Milano, 27 giugno 2024 – L’agricoltura lombarda chiude i primi sei mesi dell’anno con il segno più. Secondo il nuovo rapporto di Unioncamere e Regione Lombardia, l’export agroalimentare è cresciuto dell’8,8% rispetto allo stesso periodo del 2023. Un dato che conferma la Lombardia come uno dei pilastri del made in Italy. Il focus del report, pubblicato oggi, punta sul settore vitivinicolo, che mostra segni di ripresa nella produzione, ma deve fare i conti con una domanda in calo, sia in Italia che all’estero.
Export agroalimentare lombardo: la crescita che sorprende
I numeri raccolti da Unioncamere Lombardia e dalla Regione raccontano di un settore che, nonostante la stagnazione delle esportazioni a livello nazionale, si distingue per una crescita solida. L’incremento dell’8,8% nelle esportazioni è un risultato importante, soprattutto in un periodo segnato da incertezze geopolitiche e da una domanda globale meno vivace. “L’agricoltura lombarda conferma la propria forza economica e il suo ruolo sociale”, ha detto Alessandro Beduschi, assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste. Per Beduschi il settore resta “un baluardo di identità e sicurezza alimentare”, soprattutto in un momento di cambiamenti climatici e instabilità internazionale.
Latte, formaggi e carni: i motori dell’export
A spingere in alto l’agroalimentare lombardo sono soprattutto il comparto lattiero-caseario e quello suinicolo. Il primo beneficia di una domanda estera stabile e di prezzi elevati, mentre il settore suinicolo mostra segnali di stabilità grazie al ritorno dei consumi e al rallentamento dei prezzi al dettaglio. “I prodotti lombardi piacciono sempre di più nel mondo per la loro qualità e reputazione”, ha spiegato Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia. Auricchio ha aggiunto che è fondamentale “continuare a valorizzare il nostro patrimonio produttivo”, puntando su innovazione e sostenibilità.
Nel dettaglio, le rese cerealicole sono superiori rispetto al 2023, con una redditività in crescita. Anche il riso vede un aumento delle quotazioni, segno che la filiera sta reagendo alle difficoltà degli ultimi anni. I dati tra aprile e giugno mostrano come le aziende agricole abbiano saputo adattarsi, investendo in tecnologie e metodi più efficaci.
Vino lombardo: cresce la produzione, ma la domanda resta fragile
Il rapporto si concentra anche sul settore vitivinicolo, tornato al centro dell’attenzione dopo un 2024 segnato da una vendemmia in calo. Le prime stime per il 2025 indicano una produzione in aumento, ma la ripresa rischia di essere frenata dalla domanda interna ed estera che resta debole. I produttori lombardi – dal Franciacorta all’Oltrepò Pavese, passando per Lugana e Valtellina – sono preoccupati: “Serve trovare un equilibrio tra quantità prodotta e qualità da valorizzare”, dicono alcuni rappresentanti ascoltati nelle ultime ore.
Gli esperti del settore sottolineano che la sfida più grande sarà rafforzare le strategie per farsi spazio sui mercati internazionali, puntando su qualità e marchi territoriali riconoscibili. Solo così, spiegano, la crescita della produzione potrà tradursi in vantaggi concreti per tutta la filiera.
Lombardia, un laboratorio per il vino italiano di qualità
La regione si conferma un terreno di innovazione per la viticoltura nazionale. Le aziende investono sempre di più in sostenibilità e tecniche avanzate: dal controllo della filiera alla promozione del turismo enogastronomico. In Franciacorta, ad esempio, alcune cantine hanno lanciato progetti per ridurre l’impatto ambientale; nell’Oltrepò Pavese si sperimentano nuovi vitigni più resistenti al clima che cambia.
Il futuro del vino lombardo sembra promettente, ma non senza sfide. La crescita della produzione dovrà andare di pari passo con la capacità di intercettare i gusti dei consumatori internazionali e con campagne di promozione più efficaci. “Il nostro compito – ha concluso Beduschi – è sostenere chi ogni giorno investe e innova nei campi e nelle cantine lombarde”. Un impegno che, almeno guardando ai numeri del primo semestre 2024, sta già dando i suoi frutti.
 
 