Milano, 19 novembre 2025 – L’aperitivo all’italiana sta conquistando il mondo. Dagli Stati Uniti al Nord Europa, passando per Londra e Parigi, questo rito coinvolge oltre il 41% degli italiani nelle ore serali. A dirlo sono i dati diffusi oggi da Sanbittèr, che raccontano di un fenomeno globale diventato simbolo di convivialità e stile. Eppure, nonostante la sua diffusione ovunque, l’anima di questo momento resta profondamente italiana: tra bar pieni, calici che tintinnano e conversazioni che attraversano le generazioni.
Il bar, il vero cuore sociale dell’Italia
La ricerca Sanbittèr mostra un dato interessante: più di uno su quattro italiani sceglie il bar anche per la pausa pranzo e uno su cinque lo frequenta persino a colazione. Non è solo un posto dove si beve qualcosa, ma un punto di incontro fondamentale. Qui si mescolano il piacere quotidiano, l’identità culturale e un senso di appartenenza che dura nel tempo. “L’aperitivo non è solo un momento della giornata, ma un modo di stare insieme e confrontarsi”, spiega Mattia Billiato, Senior Brand Manager Aperitivi, sottolineando come il brindisi sia diventato un vero e proprio linguaggio universale.
Brindisi e chiacchiere: il cuore del successo mondiale
Dietro ogni bicchiere – sia uno spritz, un bitter analcolico o un semplice vino bianco – c’è molto più di una bevanda. C’è un gesto sociale, una storia che si rinnova ogni giorno. I numeri parlano chiaro: il 59% degli intervistati discute di calcio durante l’aperitivo, il 49% parla di politica, il 46% si confronta su temi internazionali e il 44% non rinuncia a parlare di ambiente. Il bar diventa così una piazza moderna, dove si scambiano idee e opinioni, dal gossip al lavoro, dal cinema alla sostenibilità. Un modello che ha ispirato anche i Paesi anglosassoni e nordici, dove l’aperitivo italiano è diventato un vero e proprio trend culturale e commerciale.
Vino e aperitivo: un abbinamento naturale
Nel mondo dei drink low-alcohol e dei cocktail a base di vino, l’Italia si fa notare. Dallo spritz al vermut, dal Prosecco DOC agli aperitivi analcolici, il vino italiano continua a ridefinire il piacere moderato. La richiesta di vini leggeri e aromatici – come Arneis, Vermentino, Glera o i rosati mediterranei – cresce anche all’estero. Sono etichette che parlano un linguaggio moderno, ma restano ben salde nella tradizione. Perfette per chi cerca un momento di piacere consapevole e un legame con l’identità.
Un calice che racconta il made in Italy
Oggi più che mai, l’aperitivo è un simbolo del made in Italy: un gesto semplice che racconta il modo italiano di vivere, fatto di equilibrio, bellezza e condivisione. Che si tratti di bollicine, bitter o cocktail analcolici, il messaggio resta lo stesso: convivialità e piacere consapevole. “È la nostra idea di italianità – aggiunge Billiato – fatta di piccoli gesti e grande convivialità”. Un concetto che unisce il vino e la cultura dell’aperitivo, entrambi espressione di un’identità collettiva che sa evolversi e raccontarsi al mondo.
Un successo che continuerà a crescere
Il fenomeno dell’aperitivo italiano sembra destinato a crescere ancora. Secondo gli operatori del settore, la domanda di prodotti legati all’aperitivo – dai vini ai soft drink – continua ad aumentare, sia in Italia che all’estero. E mentre nuovi locali ispirati al modello italiano aprono nelle grandi città europee, nei bar di Milano come nei bistrot di New York si rinnova ogni giorno quel piccolo rito fatto di calici alzati e sorrisi condivisi. Non è solo una moda, ma una storia di uno stile di vita che ha conquistato il mondo senza perdere la sua anima autentica.
