Piwi Italia: alla scoperta dei vitigni resistenti e della loro missione

Piwi Italia: alla scoperta dei vitigni resistenti e della loro missione

Piwi Italia: alla scoperta dei vitigni resistenti e della loro missione

Redazione Vinamundi

26 Agosto 2025

La viticoltura italiana si trova in una fase di grande trasformazione, grazie alla nascita di PIWI Italia, un’associazione che si dedica alla promozione di vitigni resistenti alle malattie fungine. Questa iniziativa è stata ufficializzata durante l’evento “Vini PIWI”, svoltosi a Venezia presso l’Hotel Carlton on the Gran Canal. La creazione di PIWI Italia rappresenta un passo significativo verso una viticoltura più sostenibile e rispettosa dell’ambiente, un tema sempre più attuale nel panorama agricolo.

L’atto costitutivo di PIWI Italia è stato registrato il 12 gennaio 2023, con sede presso la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, un centro di eccellenza nel settore vitivinicolo. La prima assemblea dell’associazione è prevista per la primavera, con ambiziosi obiettivi già in fase di definizione.

Cosa sono i vitigni PIWI

Le viti PIWI devono il loro nome all’espressione tedesca “pilzwiderstandsfähig”, che significa “resistenti ai funghi”. Questi vitigni sono incroci naturali tra varietà europee e americane o asiatiche, dotati di geni di resistenza. I vantaggi di queste piante includono:

  1. Autodifesa: Le viti PIWI si difendono autonomamente dalle principali malattie della vite.
  2. Riduzione degli interventi chimici: Questo porta a una diminuzione dell’uso di pesticidi, migliorando l’eco-compatibilità dell’agricoltura.
  3. Benefici per la salute: La salute del consumatore e la qualità della vita di agricoltori e residenti nelle aree vitivinicole sono tutelate, contribuendo a un ambiente più sano.

Leadership e obiettivi di PIWI Italia

Marco Stefanini è stato eletto presidente di PIWI Italia; dirige l’Unità di Genetica e Miglioramento Genetico della Vite presso la Fondazione Edmund Mach. Al suo fianco, Riccardo Velasco, direttore del Centro di Ricerca in Viticoltura ed Enologia (CREA-VE) di Conegliano, ricopre il ruolo di vicepresidente. Questa collaborazione tra istituti di ricerca è fondamentale per l’innovazione e il miglioramento genetico, che possono aprire nuove prospettive per la viticoltura italiana.

I soci fondatori di PIWI Italia includono rappresentanti di diverse associazioni PIWI regionali, come:

  • Daniele Piccinin (Veneto)
  • Thomas Niedermayr (Alto Adige)
  • Antonio Gottardi (Trentino)
  • Stefano Gri (Friuli Venezia Giulia)
  • Alessandro Sala (Lombardia)
  • PierGuido Ceste (Piemonte)

Questi leader portano con sé una ricca esperienza e conoscenza delle diverse realtà vitivinicole italiane.

L’importanza della ricerca e della sostenibilità

Attualmente, nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite si trovano circa 600 varietà di Vitis vinifera, ma solo 36 di queste sono classificate come resistenti. Questo evidenzia la necessità di un impegno costante nella ricerca per sviluppare nuove varietà che possano integrare quelle tradizionali, contribuendo alla salute del vigneto e alla sostenibilità della viticoltura italiana.

La crescente domanda di vini sostenibili non è solo un fenomeno italiano, ma si estende a tutta Europa. La viticoltura consuma il 65% di tutti i fungicidi utilizzati in agricoltura, una situazione insostenibile in un contesto di crescente consapevolezza ambientale. In questo scenario, PIWI Italia si propone di ricercare varietà nuove e diverse, capaci di garantire un futuro sostenibile per l’agricoltura, affrontando anche le sfide poste dai cambiamenti climatici.

La ricerca di vitigni resistenti diventa quindi cruciale, non solo per la sostenibilità, ma anche per la sopravvivenza del settore vitivinicolo. Con l’impegno di PIWI Italia, il futuro della viticoltura italiana si orienta verso pratiche più ecologiche e innovative, pronte a rispondere alle sfide del presente e del futuro.

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