L’Italia conquista Wine Paris con una presenza raddoppiata

L'Italia conquista Wine Paris con una presenza raddoppiata

L'Italia conquista Wine Paris con una presenza raddoppiata

Redazione Vinamundi

2 Novembre 2025

Parigi, 22 novembre – L’Italia si prepara a raddoppiare la sua presenza a Wine Paris 2025, il grande salone internazionale del vino e degli alcolici che, dal 10 al 12 febbraio, trasformerà la capitale francese in un punto di incontro irrinunciabile per produttori, buyer e operatori del settore. A darne notizia sono gli organizzatori di Vinexposium, che sottolineano come la manifestazione, ormai alla sesta edizione, abbia raggiunto una dimensione globale senza precedenti.

Wine Paris 2025: numeri in ascesa e ruolo chiave

I dati diffusi da Vinexposium parlano chiaro: la prossima edizione vedrà oltre 4.600 espositori da 50 Paesi produttori e si aspettano circa 50.000 visitatori provenienti da 140 nazioni. Un aumento costante, spiegano gli organizzatori, che conferma Parigi come la piazza internazionale per eccellenza del mercato del vino. “Dopo tre anni di crescita forte, l’evento continua a macinare numeri in salita”, si legge nella nota ufficiale. Ma il momento non è semplice: “Il settore deve fare i conti con sfide geopolitiche, economiche e ambientali che rendono questa edizione decisiva per trovare soluzioni concrete e sostenibili”.

L’Italia raddoppia: padiglione più grande e nuovi protagonisti

Se la Francia mantiene il primato con un +7% di espositori rispetto all’anno scorso, l’attenzione è tutta puntata sull’Italia, che conferma una crescita importante. Il padiglione italiano, situato nel Padiglione 6, sarà più ampio rispetto al 2024 e ospiterà ben 30 partecipazioni collettive regionali. Un segnale chiaro: le aziende italiane vogliono farsi sentire e rafforzare la loro presenza sui mercati internazionali.

Tra le novità spiccano nomi come Santa Margherita Donnafugata, Lamborghini e Mack & Schühle Italia. Tra i ritorni, ci sono realtà storiche come Piccini 1882, Zonin1821, Fantini Group e Planeta. Non mancheranno le delegazioni territoriali: dal Piemonte con “Terra di Vino” al Consorzio Vino Chianti Classico, passando per la Regione Puglia con Unioncamere Puglia.

Un appuntamento chiave per tutta la filiera del vino

La scelta di puntare su Parigi non è casuale. “Wine Paris ha raggiunto una portata internazionale mai vista prima, diventando il punto di riferimento mondiale”, spiegano da Vinexposium. In un momento in cui il settore vitivinicolo si trova a fare i conti con temi come la sostenibilità, le tensioni commerciali e i cambiamenti nei consumi, la fiera si conferma un luogo d’incontro e confronto.

Gli operatori italiani, raccolti tra le aziende partecipanti, vedono nell’evento un’occasione per consolidare i rapporti già avviati e per aprirsi a nuovi mercati. “Parigi è una vetrina imprescindibile – racconta un responsabile commerciale di una storica cantina toscana – qui arrivano distributori da tutto il mondo, ed è l’unico posto dove puoi davvero capire le tendenze che guideranno il mercato nei prossimi anni”.

Le sfide del settore: tra geopolitica e sostenibilità

Nonostante l’entusiasmo per i numeri in crescita, il clima resta segnato da alcune incertezze. Gli organizzatori non nascondono le difficoltà legate ai cambiamenti geopolitici – dai nuovi dazi alle tensioni tra blocchi commerciali – e alle questioni ambientali che spingono a riflettere sulla produzione sostenibile. “L’edizione 2025 sarà decisiva proprio perché chiamata a dare risposte concrete a queste sfide”, spiegano da Vinexposium.

In questo quadro, la presenza italiana assume un peso particolare: non solo per il valore economico del settore – secondo Istat, nel 2023 l’export vinicolo italiano ha superato i 7 miliardi di euro – ma anche per la capacità delle aziende di innovare e adattarsi a un mercato in continuo cambiamento.

Aspettative alte per il vino italiano a Parigi

Per le aziende italiane, l’appuntamento parigino è una tappa fondamentale del calendario fieristico internazionale. “Siamo pronti a mostrare le nostre eccellenze e a confrontarci con i principali protagonisti mondiali”, ha detto il presidente di un consorzio del Sud Italia. Le aspettative sono alte, sia sul fronte commerciale sia su quello dell’immagine, con un obiettivo chiaro: rafforzare il brand Italia nel mondo.

Solo a febbraio si potrà capire se questa scommessa sarà vinta. Ma già ora, nei corridoi delle aziende e tra gli addetti ai lavori, si respira un’atmosfera di attesa concreta: Parigi chiama, e l’Italia risponde con numeri mai visti prima.

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