Riscoprire la Costituzione: un cru tra i filari di Gorgona

Riscoprire la Costituzione: un cru tra i filari di Gorgona

Riscoprire la Costituzione: un cru tra i filari di Gorgona

Redazione Vinamundi

2 Ottobre 2025

Quando il battello lascia Livorno in direzione Gorgona, l’ultima isola-penitenziario d’Europa, l’atmosfera è carica di aspettative. Dopo circa un’ora di navigazione, i visitatori sono accolti da un murale che riporta, con una semplicità disarmante, l’articolo 27 della Costituzione italiana: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. Questo non è solo un bello slogan, ma la bussola che guida le vite dei detenuti e degli operatori che vivono e lavorano sull’isola.

Gorgona rappresenta un laboratorio costituzionale che sfida le convenzioni di un sistema penale tradizionalmente punitivo. Qui, la pena non è solo isolamento, ma si traduce in un progetto di rieducazione che trova espressione nella terra, nella vigna, nel pane, nel miele e nel vino. In questo contesto, il carcere non è solo un luogo di punizione, ma anche un’opportunità di riscatto, formazione e speranza per coloro che vi sono detenuti.

il progetto vinicolo di gorgona

Dal 2012, l’azienda vinicola Marchesi Frescobaldi ha collaborato con l’amministrazione penitenziaria per avviare la produzione di un vino unico al mondo. In questi 14 anni, la vigna è diventata un simbolo di inclusione sociale, responsabilizzazione e dignità. In Italia, il lavoro carcerario è regolato dalla legge penitenziaria (L. 354/1975) e dalla Corte Costituzionale, che ne sottolineano la natura non afflittiva. Il lavoro deve riprodurre, per quanto possibile, le condizioni del lavoro libero e deve essere formativo, retribuito e volontario. L’art. 20 dell’ordinamento penitenziario sancisce chiaramente il diritto dei detenuti al lavoro e alla formazione, ma la realtà spesso non riflette queste nobili intenzioni.

Gorgona offre una preziosa eccezione a questa realtà. Qui, i detenuti non solo subiscono una punizione, ma partecipano attivamente alla vita produttiva dell’isola. Ogni giorno, si dedicano a diverse attività, tra cui:

  1. Coltivazione
  2. Panificazione
  3. Apicoltura
  4. Vinificazione

“Qui abbiamo fornai, apicoltori, agricoltori, fabbri – spiega Giuseppe Renna, direttore dell’istituto – Persone che imparano, ma che soprattutto restituiscono. Questo modello lo chiamo speranza”.

un modello di giustizia costituzionale

Il lavoro, secondo la visione costituzionale, non è solo un mezzo, ma una via per la partecipazione alla vita collettiva e per la costruzione di legami sociali. È dimostrato che una solida attività lavorativa contribuisce a ridurre la recidiva. Gorgona è quindi molto più di un semplice progetto enoico; è un esempio tangibile di giustizia costituzionale. Lamberto Frescobaldi afferma: “In ogni bottiglia c’è una storia, c’è una persona, c’è la voglia di riscatto”.

La vigna di Gorgona si estende su un ettaro strappato alla macchia mediterranea e oggi produce un vino bianco di alta qualità, il cui prestigio ha varcato i confini nazionali. Le condizioni di coltivazione possono sembrare estreme e la cantina rudimentale, ma le uve – Vermentino e Ansonica – raccontano un terroir sorprendente e unico. Niccolò D’Afflitto, ex enologo di Frescobaldi, ricorda i primi tempi: “All’inizio era un vero garage wine. Ma i grandi cru non hanno bisogno di tecnologia. Come in Borgogna, è la terra che parla”.

Francesco Duranti, l’enologo attualmente responsabile del progetto, considera il suo lavoro a Gorgona una vera e propria “missione”. Ogni operazione è manuale e il processo di vinificazione è caratterizzato dalla fermentazione in acciaio e dalla successiva maturazione in barrique neutre di terzo passaggio. Un detenuto, Daniele, segue attivamente il processo come cantiniere, evidenziando come il lavoro non sia solo una fonte di reddito, ma un elemento fondamentale per il senso di appartenenza e realizzazione personale.

un futuro di speranza

Il progetto vinicolo non è solo una passione, ma è stato rinnovato fino al 2049, consentendo una pianificazione a lungo termine che offre stabilità e continuità. I benefici sociali e giuridici del lavoro rieducativo sono ampiamente documentati: le ricerche mostrano che il lavoro riduce drasticamente la recidiva, confermando che un detenuto che si sente utile e rispettato ha molte meno probabilità di tornare a delinquere.

“Quello che viviamo qui è un senso di comunità autentica – afferma il dottor Renna – I detenuti si sentono utili, valorizzati. E questo, in un luogo che è tutto carcere, significa una sola parola: speranza”. Gorgona è un laboratorio vivente di rieducazione, dove la Costituzione si traduce in azioni concrete. Qui, tra i filari di vite che si affacciano sul mare, la pena non è solo privazione, ma un progetto di vita, un’opportunità di riscatto.

Il vino prodotto sull’isola non è solo un prodotto di qualità, ma rappresenta anche un valore sociale, un riconoscimento della dignità umana e un simbolo tangibile di un modello che mette al centro la persona. È un cru che non solo riscatta i suoi produttori, ma racconta una storia di speranza e rinascita, rendendo Gorgona un esempio luminoso di come la giustizia possa essere un processo vivo, quotidiano e fecondo.

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