L’astemia: liberarsi dai rimpianti e abbracciare uno stile di vita consapevole

L'astemia: liberarsi dai rimpianti e abbracciare uno stile di vita consapevole

L'astemia: liberarsi dai rimpianti e abbracciare uno stile di vita consapevole

Redazione Vinamundi

31 Ottobre 2025

Barolo (CN), 16 ottobre 2024 – L’Astemia, storica cantina delle Langhe, si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia. Da quest’autunno, il nome perde il suffisso “Pentita” e diventa semplicemente L’Astemia, a sancire la svolta definitiva verso una produzione 100% biologica. Dietro la decisione, maturata nel tempo grazie anche al confronto con i clienti, c’è un restyling delle bottiglie e un rinnovamento della squadra tecnica. L’obiettivo? Raddoppiare la produzione entro il 2029. “È una sfida che ci accompagna da sempre – spiega Sandra Vezza, fondatrice e cuore dell’azienda – ma vogliamo continuare a crescere, senza mai perdere il legame con queste terre”.

Un nome più snello, ma la storia resta intatta

Il marchio si fa più essenziale, ma non per una mossa commerciale studiata a tavolino. È una scelta naturale, nata dal modo in cui i clienti chiamano l’azienda. “È un segno di maturità e di sintonia con chi ci segue”, racconta Sandra Vezza. L’ironia e lo spirito inclusivo di sempre restano al centro. Il nome originale, che nasce dalla sua esperienza personale – una donna di Langa che non beve vino – è un omaggio alle radici familiari e alla terra. “Camminare tra i vigneti, sentire i profumi e vedere i colori: questa è la mia passione”, ricorda, citando il nonno che le ha trasmesso l’amore per la vigna.

Biologico a pieno regime: la vendemmia 2024 è la svolta

Dopo quattro anni di lavoro sul campo, L’Astemia ha completato nel 2023 la conversione di tutti i suoi vigneti al biologico. Da questa vendemmia, ogni bottiglia sarà certificata biologica. Un passo che rafforza l’impegno verso la sostenibilità e il rispetto per la terra di Barolo. “Vogliamo offrire un prodotto che rispetti la natura”, sottolinea la titolare, spiegando come la riduzione dell’impatto ambientale sia ormai parte integrante della filosofia aziendale. Il fine è chiaro: valorizzare il territorio non solo con la qualità del vino, ma anche con metodi di coltivazione responsabili.

Nuova guida in cantina: l’enologo Gianpiero Gerbi al timone

Il 2024 segna anche un cambio nella direzione tecnica: Gianpiero Gerbi entra come consulente enologo, affiancato da un team rinnovato sia in cantina che nella gestione commerciale. La gamma dei vini si rinnova senza dimenticare i classici: il Barolo DOCG, i cru di Cannubi e Terlo in purezza, due Barbera – una fresca e profumata, l’altra più strutturata grazie all’affinamento in botte – e il debutto del metodo classico, l’Alta Langa DOCG “Charley”, a base di Chardonnay e Pinot Nero, con 36 mesi sui lieviti. “Il metodo classico sarà il segmento con la crescita maggiore”, anticipa Marco Cossaro, nuovo direttore commerciale.

Obiettivo 150.000 bottiglie entro il 2029: più vigneti, nuove sfide

Oggi la produzione si ferma a circa 70.000 bottiglie all’anno, ma il piano punta a raddoppiare nel giro di cinque anni. Per farlo, si aggiungeranno altri 10 ettari di vigneto – già di proprietà – ai 17 coltivati finora. Tutte le uve provengono dai terreni aziendali, per garantire il controllo su ogni fase della produzione. Tra le novità ci sarà un Viognier fermentato in tonneaux di rovere francese e un Langhe Rosato a base Nebbiolo, produzioni limitate che confermano la voglia di sperimentare della cantina.

Bottiglie rinnovate, ma con l’anima di sempre

Il cambiamento passa anche dal packaging: le nuove bottiglie saranno più leggere e slanciate, ma manterranno i colori Pantone che da sempre contraddistinguono il marchio. “Abbiamo trovato un nuovo equilibrio”, ammette Sandra Vezza. La prima annata risale al 2010; da allora, studio e sperimentazione non si sono mai fermati. “Abbiamo unito il meglio del passato con gli strumenti di oggi per restituire in un bicchiere la magia di queste colline”, conclude la fondatrice.

In questa nuova fase, L’Astemia conferma la sua anima innovativa e appassionata nelle Langhe: ogni vino nasce da un legame profondo con la terra, tra tradizione contadina e uno sguardo rivolto al futuro.

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