Si è conclusa la 27esima edizione del Merano Wine Festival, un evento che continua a sorprendere e affascinare gli appassionati di vino e gastronomia. Questo festival, che si svolge ogni anno nella suggestiva cornice del Kurhaus di Merano, è molto più di una semplice manifestazione dedicata ai vini; è un palcoscenico per l’eccellenza, la cultura e la condivisione di emozioni legate al mondo del vino e della buona tavola.
Quest’anno, il festival ha suscitato un intenso dibattito riguardo al suo ruolo nel panorama vinicolo contemporaneo. Alcuni produttori, fortemente impegnati nella creazione di vini naturali, biologici e biodinamici, hanno sollevato interrogativi sulla validità del Merano Wine Festival. Tuttavia, è fondamentale partecipare a questo evento senza pregiudizi, poiché rappresenta un’occasione unica per apprezzare la varietà e la qualità dei vini, inclusi quelli considerati più convenzionali.
Un festival di cultura e innovazione
Il Merano Wine Festival non è solo un festival di vini industriali; è un luogo dove si celebra la cultura del vino in tutte le sue forme. Quest’anno, l’evento ha messo in risalto la naturalità e la purezza dei vini attraverso la sezione “Naturae et Purae”. Qui, i visitatori hanno potuto assaporare le creazioni di ben 136 aziende, provenienti da tutto il territorio nazionale, che hanno presentato vini biologici, biodinamici e varietà resistenti alle malattie fungine, note come PIWI (Pilzwiderstandfähig).
Libertà di pensiero e condivisione
Uno degli aspetti più interessanti del Merano Wine Festival è la sua capacità di riunire diverse filosofie e approcci alla produzione vinicola. Sotto il motto “The Circle, people, lands, experiences”, il festival ha creato un ambiente di scambio e approfondimento. L’area dedicata al “fuori Salone”, allestita in Piazza della Rena, ha offerto uno spazio di circa 450 mq per raccontare storie di successi e innovazioni, non solo da parte dei produttori, ma anche delle varie regioni italiane. Questo è un chiaro esempio di come il Merano Wine Festival si ponga come un punto di riferimento per la cultura del vino, promuovendo la libertà di pensiero e la condivisione di esperienze.
Emozioni oltre il vino
Quest’anno il festival ha ampliato i suoi orizzonti includendo uno spazio dedicato ai distillati, ai liquori e ai cocktail. La “Spirits Experience” ha catturato l’attenzione di molti, offrendo l’opportunità di interagire con produttori e bartender di alto livello. Tra i protagonisti, si sono distinti whiskey, rum e vermouth, con quest’ultimo che ha avuto un’area dedicata per celebrare la sua lunga storia, iniziata a Torino nel 1786 con l’azienda Carpano. Questo ampliamento delle proposte ha dimostrato che il Merano Wine Festival non è solo un evento per esperti di vino, ma anche per appassionati di mixology e distillati.
Culinaria e beer passion
Negli ultimi anni, l’area dedicata alla gastronomia è cresciuta in modo esponenziale. Oggi, il Merano Wine Festival attira anche gli amanti del cibo, con oltre 100 espositori artigiani che presentano prodotti di alta qualità provenienti da diverse regioni italiane. Accanto al vino, i visitatori possono gustare birre artigianali selezionate, partecipare a showcooking e scoprire i segreti della cucina italiana. Eventi come “Pasta&Pomodoro” e “Pizza in Territorium Campania” hanno deliziato il palato degli ospiti, rendendo il festival un vero e proprio viaggio nel gusto.
Il Merano Wine Festival è molto più di un semplice evento; è un viaggio nel mondo del vino e della gastronomia, un’opportunità per esplorare, scoprire e connettersi con produttori e appassionati. Chiunque abbia la possibilità di partecipare non può fare a meno di lasciarsi travolgere da questo caleidoscopio di sapori, storie e tradizioni. Non resta che attendere l’edizione del prossimo anno, per continuare a celebrare insieme l’eccellenza del vino e della buona tavola in una delle location più belle d’Italia.