Merano, 7 novembre 2025 – Il Kurhaus di Merano apre le sue porte per la 34ª edizione del Merano WineFestival, un evento che fino all’11 novembre riunisce produttori, chef e operatori da ogni angolo del mondo per celebrare la cultura del vino e della cucina. Il tema di quest’anno, “Vision: Wine & Food Creators“, mette al centro i produttori come veri artigiani del gusto, pronti a guardare al futuro senza dimenticare le radici. La presentazione ufficiale è avvenuta a Roma, a Palazzo Rospigliosi, davanti a stampa e autorità.
Il Merano WineFestival: un punto di incontro globale
Si parte oggi con una giornata dedicata al biologico e ai vini naturali, per arrivare fino alla chiusura, che vedrà protagonisti cinquanta produttori di Champagne. Il Merano WineFestival 2025 si conferma così un crocevia internazionale. Oltre al Trentino-Alto Adige, spazio anche a Calabria, Campania e Abruzzo, insieme a ospiti d’eccezione come la Georgia, terra madre della viticoltura. “Non è solo un evento, è molto di più,” ha detto Helmuth Köcher, fondatore e cuore del festival. “Una volta il vino doveva sapere di barrique, oggi invece cerchiamo naturalità e autenticità.”
Köcher ha sottolineato l’importanza della biodiversità italiana: “Abbiamo una varietà di vitigni che è unica al mondo, molti con oltre cinquant’anni di storia. Sto lavorando per rilanciare il Magna Grecia Metodo Classico, un progetto che coinvolge cinque regioni del Sud.” Il festival si inserisce anche nel percorso per far riconoscere la Cucina Italiana come Patrimonio Immateriale dell’UNESCO, segno di un interesse che cresce a livello internazionale.
L’enoturismo, una leva per il futuro
Per Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, l’enoturismo è oggi “il motore dell’attrattività italiana”. La vendemmia 2025, ha spiegato, “è stata di altissima qualità, ma complicata per i cambiamenti nei consumi”. Sempre più spesso, nei ristoranti, si preferiscono i cocktail al vino. “Serve una legge nuova sull’enoturismo, che valorizzi l’accoglienza e l’offerta integrata delle nostre aziende,” ha aggiunto. Coldiretti vede in questo settore una grande opportunità per l’Italia.
Anche Köcher ha ribadito il tema dell’accessibilità: “Dobbiamo formare i giovani e rendere il vino più alla portata di tutti, con formati piccoli e prezzi sostenibili. In Francia l’enoturismo porta il doppio dei ricavi rispetto a noi. Al Festival apriremo nuovi mercati, come quello giapponese.”
Export in crescita, ma i dazi preoccupano
Sul fronte internazionale, Matteo Zoppas, presidente dell’ICE, ha annunciato che a Merano saranno presenti 24 operatori da 30 Paesi. “L’export cresce del 5%, ma i dazi americani creano incertezza,” ha detto Zoppas. Il vino italiano vale oggi 2,3 miliardi sul mercato Usa. “Serve accelerare con nuove strategie per promuovere e diversificare i mercati.” Luigi D’Eramo, sottosegretario all’Agricoltura, ha ricordato che “il 23% della superficie agricola nazionale è vitata” e ha annunciato il lancio imminente del marchio biologico italiano.
Innovazione tra scienza e territorio
Il Merano WineFestival 2025 vuole raccontare il vino di oggi: consapevole, sostenibile e innovativo. Nel summit “Respiro e Grido della Terra”, esperti da tutto il mondo parleranno del ruolo della scienza e delle nuove tecnologie in vigna: dall’agricoltura di precisione al digitale, fino ai mercati emergenti. Masterclass e incontri approfondiranno il rapporto tra vino e territorio, con ospiti come Enrica Cotarella e Susanne Wess.
Numeri da record e tecnologia al servizio del gusto
Sono oltre 1300 le aziende presenti, 2000 i vini da assaggiare, 31 masterclass, 12 showcooking e 9 talk. Il Merano WineFestival si conferma così un osservatorio privilegiato sull’eccellenza italiana. La GourmetArena ospiterà 130 produttori artigianali e chef stellati, tra cui Antonino Cannavacciuolo e Peppe Aversa. Tra le novità, la piattaforma digitale Most’ permetterà ai visitatori di comprare i vini in degustazione direttamente con un QR code.
Premi e riconoscimenti: un futuro da scrivere
Attese le cerimonie dei WineHunter Awards e degli Honour Awards, con premiati come Andrea Bocelli, Franco Bernabei, Eleonora Cozzella, Alessandro Regoli e James Suckling. Il festival si conferma così laboratorio di futuro: dal vino in anfora al trend del low alcol, dalle cantine PIWI all’enoturismo sostenibile. Helmuth Köcher chiude così: “Un evento che unisce arte, territorio e futuro, in un dialogo continuo tra chi produce, chi racconta e chi vive il vino come esperienza culturale.”
