La saga dei Della Gherardesca: un viaggio nella storia di una delle famiglie più influenti d’Italia

La saga dei Della Gherardesca: un viaggio nella storia di una delle famiglie più influenti d'Italia

La saga dei Della Gherardesca: un viaggio nella storia di una delle famiglie più influenti d'Italia

Redazione Vinamundi

29 Ottobre 2025

Bolgheri, 5 giugno 2024 – Il primo cipresso del Viale di Bolgheri fu piantato dal conte Guido Alberto della Gherardesca nei primi decenni dell’Ottocento, proprio dove oggi si snoda la celebre strada, “alti e schietti, van da San Guido in duplice filar”, come la descrisse Carducci. Un gesto che, racconta il discendente Gaddo Della Gherardesca, non nasce da un’idea romantica, ma da un bisogno pratico: i bufali della zona, protagonisti anche nei dipinti dei Macchiaioli, distruggevano tutte le piante tranne i cipressi. Così, tra il 1820 e il 1830, mentre si completava la ricostruzione della Via Pisana – allora chiamata Via Regia – e si aprivano nuove strade verso i borghi interni, prende forma lo Stradone di San Guido.

Bolgheri e i cipressi: una storia di necessità e bellezza

Le piantumazioni partirono proprio da San Guido alle Capanne, come ricostruito dagli storici. Solo agli inizi del Novecento i successori dei Della Gherardesca completarono il viale fino a Bolgheri. “Non fu solo un’opera straordinaria – ricorda Gaddo Della Gherardesca – ma anche una soluzione intelligente a un problema reale: i bufali lasciavano in pace solo i cipressi”. Un dettaglio che spesso sfugge ai visitatori, colpiti dalla bellezza del viale e dal mito letterario.

Bolgheri, tra versi e vigne

Il viale, reso immortale da Giosuè Carducci nella poesia “Davanti a San Guido”, è diventato simbolo di un territorio capace di reinventarsi. Ma Bolgheri non è solo paesaggi. Già nell’Ottocento, Guido Alberto della Gherardesca spediva vino in tutta Europa, un’intuizione che ha anticipato il successo mondiale dei vini locali. “Mio zio Mario Incisa della Rocchetta ha inventato il Sassicaia”, racconta Gaddo, “mentre Niccolò Antinori, nostro cognato, ha scritto la storia del vino italiano”. Due nomi che ancora oggi sono punti di riferimento nel mondo enologico.

Un libro per raccontare un’eredità

Oggi Gaddo Della Gherardesca, imprenditore e scrittore, raccoglie queste storie nel volume “Al tempo di una volta. Tracce di una vita” (Rizzoli Editore, ottobre 2025, 208 pagine, 29,90 euro). Il libro – uscito oggi in libreria – è un viaggio personale tra i ricordi d’infanzia trascorsi tra Firenze e le colline toscane. “Ho voluto raccontare un’epoca che sembra lontana”, confida l’autore, “quando la nostra famiglia viveva secondo tradizioni che oggi rischiano di scomparire”. Un racconto che alterna ricordi familiari, ironia e riflessioni sul senso di comunità attorno al Castello di Castagneto Carducci.

Tra passato e futuro, il castello come cuore pulsante

Nel libro, Gaddo ripercorre una vita segnata da un cognome importante e da un legame profondo con la terra. “Il castello non è solo un edificio”, spiega, “ma il simbolo di un mondo che resiste nella memoria e nei gesti di ogni giorno”. Racconta anche di come abbia deciso di diventare vigneron in prima persona, colmando l’assenza di un vino prodotto direttamente dalla sua famiglia. Un percorso che l’ha portato a riscoprire valori antichi e a confrontarsi con le sfide dell’agricoltura di oggi.

Un’eredità che vive e si rinnova

Gaddo Della Gherardesca non è solo scrittore: è stato presidente dell’Associazione delle Dimore Storiche in Italia, membro del consiglio europeo della stessa associazione e della Fondazione Strozzi a Firenze. Ha guidato la Fondazione Sipari in Abruzzo e oggi è al timone del Clubino, storico circolo milanese. “Ho sempre cercato di tenere insieme passato e presente”, ammette. Nel suo racconto, il castello diventa il filo rosso di una storia familiare che attraversa i secoli e si rinnova ogni giorno – anche in un calice di vino.

Un’eredità che continua a vivere tra le mura antiche di Castagneto Carducci e i filari ordinati dei cipressi. Oggi trova voce nelle pagine di un libro.

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