Tra i piatti a base di formaggio, la fonduta è uno dei più adatti alle serate all’insegna della condivisione. Non c’è nulla di meglio di sedersi attorno a un tavolo con alcuni amici fidati e gustarsi la fontina fusa (se si opta per la ricetta italiana), impreziosita da latte, burro, tuorlo d’uovo e pepe bianco, con un pezzo di pane da inzuppare in una mano e un buon bicchiere di vino nell’altra. Decidere quale bottiglia abbinare alla fonduta non è però sempre facile, perché il gusto ricco del piatto dev’essere esaltato, non coperto. Occorre quindi orientarsi su specifiche tipologie di vini rossi e bianchi, non troppo acidi e nemmeno profumati più del necessario. Ecco alcune possibili opzioni.
Se si vuole optare per un vino bianco, uno dei più adatti è un Nascetta piemontese, caratterizzato da un gusto fresco e persistente , abbinato a piacevoli sensazioni succose e seriche e a una sapidità che non copre il gusto della fonduta. Al naso colpisce con le sue note di agrumi, pompelmo, pesca bianca, fiori bianchi, miele d’acacia e timo.
Sempre restando sui vini bianchi, un’altra opzione interessante è il Pinot grigio affinato in acciaio che può contare su un gusto equilibrato e gradevolmente sapido, oltre che un aroma gradevole e intenso, con note floreali e fruttate.
Passando a un vino rosso, il Pinot Nero Meczan Hofstätter si abbina molto bene alla fonduta di formaggio. Prodotto in Valle d’Aosta, appaga l’occhio con il suo colore rosso rubino. All’assaggio colpisce per la delicatezza e l’armonia dei suoi sapori, caratteristiche che lo rendono adatto ad accompagnare piatti saporiti, proprio come la fonduta. Può essere anche abbinato ai primi piatti e alle portate a base di carne (sia rossa che bianca).
Tra i rossi piemontesi, uno dei più adatti per i pasti a base di fonduta è il Barbera d’asti La Torre Castello di Gabiano. Proprio come il Pinot Nero Meczan Hofstätter, anche questo vino si presenta agli occhi con un bel colore rosso rubino brillante, reso ancora più gradevole dalla presenza di leggeri riflessi violacei. Se al naso colpisce con il suo profumo fruttato, nel quale spiccano le note di viola, al gusto risulta armonioso, ben strutturato e moderatamente tannico.
Chiudiamo la carrellata con un altro vino proveniente dal Piemonte, il Dolcetto piemontese. Il suo gusto secco, morbido, armonico e corposo si abbina bene al gusto deciso della fonduta. È perfetto anche per accompagnare salumi, risotti e formaggi di media stagionatura.
Negli ultimi anni, il settore vitivinicolo italiano ha vissuto un vero e proprio boom delle…
È finalmente disponibile online il numero 144 della rivista I Grandi Vini, un appuntamento imperdibile…
Simonetta Doni è un nome che risuona con autorevolezza nel mondo della comunicazione vinicola. Fondatrice…
Dal 12 novembre al 18 dicembre 2018, l’Accademia dei Georgofili ha ospitato una mostra dedicata…
L’enologia toscana si sta avviando verso un momento cruciale per il suo futuro internazionale con…
Il mondo delle birre artigianali si prepara a vivere una serata memorabile con la terza…