Ritrovare l’identità culturale del vino: l’appello di A. Rossi di Partesa

Ritrovare l'identità culturale del vino: l'appello di A. Rossi di Partesa

Ritrovare l'identità culturale del vino: l'appello di A. Rossi di Partesa

Redazione Vinamundi

6 Ottobre 2025

Alessandro Rossi, National Category Manager Wine di Partesa, ha recentemente condiviso le sue visioni sul futuro del vino italiano, sottolineando l’importanza di adattarsi alle esigenze delle nuove generazioni di consumatori. Secondo Rossi, il vino non deve essere visto solo come un prodotto da consumare, ma come un elemento culturale che racchiude storia, tradizione e identità. In un’intervista rilasciata per il “Libro Bianco del mondo del vino” nella rivista “I Grandi Vini”, ha messo in luce le sfide che il settore dovrà affrontare nei prossimi anni.

L’importanza di comprendere le nuove generazioni

Rossi evidenzia che la sfida principale per il vino italiano è quella di interpretare i gusti e le aspettative delle nuove generazioni, che si differenziano notevolmente da quelle delle generazioni precedenti. Questi giovani consumatori, più esperti e informati, hanno avuto accesso a un mondo di esperienze e prodotti molto più ampio. Hanno viaggiato, provato cucine diverse e sono esposti a informazioni globali che li rendono curiosi e aperti al cambiamento.

Per questo motivo, è fondamentale che il mondo del vino sviluppi un linguaggio e una comunicazione che parli a questo pubblico. Rossi sottolinea che non si tratta solo di tecniche di vinificazione, ma di creare una narrazione che sappia coinvolgere. “Non possiamo più usare codici espressivi rigidi”, afferma, “serve una narrazione dinamica e inclusiva che sappia valorizzare la cultura del vino senza risultare distante o elitista”. Questo richiede un approccio innovativo nella comunicazione e nella formazione, specialmente per chi lavora nel settore della ristorazione.

Formazione e comunicazione: le chiavi per il futuro

La formazione diventa quindi un aspetto cruciale. Rossi propone che le aziende investano nella formazione del personale nei pubblici esercizi, affinché possano comunicare in modo efficace il valore del vino al consumatore finale. Ecco alcuni punti chiave:

  1. Adattamento rapido: Se i consumi cambiano rapidamente, anche chi è in prima linea deve essere pronto ad adattarsi.
  2. Ambasciatori del vino: Solo formando ambasciatori del vino, si potrà intercettare un pubblico sempre più frammentato e consapevole.
  3. Evoluzione post-Covid: Dopo il Covid, si è assistito a un cambiamento nei consumi di vino, con un incremento della ristorazione come canale principale.

Rossi ha notato che la ristorazione si sta adattando a nuove formule ibride, dall’aperitivo al pasto tradizionale. “La ristorazione sta già intercettando questa trasformazione”, dice, “proponendo sempre più formule che aumentano l’offerta di vino al calice”.

Innovazione nei format e utilizzo della tecnologia

Rossi individua due principali poli di sviluppo nel settore: da un lato, la trattoria contemporanea, che unisce autenticità e innovazione, e dall’altro, l’alta ristorazione, che rimane un luogo strategico per promuovere le eccellenze vinicole. Questi due ambiti, se combinati con un uso intelligente della tecnologia e della digitalizzazione, possono avvicinare il consumatore finale e offrire esperienze personalizzate.

Rossi desidera anche vedere i consorzi di tutela più uniti e collaborativi. “Se potessi esprimere un desiderio, vorrei che i consorzi di tutela fossero ancora più vicini tra loro”, afferma. La creazione di politiche comuni potrebbe valorizzare le potenzialità dei singoli territori e costruire un fronte unito sui mercati internazionali. L’Italia possiede un patrimonio unico di diversità e denominazioni, ma spesso queste realtà restano isolate. Un approccio corale potrebbe rafforzare la competitività del vino italiano, facendolo percepire come un grande brand nazionale.

Riconnettere il vino con la cultura

Rossi insiste sull’importanza di restituire al vino un’impronta culturale forte. “Il vino non è solo un prodotto da bere. È storia, tradizione e narrazione del territorio”, dice. In passato, la cultura del vino si tramandava naturalmente in famiglia e a tavola. Oggi, sente che questo passaggio si è in parte interrotto, ed è compito del settore ricostruire quel filo culturale.

Per raggiungere questo obiettivo, Rossi propone un investimento nell’educazione e nello storytelling. Raccontare i vini come espressione di territori unici, di persone e di tradizioni che hanno contribuito a formare l’Italia di oggi è fondamentale per rafforzare la percezione del vino italiano nel mondo. “Solo così possiamo posizionare il nostro vino come simbolo di qualità e identità, non solo come prodotto di consumo”, conclude.

In un’epoca di cambiamenti rapidi e di nuove aspettative da parte dei consumatori, l’appello di Alessandro Rossi è chiaro: per garantire un futuro luminoso al vino italiano, è essenziale abbracciare la cultura, l’innovazione e la formazione, creando un legame più profondo tra il prodotto e le nuove generazioni.

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