L’export degli spirits italiani cresce del 4,8% nel 2024: il boom di mezcal e tequila

L'export degli spirits italiani cresce del 4,8% nel 2024: il boom di mezcal e tequila

L'export degli spirits italiani cresce del 4,8% nel 2024: il boom di mezcal e tequila

Redazione Vinamundi

29 Settembre 2025

Il 2024 si prospetta come un anno di grande crescita per l’export degli spirits italiani, con un incremento del 4,8% rispetto all’anno precedente, secondo l’analisi dell’ufficio studi di Pambianco. Questo risultato è particolarmente significativo in un contesto globale in cui molte industrie faticano. Le dieci principali aziende del settore hanno visto un aumento dei ricavi netti, raggiungendo un fatturato totale di 4,7 miliardi di euro, con una crescita del 5,7% rispetto al 2023. L’export italiano ha quasi triplicato il proprio valore negli ultimi dieci anni, superando nel 2023 la soglia di 1,8 miliardi di euro.

I protagonisti del mercato

Tra le aziende che si sono distinte, spiccano il Campari Group, Branca International e Illva Saronno Holding.

  1. Campari Group: Con un fatturato di 3,07 miliardi di euro, ha registrato un incremento del 5,2%. Le vendite nelle Americhe e nella regione EMEA sono aumentate rispettivamente dell’8% e del 4%, mentre l’Asia-Pacifico ha visto una flessione del 6%.

  2. Branca International: La famosa produttrice di Fernet-Branca ha raggiunto ricavi di 439 milioni di euro, con un impressionante incremento del 23,5%. Questa crescita è particolarmente significativa dopo un calo del 16% nel 2023, dovuto all’iperinflazione del peso argentino.

  3. Illva Saronno Holding: Con un fatturato di 360 milioni di euro, ha visto un aumento del 2,5%. La diversificazione del portafoglio e l’adattamento alle esigenze del mercato globale hanno contribuito a stabilizzare i conti dell’azienda.

Tendenze di consumo

Un aspetto interessante è il crescente interesse per aperitivi e spirits a base di agave, come tequila e mezcal. Gli aperitivi rappresentano il 43% delle vendite di Campari e hanno registrato un aumento del 6%, mentre gli spirits a base di agave hanno visto una crescita del 10%. Questo riflette un cambiamento nei gusti dei consumatori, sempre più attratti da esperienze di consumo nuove e raffinate.

Nonostante la contrazione del mercato interno, con una diminuzione dell’8,5% rispetto al 2019, l’export si configura come un’ancora di salvezza per le aziende italiane. La volatilità macroeconomica e geopolitica, insieme alla normalizzazione post-Covid, ha complicato ulteriormente il panorama, portando a una lieve contrazione dei volumi mondiali.

Le sfide del settore

Il report di Vinetur evidenzia come la crescita di valore nel settore degli spirits sia stata in gran parte sostenuta dall’inflazione piuttosto che da un reale incremento della domanda. I consumatori sono diventati più attenti al rapporto qualità-prezzo, rallentando il trend della premiumization, che aveva caratterizzato il mercato negli anni precedenti.

In conclusione, le aziende italiane stanno affrontando sfide significative, ma la loro capacità di adattarsi e innovare porta a risultati positivi nell’export. Con l’aumento della popolarità di prodotti come mezcal e tequila, l’industria degli spirits italiani si sta rafforzando e diversificando, consolidando la sua presenza sui mercati internazionali. La combinazione di tradizione e innovazione, insieme a strategie mirate di espansione, è fondamentale per affrontare le sfide del mercato e capitalizzare sulle opportunità offerte dai consumatori globali sempre più esigenti.

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