Firenze, 6 giugno 2024 – “Olio Restaurant” riapre in Via Il Prato 58r, tornando a far parlare di sé nel cuore pulsante di Firenze. Dopo la chiusura dei locali di Via Santo Spirito, avvenuta appena due mesi fa, il ristorante di Paolo Provvedi riparte con una nuova veste all’interno di Palazzo Corsini, in un quartiere che negli ultimi anni si è trasformato tra uffici, negozi e spazi culturali.
Olio Restaurant cambia casa, ma resta fedele a sé stesso
La storia di Olio Restaurant inizia nel 2000, quando Provvedi aprì il primo locale a Palazzo Capponi con il nome “Olio & Convivium”. Oggi la squadra si ricompone: insieme al patron, c’è ancora il direttore Carlo Lazzerini, mentre in sala arriva la giovane maitre Serena Bosi. Il trasferimento in Via Il Prato, a due passi dal famoso Brindellone dello Scoppio del Carro, non è solo un cambio di indirizzo. Come spiega lo stesso Provvedi, “vogliamo portare la nostra idea di accoglienza e cucina in un’area che sta cambiando volto”.
Interni tra passato e presente
Gli interni sono firmati dall’architetto Fabio Spadoni, che ha dato al locale un tocco originale, definito da lui stesso “art attak”. Molti pezzi d’arredo provengono dalla vecchia sede di Santo Spirito: i grandi scaffali che fungono anche da cantina, il mobile ghiacciaia in marmo bardiglio, i tavoli Art déco con le sedie Thonet originali. Ma non manca il nuovo, come il bancone color petrolio con comptoir in piombo che accoglie gli ospiti nell’area salotto-bar. Qui si possono gustare spuntini e tapas – mousse, terrine, tartine, foie gras, gnocchetti, soufflé – oltre a piatti dal menu, accompagnati da vini e cocktail scelti tra le bottiglie in mostra.
Un dettaglio che parla di cucina è lo “shop”, una vetrina con pane fresco, oli selezionati da Marco Pampaloni (che firma anche la carta degli oli), biscotti di Migliana, farro e ceci dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore. Prodotti pensati anche per piccoli regali o souvenir gastronomici.
Atmosfera raccolta e legata all’arte
Il ristorante si articola su due sale: una principale da 40 posti e una saletta privata da 20, divisa dalla prima da una grande tenda. L’ambiente è impreziosito da opere d’arte: una tela di Ottone Rosai, una scultura di Ardengo Soffici, vasi Zaccagnini di inizio Novecento e, nel bar, la scultura “Astronomo” di Francesco Carone. Non solo: grazie a una collaborazione con il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, arredi scenici e costumi teatrali arricchiscono l’atmosfera. “Abbiamo voluto un legame forte con la cultura fiorentina”, racconta Provvedi, che annuncia: “Saremo aperti anche dopo l’opera e il teatro, credo che saremo gli unici a farlo”.
La cucina: radici toscane con qualche sorpresa
In cucina ci sono Chand Lal e Andrea Mazzei, affiancati dallo chef consulente Michele Bosco, già compagno di avventure ai tempi del Convivium. Il menu punta sulla tradizione toscana – tortelli mugellani con sugo “finto”, vellutata di cavolo nero, tortelli pecorino e pere – ma si lascia andare anche a qualche tocco creativo, con cotture a bassa temperatura per guancia di manzo, petto d’anatra, filetto di Cinta senese.
Nel salotto-bar si possono ordinare assaggi e piattini pensati per accompagnare un calice o un aperitivo. Su richiesta, il direttore Lazzerini propone le sue celebri preparazioni al tavolo: spaghetti flambé, tartare, crêpes Suzette alla lampada. Una formula che richiama la convivialità delle grandi tavole fiorentine.
Un ritorno che fa già parlare di sé
L’apertura di Olio Restaurant ha subito acceso la curiosità degli appassionati della buona cucina fiorentina. Nei primi giorni, raccontano i clienti, l’atmosfera è quella di sempre: accogliente ma mai formale, attenta ai dettagli senza ostentazione. “Ci mancava un posto così”, confida una coppia arrivata poco dopo le 20 per scoprire il nuovo menu. È proprio in questi momenti che si capisce quanto il legame tra cucina, arte e territorio resti il cuore del progetto di Provvedi.
Il locale è aperto a pranzo e cena; la prenotazione è consigliata. Per chi cerca un’esperienza gastronomica che unisca tradizione toscana, cura per il prodotto e un pizzico di fantasia, la nuova casa di Olio Restaurant si candida a diventare una tappa fissa nel panorama fiorentino.
