Roberto Giacobbo: Torreclava, un’esperienza gastronomica da non perdere

Roberto Giacobbo: Torreclava, un'esperienza gastronomica da non perdere

Roberto Giacobbo: Torreclava, un'esperienza gastronomica da non perdere

Redazione Vinamundi

29 Ottobre 2025

Bari, 7 giugno 2024 – Roberto Giacobbo, noto al grande pubblico per “Freedom – Oltre il confine”, ha scelto la Puglia per una nuova sfida: produrre un Primitivo di Puglia Igp bio. Il progetto nasce tra le vigne di Orta Nova, in provincia di Foggia, dove la tradizione si mescola con la passione di famiglia e la voglia di fare le cose per bene. “La passione per il vino me l’ha trasmessa mio padre”, racconta Giacobbo, diviso oggi tra televisione e filari, con il sogno di creare un vino che parli davvero del territorio.

Da divulgatore a vignaiolo: una storia che viene da lontano

Il salto di Giacobbo dal racconto scientifico alla vigna affonda le radici nell’infanzia. “Avevo otto anni quando mio padre, veneto, piantò una piccola vigna vicino Roma”, ricorda. Scene semplici: un tino, un torchio, le botti in cantina. “Era un rito di famiglia”, spiega. “Con mia madre giocavamo a riconoscere i sapori”. Un gioco che poi è diventato un vero talento: “Ho il ‘gusto assoluto’, come l’orecchio in musica. Da bambino coglievo ogni sfumatura”. Questa sensibilità lo ha portato anche a fare il giudice in concorsi nazionali e internazionali – dal “Girotonno” in Sardegna al “Golden Steak” per la miglior bistecca con l’osso.

Puglia nel cuore e nei legami familiari

Il legame con la Puglia arriva grazie alla nonna materna, ma prende forza quando la figlia di Giacobbo si fidanza con un ragazzo locale. “La famiglia Faretra coltiva uva da generazioni su sedici ettari a Orta Nova”, racconta il conduttore. Un terreno particolare: grigio, argilloso, con fondo sabbioso e tre sorgenti d’acqua. “Non è la classica terra rossa pugliese”, precisa. Il vero cambio di passo arriva con le nuove generazioni: “Mia figlia e il suo fidanzato hanno deciso di fare vino, portando avanti la storia di famiglia”. Nasce così Terre di Maria, dal nome della mamma di Cataldo, il compagno di Giovanna.

Torreclava: un progetto nato dal lavoro di squadra

“Abbiamo iniziato insieme, con Alfonso Faretra e l’enologo Tommaso Pinto”, racconta Giacobbo. L’obiettivo era chiaro: affiancare alla linea Neolitico (Nero di Troia, Rosato da Primitivo, Susumaniello, Bianco) un vino davvero speciale. Così è nato Torreclava. “Abbiamo scelto metodi rigorosi, anche se impegnativi”, spiega. La potatura dura quattro mesi, la concimazione si fa con cinque tipi diversi di erbe macinate sotto le viti. Il terreno, simile a quello del Piemonte ma baciato dal sole pugliese, è perfetto.

La vendemmia è un momento decisivo: “Usiamo macchine agricole avanzate che staccano solo gli acini, grazie a un getto d’aria”, precisa Giacobbo. In tre ore raccolgono tutto. Gli acini arrivano subito in cantina, senza graspi né clorofilla. La fermentazione avviene a bassa temperatura e dura più a lungo del solito. Poi tre mesi in botte di rovere e tre anni in bottiglia. L’enologo Pinto segue tutto da vicino: “Conta le ore, non i giorni”, sottolinea Giacobbo.

Premi e soddisfazioni: il valore di fare squadra

I risultati non si sono fatti aspettare: negli ultimi mesi Torreclava ha conquistato riconoscimenti importanti, con punteggi fino a 97/100 nei concorsi di settore. “Quando si lavora bene e insieme, si può arrivare lontano”, riflette Giacobbo. “Nessuno può far tutto da solo. Serve una squadra”. Il suo ruolo preferito? “L’assaggiatore”, sorride. “Quel momento in cui cerchi il dettaglio che fa la differenza”.

Anche i piccoli particolari contano: dall’etichetta disegnata dalle figlie al tappo che richiama la torre, diventato un oggetto da collezione per gli appassionati. E poi le piccole gioie di ogni giorno: “Vedere una coppia al ristorante scegliere una bottiglia di Torreclava e berla con piacere”, racconta. O la telefonata di un amico americano che loda il vino davanti a un gruppo di winelovers.

Tv e vigna: due passioni che si intrecciano

Intanto, Giacobbo non lascia la tv: “Stiamo finendo le prossime dodici puntate di ‘Freedom’, che andranno in onda tra fine primavera e inizio estate”. Ma la vigna resta un luogo speciale. Un laboratorio dove storia, famiglia e innovazione si incontrano sotto il sole della Puglia. E dove ogni bottiglia racconta, a modo suo, una storia oltre il confine.

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