Papa Leone XIV: un viaggio straordinario a Montefalco

Papa Leone XIV: un viaggio straordinario a Montefalco

Papa Leone XIV: un viaggio straordinario a Montefalco

Redazione Vinamundi

25 Novembre 2025

Montefalco, 20 novembre 2025 – Papa Leone XIV ha scelto la mattina di giovedì per una visita a Montefalco, cuore pulsante dell’Umbria. Un gesto privato, ma carico di significati, che ha rinsaldato il legame tra la spiritualità di queste colline e la tradizione agricola che da secoli le caratterizza.

Il Papa a Montefalco: tra fede e tradizione

Poco dopo le 10, Papa Leone XIV è stato accolto dalle Suore Agostiniane di Montefalco nel loro convento, punto di riferimento per la fede e la vita del territorio. L’incontro, riservato e raccolto, si è svolto in un clima di ascolto e vicinanza. “Abbiamo sentito la sua presenza come un segno di attenzione verso la nostra storia e le nostre difficoltà”, ha raccontato suor Maria Letizia, una delle religiose presenti.

A pranzo, il Santo Padre ha degustato il Montefalco Sagrantino DOCG, il vino simbolo della zona, servito in calici semplici ma curati. Un gesto che ha voluto sottolineare l’importanza della cultura agricola locale, fatta di fatica quotidiana e amore per la terra. “Il Sagrantino è parte della nostra identità”, ha spiegato Paolo Bartoloni, presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco, presente all’incontro. “Offrirlo al Papa è stato un modo sincero per raccontare chi siamo”.

Il Consorzio e la difesa del patrimonio

Il ruolo del Consorzio Tutela Vini Montefalco va ben oltre la promozione dei vini. Negli ultimi anni, l’ente ha sostenuto diversi progetti di restauro e valorizzazione del patrimonio artistico e religioso locale. Nel 2025, ad esempio, il Consorzio ha contribuito al restauro della Cappella di Santa Croce nel Santuario di Santa Chiara, luogo legato alla santa e custode della più antica vite di Sagrantino.

“Non ci occupiamo solo di vino – ha sottolineato Bartoloni – ma sentiamo la responsabilità di proteggere anche il patrimonio culturale e spirituale che rende Montefalco unica”. La cappella, secondo le cronache locali, aveva urgente bisogno di interventi. Ora, grazie al sostegno dei produttori, tornerà ad accogliere fedeli e turisti.

Montefalco, un crocevia di fede, cultura e agricoltura

La giornata di giovedì ha confermato il ruolo centrale di Montefalco come luogo dove fede, cultura e agricoltura si intrecciano profondamente. Le parole del Papa – riportate da chi c’era – hanno messo in luce proprio questo legame: “La cura della terra è anche cura dell’anima”, avrebbe detto in un dialogo informale con le suore.

Non sono mancati momenti di commozione. Alcuni abitanti si sono radunati davanti al convento fin dalle prime ore del mattino, sperando di intravedere il Pontefice, anche solo per un saluto veloce. “Per noi è una giornata che resterà nella memoria”, ha detto Giovanni, pensionato del paese.

Guardare avanti tra tradizione e innovazione

Il Consorzio guarda al futuro con l’intenzione di mantenere vive le tradizioni, senza rinunciare a crescere. “Dobbiamo continuare a puntare sulla qualità dei nostri vini e a valorizzare il paesaggio”, ha spiegato Bartoloni. Oggi il Consorzio riunisce oltre 60 aziende e rappresenta un punto di riferimento per tutta la filiera vitivinicola umbra.

La visita del Papa è stata letta da molti come un incoraggiamento a proseguire su questa strada. Un segnale forte, che arriva in un momento complicato per l’agricoltura: dai cambiamenti climatici alle difficoltà economiche che colpiscono le piccole realtà rurali.

Un ricordo che resta nel cuore

Nel pomeriggio, dopo la partenza del Santo Padre, Montefalco è tornata alla sua vita di tutti i giorni. Ma nelle parole degli abitanti e nei gesti delle suore rimane il segno di una giornata speciale. Un giorno in cui la storia locale si è intrecciata con quella della Chiesa universale. E in cui un calice di Sagrantino ha raccontato, più di tante parole, il valore profondo delle radici umbre.

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