Sangue blu: la cucina che celebra la nobiltà del gusto

Sangue blu: la cucina che celebra la nobiltà del gusto

Sangue blu: la cucina che celebra la nobiltà del gusto

Redazione Vinamundi

24 Settembre 2025

Nel cuore della Toscana, si è svolta la Seconda Rassegna Nazionale dei Salumi di Sangue a San Miniato, un evento che ha celebrato una tradizione gastronomica di grande valore. Questa manifestazione, tenutasi dal 26 al 27 novembre 2016, è stata organizzata dall’Associazione dei Sanguinacci di San Miniato in collaborazione con Slow Food e il Comune di San Miniato. L’evento ha coinciso con la 46ª Mostra Mercato del Tartufo Bianco, unendo così due eccellenze culinarie della regione toscana.

La rassegna ha visto la partecipazione di noti produttori come Sergio Falaschi, Maurizio Castaldi e Simone Ceccotti, che hanno presentato i loro salumi di sangue, una categoria di prodotti che merita particolare attenzione. Come affermava Plinio il Vecchio, il maiale è una fonte ineguagliabile di sapori, e gli organizzatori hanno voluto valorizzare i salumi di sangue, come il Mallegato, un prodotto tipico toscano riconosciuto come presidio Slow Food.

Un viaggio tra i salumi di sangue

La rassegna ha offerto un’opportunità unica per scoprire e degustare una varietà di salumi di sangue provenienti da tutto il territorio italiano. Chef dell’Alleanza dei Cuochi di Slow Food e rinomati chef hanno creato piatti innovativi ispirati a questi salumi, dimostrando come la tradizione possa incontrare la creatività culinaria. Tra le varie proposte culinarie, gli stand hanno offerto l’opportunità di acquistare salumi di sangue tradizionali, portando a casa un pezzo della cultura gastronomica toscana.

Tra i salumi presentati, spiccano:

  1. Biroldo della Garfagnana: un insaccato tradizionale preparato con abilità e pazienza, spesso abbinato al pane di castagne.
  2. Buristo: un sanguinaccio senese, preparato con parti della testa del maiale, che viene cotto lentamente e servito freddo.
  3. Mazzafegato: una salsiccia umbra a base di fegato e lardo, molto apprezzata per il suo sapore intenso.
  4. Susianella: tipica della città di Viterbo, con origini etrusche, composta da una miscela di carni e frattaglie.

La tradizione dei salumi in Italia

Al nord, la Mustardela della Val Pellice rappresenta un esempio di come “del maiale non si butta via niente”, mentre in Val d’Aosta, i Boudin combinano sangue di maiale e barbabietole rosse. Dalla Lombardia arriva un sanguinaccio eco-compatibile, mentre dalla Puglia, l’ù sangùnét completa il panorama dei salumi di sangue italiani. Questi prodotti non solo raccontano storie di tradizione e cultura, ma rappresentano anche un modo per riscoprire e valorizzare il patrimonio gastronomico italiano.

Grazie all’impegno di organizzatori, produttori e chef, la rassegna “Sangue Blu” è un tributo alla tradizione e un invito a esplorare una cucina che, pur affondando le radici nella ruralità, ha saputo elevare i suoi ingredienti a un livello di nobiltà e raffinatezza. In un contesto in cui la cucina contemporanea tende a dimenticare le origini, eventi come questo sono fondamentali per mantenere viva la memoria gastronomica e promuovere prodotti che meritano di essere conosciuti e apprezzati in tutto il mondo.

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