Il panorama dell’export degli spumanti italiani nel maggio 2025 si presenta con un mix di sfide e opportunità. Nonostante un rallentamento generale, il Prosecco DOC continua a rappresentare un elemento chiave per il settore. Secondo i dati forniti dall’ISTAT e analizzati da WineNews, nei primi cinque mesi del 2025 l’export di bollicine italiane ha subito un calo dell’1% in valore, scendendo a 875,8 milioni di euro, e dello 0,9% in volume, raggiungendo 206 milioni di litri. Questo scenario mette in luce l’importanza di strategie efficaci per affrontare le sfide del mercato.
Prosecco DOC: un’eccezione alla regola
Nonostante il contesto sfavorevole, il Prosecco DOC emerge come un’eccezione positiva. Questo vino spumante, che rappresenta oltre il 70% delle bollicine italiane esportate, ha registrato un valore di 684,4 milioni di euro nei primi cinque mesi del 2025, segnando un incremento del +1,2% rispetto al 2024. Sebbene la crescita sia leggermente inferiore al +1,5% del primo quadrimestre, il Prosecco si conferma il protagonista indiscusso del mercato degli spumanti italiani.
Gli Stati Uniti: un mercato in espansione
Gli Stati Uniti continuano a essere il principale mercato per gli spumanti italiani, con un valore di 241,6 milioni di euro e un aumento del +9,1%. Questo dato evidenzia come oltre un quarto dell’export di spumanti italiani venga assorbito dagli Stati Uniti, con il Prosecco che da solo rappresenta 221,1 milioni di euro. Secondo l’analisi di Nomisma, i dodici principali mercati di sbocco per gli spumanti italiani hanno registrato una crescita complessiva del +4,8% in valore, con performance particolarmente positive in mercati come:
- Stati Uniti: +9,1%
- Australia: +10%
- Canada: +9%
Le sfide nei mercati europei
Se il mercato americano mostra una crescita robusta, la situazione è più complessa in Europa. In particolare, paesi come il Regno Unito e la Germania hanno registrato risultati negativi. Ecco alcuni dati significativi:
- Regno Unito: diminuzione delle importazioni di spumanti italiani del -6% (134,5 milioni di euro)
- Germania: calo del -11,8% (51,4 milioni di euro)
- Russia: crollo del -32,5% (34,8 milioni di euro)
Tuttavia, non tutte le notizie provenienti dall’Europa sono negative. Mercati come la Francia, la Svizzera e il Belgio hanno mostrato segni di crescita:
- Francia: incremento del +16,7% (59,7 milioni di euro)
- Svizzera: aumento dell’8% (31 milioni di euro)
- Belgio: chiusura con un +4,7% (39 milioni di euro)
Segnali contrastanti dall’Asia e dai mercati emergenti
Il mercato asiatico presenta una situazione complessa, con cali significativi in Giappone e Cina:
- Giappone: -13,6% (12,9 milioni di euro)
- Cina: -9,9% (4,3 milioni di euro)
- Corea del Sud: -1,8% (2,2 milioni di euro)
Tuttavia, ci sono segnali positivi provenienti da mercati emergenti. I Paesi Bassi hanno visto una crescita del +10,9% (11,6 milioni di euro), mentre l’Australia ha mantenuto una stabilità con un +0,4% (11,3 milioni di euro). Anche il Brasile, sebbene ancora marginale, ha mostrato un incremento del +7,8%, raggiungendo 1,4 milioni di euro.
Il quadro complessivo evidenzia la centralità del Prosecco DOC come motore dell’export italiano. Tuttavia, il calo in mercati chiave come Germania e Regno Unito, unito alla frenata in Asia, sottolinea la necessità di sviluppare strategie mirate di diversificazione e promozione. Le aziende italiane produttrici di spumante devono affrontare queste sfide con approcci innovativi, sfruttando le opportunità offerte dai mercati in crescita e cercando di stabilire relazioni più forti con distributori e consumatori.
Inoltre, è fondamentale investire in campagne di marketing che mettano in risalto la qualità e l’unicità del Prosecco e degli altri spumanti italiani. Solo così sarà possibile mantenere e consolidare la leadership delle bollicine italiane nel panorama globale, affrontando le sfide del mercato con determinazione e creatività.