
Pomino: un viaggio tra aromi e altitudini nel cielo più blu del vino
Pomino è un angolo affascinante della Toscana, dove il cielo si tinge di un blu intenso e vibrante, creando un ambiente unico per la viticoltura. Situato a oltre 600 metri sul livello del mare, questo microcosmo enologico beneficia di condizioni ideali per la crescita delle viti, grazie a un mix di altitudine, intensa luce solare, escursione termica e suoli sabbiosi e sub-acidi. Qui, varietà come lo Chardonnay e il Pinot Nero si esprimono con freschezza e una tensione unica, trasmettendo l’energia delle altitudini elevate.
la storia agricola di pomino
Il nome Pomino evoca una tradizione agricola radicata, che prima della viticoltura era conosciuta per le sue mele. La conformazione del territorio, caratterizzata da suoli drenanti di origine marina e un clima da alta montagna, ha spinto pionieri come Leonia degli Albizi a sperimentare la viticoltura. Nel 1855, questa donna lungimirante piantò le prime barbatelle di Chardonnay e Pinot Nero, intuendo il potenziale di questa terra. Non solo enologa, ma anche innovatrice architettonica, Leonia ha costruito la prima cantina italiana su più livelli nel 1893, sfruttando la gravità per la vinificazione.
il riconoscimento internazionale dei vini
La qualità dei vini di Pomino è stata riconosciuta a livello internazionale già nel 1878, quando il “Chablis di Pomino” ricevette un premio all’Esposizione Universale di Parigi. Questo premio non solo attestava l’eccellenza del vino, ma anche la modernità del pensiero vitivinicolo che lo aveva generato. Oggi, il patrimonio di innovazione e qualità è portato avanti da Francesca, il braccio destro di Nicolò D’Afflitto, che continua la tradizione di Leonia.
l’identità del vino di pomino
Pomino si presenta oggi come una vera e propria repubblica del vino, con un’identità ben definita. Questa identità si riflette non solo nella bellezza del paesaggio, ma anche nella qualità dei vini prodotti. Un assaggio verticale del Benefizio Pomino Bianco Riserva Doc racconta la longevità e la coerenza stilistica del terroir. Dalla sua produzione nel 1973, questa etichetta ha mantenuto un’identità precisa, scolpita dalla luce e dall’altitudine.
Tra i vini più intriganti, il Benefizio 2023 si distingue per il suo giallo paglierino luminoso. Al naso, offre un bouquet complesso con note di frutta bianca matura e una speziatura dolce ben equilibrata. Il sorso è teso e scattante, con una struttura bella e un finale lungo e sapido, invitando a un secondo assaggio. Questo vino guarda al futuro, fedele alle sue radici ma pronto a scrivere nuove pagine nella storia vitivinicola di Pomino.
In questo angolo di Toscana, ogni vendemmia rappresenta un piccolo capolavoro, un’arte che si perfeziona nel tempo, tra tradizione e innovazione, sotto il cielo più blu del vino. Pomino è più di una semplice regione vinicola; è un viaggio sensoriale che cattura l’essenza della terra, delle sue persone e della loro passione per il vino.