L’11 aprile 2026, durante la prima giornata di Vinitaly.USA e del wine2wine Vinitaly Business Forum, si è tenuta la presentazione ufficiale della lista di OperaWine 2026, l’attesissima super degustazione che anticipa la celebre fiera vinicola di Verona. Quest’anno, ben 150 cantine sono state selezionate per rappresentare il meglio del made in Italy enologico, riflettendo l’evoluzione e la diversificazione del panorama vinicolo italiano.
Wine Spectator, una delle riviste di riferimento nel settore, ha rinnovato la formula di OperaWine ampliando la lista con 20 produttori in più rispetto all’edizione precedente. Inoltre, sono state incluse 25 nuove cantine, portando la selezione a un totale di 150 aziende, suddivise in tre categorie principali: “Legacy Icon”, “Classic” e “New Voices”.
Le categorie di OperaWine 2026
La categoria “Legacy Icon” comprende 31 cantine che hanno partecipato a tutte le edizioni di OperaWine. Questi produttori hanno avuto un impatto significativo sulla storia del vino italiano grazie alla loro dedizione all’eccellenza. Tra di essi ci sono nomi storici che rappresentano il patrimonio culturale e vinicolo del nostro Paese, come:
- Marchesi Antinori
- Gaja
- Tenuta San Guido
Questi produttori sono noti per i loro vini iconici come il Tignanello e il Sassicaia.
Seguono poi le 69 cantine della categoria “Classic”, che riunisce produttori di spicco, riconosciuti per la loro qualità e l’impatto nelle rispettive regioni vitivinicole. Questi produttori non solo rappresentano le tradizioni locali, ma sono anche pionieri nella modernizzazione delle tecniche di vinificazione.
Infine, la nuova categoria “New Voices” riserva spazio a 50 cantine fondate a partire dal 1990, evidenziando la freschezza e l’innovazione che queste aziende portano nel panorama vinicolo. Questi produttori si distinguono per la loro capacità di sperimentare nuovi stili e varietà, contribuendo a una continua evoluzione del vino italiano.
La distribuzione regionale
Analizzando la rappresentatività delle cantine selezionate, la Toscana emerge come la regione principale, con quasi un terzo delle aziende (48) che partecipano a OperaWine. Questa regione, famosa per il Chianti e il Brunello di Montalcino, continua a essere un pilastro della viticoltura italiana. Seguono:
- Piemonte con 24 cantine, noto per i suoi Barolo e Barbaresco
- Sicilia con 15 cantine, che sta guadagnando sempre più attenzione per i suoi vini unici
- Veneto con 12 cantine, famoso per il Prosecco
Un evento simbolo
Alison Napjus, senior editor e tasting director di Wine Spectator, ha sottolineato l’importanza di OperaWine, definendolo un evento simbolo per la degustazione internazionale. “Per me e per Bruce Sanderson, le cantine protagoniste a Verona sono sempre fonte di ispirazione ed esplorazione dei vini italiani, selezionati nei nostri blind tasting”, ha dichiarato Napjus. La possibilità di mettere in luce produttori straordinari durante questo evento rappresenta un’opportunità unica per promuovere il vino italiano nel mondo.
Il successo di OperaWine è solo un tassello della strategia di internazionalizzazione di Vinitaly, che continua a espandere il proprio raggio d’azione. Dopo gli eventi negli Stati Uniti, il calendario prevede tappe in Giappone (Tokyo, 17 e 18 novembre), in Serbia (Belgrado, 22-25 novembre) e in Albania (Tirana, 26 novembre). La chiusura del 2025 avverrà con Vinitaly Preview in Tailandia (Bangkok) e India (dicembre).
Il 2026 si preannuncia ricco di eventi, con Vinitaly Roadshow in India (Mumbai e Panaji, Goa, 16 e 18 gennaio) e proseguendo in Polonia (Varsavia, fine gennaio) e Norvegia (Oslo, febbraio). Non mancherà il ritorno in Asia a marzo, con Vinitaly China Chengdu (22-25 marzo), prima di concludere il tour internazionale con la 58^ edizione di Vinitaly a Verona (12-15 aprile 2026).
OperaWine, quindi, non solo celebra l’eccellenza vinicola italiana, ma rappresenta anche un palcoscenico internazionale cruciale per i produttori, contribuendo alla diffusione della cultura del vino italiano nel mondo. Con l’introduzione delle “New Voices”, Wine Spectator dimostra la sua volontà di abbracciare l’innovazione e il cambiamento, assicurando che anche le nuove generazioni di produttori abbiano la loro opportunità di brillare.