
La sorprendente crescita delle vigne urbane: 157 progetti in 35 paesi per un futuro sostenibile
Negli ultimi anni, il fenomeno delle vigne urbane ha acquisito sempre più importanza nel panorama vitivinicolo globale. Un recente studio condotto dalla Urban Vineyards Association (Uva) ha rivelato che attualmente esistono 157 vigne situate all’interno dei confini municipali di grandi città in 35 Paesi, per una superficie totale che supera i 600 ettari. Questo sviluppo non è solo un trend isolato, ma rappresenta un cambiamento significativo nel modo in cui le comunità urbane interagiscono con la natura e il loro patrimonio culturale.
Vigne urbane in Europa
Il fenomeno delle vigne urbane è particolarmente evidente in Europa, con 108 vigne censite. Tra i Paesi europei, l’Italia si distingue come leader nel settore, vantando 32 vigne urbane distribuite in 15 diverse città. Venezia si posiziona al primo posto con 7 vigne, seguita da Roma con 4 e Bolzano con 3. Anche città come Napoli, Milano e Catania contribuiscono a questo dinamico panorama con 2 vigne ciascuna. A livello europeo, la città che spicca di più è Praga, con ben 15 vigne urbane, un dato che testimonia l’interesse crescente verso l’agricoltura urbana e la sostenibilità.
Il World Urban Vineyards Atlas
Il “World Urban Vineyards Atlas”, presentato durante la 15ª edizione della “Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio” a Roma, ha messo in luce non solo la quantità, ma anche la varietà delle vigne urbane. Le dimensioni di queste vigne possono variare notevolmente:
- Alcune sono piccolissime, con meno di 100 metri quadri.
- Altre, come la Viña Peñalolen a Santiago del Cile, si estendono su 18 ettari.
È interessante notare che le vigne urbane non sono limitate solo a spazi tradizionali. Infatti, sempre più spesso possiamo trovare vigneti sui tetti, verticali sui muri o persino all’interno di hotel, stazioni e aeroporti, segnalando una crescente innovazione nel settore.
Biodiversità e coesione sociale
Le vigne urbane rappresentano un importante presidio di biodiversità e rigenerazione urbana. Come sottolineato dagli accademici durante il talk “Vigne urbane, giovani e rigenerazione delle città”, queste aree verdi non solo contribuiscono all’estetica dei paesaggi urbani, ma custodiscono anche tradizioni locali, varietà autoctone e luoghi storici. Inoltre, svolgono un ruolo cruciale nella promozione della coesione sociale. Alcuni progetti, come quelli a Londra, Barcellona e Cleveland, coinvolgono attivamente persone con disabilità, dimostrando il potere inclusivo delle vigne urbane.
Sandro Camilli, presidente dell’Associazione Italiana Sommelier (Ais), ha evidenziato l’importanza delle vigne urbane come opportunità di lavoro per i giovani. Ha sottolineato che la cultura del vino e dell’olio dovrebbe diventare parte del curriculum scolastico, per promuovere le eccellenze italiane e formare una nuova generazione di professionisti del settore agroalimentare.
Questa serie di eventi e iniziative non solo celebra il fenomeno delle vigne urbane, ma promuove anche un’idea di sviluppo che unisce tradizione e innovazione, sostenibilità e cultura, offrendo una visione positiva per il futuro delle città e delle loro comunità.