda: abiti in lino grezzo, scudi di legno, movimenti lenti. I bambini si sono avvicinati curiosi e qualcuno ha chiesto di provare un elmo. “Cerchiamo di essere il più fedeli possibile ai dettagli”, ha detto uno degli interpreti.
Intanto, sul sagrato si è aperto il buffet preparato dallo chef Pierino Cardonia. Piatti semplici ma ricchi di sapore: pane casereccio con olio nuovo, insalate di cereali locali, dolci alle nocciole. “Lavorare questi prodotti è un vero privilegio”, ha ammesso Cardonia mentre tagliava una torta alle castagne. L’odore dell’olio extravergine – quello autentico, verde intenso – si mescolava all’aria della sera.
Prossima fermata: Sieti e le sue nocciole
Il viaggio non si ferma qui. Sabato 20 luglio “Gustando i Comuni dei Monti Picentini” farà tappa a Sieti, frazione di Giffoni Sei Casali nata nel IX secolo. Protagonista sarà la nocciola tonda di Giffoni I.G.P., con una degustazione guidata che porterà in tavola piatti della tradizione e dolci come cannoli ripieni e crostate di noci.
“Conoscere un luogo significa anche assaporarlo”, ha ricordato uno degli organizzatori durante i saluti finali. E in questo mix di fotografie antiche e sapori autentici, il confine tra storia e gusto si fa sempre più sottile. Chi si ferma davvero, lo sa cogliere.
