Riscoprire il mondo del vino: le nuove conversazioni con Giovanni Bigot

Riscoprire il mondo del vino: le nuove conversazioni con Giovanni Bigot

Riscoprire il mondo del vino: le nuove conversazioni con Giovanni Bigot

Redazione Vinamundi

21 Novembre 2025

Udine, 13 marzo 2024 – Parte mercoledì 13 marzo la quinta stagione delle Conversazioni viticole con Giovanni Bigot, la serie di dirette streaming che ogni mercoledì mattina, alle 7.30, da marzo a ottobre, porta la scienza direttamente in vigna grazie ai canali digitali di 4Grapes. L’obiettivo è semplice: avvicinare la ricerca scientifica al mondo della viticoltura, offrendo strumenti pratici agli operatori del settore e stimolando un approccio critico alle nuove sfide del clima.

Cambiamenti climatici: la sfida che apre la stagione

Si parte con una rubrica tutta dedicata all’impatto del cambiamento climatico sulla viticoltura, realizzata in collaborazione con l’enologo Ramon Persello. Esperto di agrometeorologia, Persello presenterà i dati raccolti da centri di ricerca e osservatori specializzati, raccontando come il clima sia cambiato dagli anni Cinquanta a oggi. “Non sto parlando di una catastrofe imminente, ma cerco di capire se queste ultime tre annate siano solo l’inizio di un fenomeno più grande”, ha detto Persello durante la presentazione.

L’esperto segnala che dal giugno 2021 le temperature medie mensili al Nord Italia sono state costantemente più alte di 3 gradi, mentre regioni come Puglia, Campania, Calabria e Sicilia hanno avuto aumenti tra 1 e 2 gradi. Un dato che preoccupa non solo per la frequenza degli eventi estremi, ma anche per la persistenza dell’alta pressione nordafricana e la difficoltà di raffreddamento invernale del mare Adriatico settentrionale. Fenomeni che, come spiega Persello, stanno cambiando la naturale mitigazione del clima nelle pianure costiere.

Patogeni più aggressivi: serve cambiare marcia

Durante le dirette, l’agronomo Giovanni Bigot parlerà degli effetti del riscaldamento globale sull’ecosistema del vigneto. In particolare, Bigot si concentrerà sull’aumento della forza dei patogeni nelle varie fasi di sviluppo della vite. “Peronospora e oidio – ha spiegato – si sviluppano in base alla temperatura e all’umidità: pioggia, bagnatura delle foglie, aria umida”.

Negli ultimi anni, con le temperature più alte, questi patogeni sono diventati più aggressivi, soprattutto all’inizio (aprile-maggio) e alla fine della stagione (settembre-ottobre). Il risultato? Infezioni più gravi e più difficoltà a mantenere l’uva sana.

Bigot avverte: non si può restare fermi alle vecchie abitudini. “Se continuiamo a usare le stesse strategie di sempre – ha detto – i costi per difendere le vigne saliranno e il rischio di perdere il raccolto crescerà. Le strategie di difesa biologica sono state spesso giudicate insufficienti solo perché non sono state adattate al nuovo clima”.

Un dibattito aperto tra esperti e vignaioli

Questa quinta stagione delle Conversazioni viticole promette un confronto ancora più ricco. Dopo oltre cento appuntamenti negli anni scorsi, quest’anno il format accoglierà docenti universitari, ricercatori ed esperti del settore. L’obiettivo è offrire un quadro aggiornato sulle migliori pratiche per la gestione del vigneto, in un mondo che cambia in fretta.

Le puntate andranno in diretta streaming sui profili LinkedIn, Facebook e YouTube di 4Grapes, e saranno disponibili anche in podcast sulle principali piattaforme audio. Un modo per arrivare non solo agli addetti ai lavori, ma anche a appassionati e curiosi che vogliono capire come la ricerca scientifica può aiutare la viticoltura ad affrontare le sfide di oggi.

Dalla scienza alla vigna: un dialogo che cresce

Il ciclo di incontri guidato da Bigot resta un punto di riferimento per chi cerca informazioni pratiche e aggiornate. “Confrontarsi e adattarsi a un clima che cambia è possibile e necessario”, ha ribadito l’agronomo friulano. Solo così – ha aggiunto – si potrà garantire la sostenibilità delle produzioni e la qualità dell’uva anche negli anni a venire.

Le Conversazioni viticole tornano quindi a essere un laboratorio aperto: tra dati scientifici, testimonianze dal campo e domande in diretta, il dialogo tra ricerca e vignaioli si fa ogni settimana più stretto. E chissà che proprio da qui non spunti qualche risposta decisiva per il futuro del vino italiano.

Change privacy settings
×