Michele Lauriola conquista tre ori al Mondial des Vins Extrêmes 2025

Michele Lauriola conquista tre ori al Mondial des Vins Extrêmes 2025

Michele Lauriola conquista tre ori al Mondial des Vins Extrêmes 2025

Redazione Vinamundi

4 Novembre 2025

Aosta, 4 novembre 2025 – Michele Lauriola, enologo del Gargano, ha conquistato un posto d’onore al Mondial des Vins Extrêmes 2025, portando a casa tre premi per la cantina molisana Herero. La premiazione si è svolta in Valle d’Aosta, tra vigneti già ingialliti dall’autunno. Qui, mille e una etichetta da 17 Paesi si sono sfidate davanti a una giuria attenta e severa. Lauriola, con la sua esperienza e un approccio che unisce tecnica e territorio, ha visto premiati tutti e tre i vini presentati: la Tintilia “Herero.16” (annata 2021) ha ottenuto la Gran Medaglia d’Oro, mentre la Tintilia “Primaclasse” (2021) e la “San Mercurio” (2022) si sono aggiudicate la Medaglia d’Oro.

Un podio tutto italiano

Per molti addetti ai lavori, il risultato non era affatto scontato. Il concorso, organizzato dal CERVIM (Centro di Ricerca, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura Montana), è l’unico al mondo dedicato alla viticoltura eroica: quella praticata in montagna, su terreni ripidi o in condizioni difficili. “Salire sul podio con tutti e tre i vini in gara e ricevere il massimo riconoscimento internazionale per la Herero.16 è una grande emozione e soddisfazione”, ha detto Lauriola subito dopo la cerimonia. “È il frutto di un lavoro attento e condiviso, dove ogni dettaglio – dal vigneto alla cantina – conta davvero”.

Dietro queste parole c’è il racconto di una sfida quotidiana. Nato nel 1979, Lauriola lavora da anni tra Molise e Puglia, dividendo il tempo tra sopralluoghi nei vigneti e confronti con colleghi in tutta Europa. “Per migliorare bisogna puntare sulla ricerca, sulla tecnologia e sulla conoscenza, ma anche confrontarsi con professionisti che operano in realtà diverse”, ha confidato l’enologo.

Il valore della viticoltura eroica

Il Mondial des Vins Extrêmes non è un concorso qualunque. Riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole e parte della VINOFED (Federazione dei Grandi Concorsi Enologici Internazionali), segue il metodo di valutazione ufficiale della Union Internationale des Œnologues, adottato in tutto il mondo. L’obiettivo è chiaro: valorizzare e difendere le produzioni di piccole zone vitivinicole, quelle legate a storia, tradizione, biodiversità e paesaggi unici.

L’edizione 2025 ha visto la collaborazione dell’Associazione Italiana Sommelier Valle d’Aosta, dell’Assessorato al Turismo e all’Agricoltura della Regione e il patrocinio dell’OIV – Organisation Internationale de la Vigne et du Vin. Un lavoro di squadra che si riflette nella filosofia di Lauriola: “La Tintilia racconta il Molise, con tutte le sue difficoltà ma anche con la sua forza”, ha spiegato durante una pausa tra le degustazioni.

Un ponte tra Gargano, Molise ed Europa

Non è la prima volta che Michele Lauriola si fa notare a livello internazionale. Negli ultimi anni è stato giudice in concorsi in Francia, Svizzera e Austria, portando con sé una visione tecnica ma anche culturale della viticoltura di montagna. Il successo al Mondial des Vins Extrêmes rafforza il legame tra il Gargano, terra natale dell’enologo, il Molise produttivo della cantina Herero e l’eccellenza enologica italiana.

“Questo premio lo condivido con tutta la squadra”, ha sottolineato Lauriola davanti ai colleghi. “Dalla cura delle vigne fino all’imbottigliamento, ogni passaggio richiede attenzione. Solo così si può competere a livello internazionale”.

Tra tradizione e futuro

Guardando avanti, Lauriola non nasconde la voglia di continuare a puntare sulla valorizzazione dei vini di montagna. “La sfida è mantenere viva la tradizione senza rinunciare all’innovazione”, ha detto a margine della premiazione. In Valle d’Aosta, tra assaggi e strette di mano, si respira un clima di fiducia: “Il futuro della viticoltura passa anche da qui, dai territori più difficili che sanno sorprendere”, ha concluso l’enologo.

Il Mondial des Vins Extrêmes 2025 si chiude così con un segnale forte: l’Italia dei piccoli produttori può ancora farsi sentire nel mondo. E il nome di Michele Lauriola – insieme alle etichette Herero – ne è la prova concreta.

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