
La magia verticale del Traccia di Rosa di Matilde Poggi
Matilde Poggi rappresenta una figura di spicco nel panorama vinicolo italiano, un esempio di determinazione e innovazione. Definita “una donna verticale”, questo termine racchiude la sua essenza: una professionista di grande spessore, con una visione chiara e una passione autentica per il vino. È stata presidente dei Vignaioli Indipendenti Fivi e della Confederazione Europea CEVI, dimostrando un impegno costante per la promozione delle pratiche vitivinicole sostenibili e di qualità. La sua azienda, Le Fraghe, è un faro per la produzione di vino biologico, situata all’interno della DOC Bardolino, una zona vinicola storica e ricca di tradizioni.
Il suo amore per il vino rosato non è una semplice preferenza, ma una vera e propria vocazione. Matilde ha dedicato decenni della sua carriera a promuovere il vino rosa, un tipo di vino che in Francia è ben radicato nella cultura enologica, ma che in Italia sta iniziando a guadagnare la popolarità che merita. La scelta di dedicarsi a questo settore non è casuale; il rosato, a differenza di altre tipologie, non è una via di mezzo o una scelta improvvisata, ma un vino con una propria identità e carattere.
L’impegno internazionale per il vino rosato
Nel marzo del 2021, Matilde è diventata membro del sodalizio Rosés de Terroirs, un’associazione internazionale che riunisce produttori di vino rosa provenienti da diverse regioni del mondo. Questo sodalizio ha come obiettivo quello di valorizzare il vino rosato, promuovendo il suo prestigio e la sua qualità a livello globale. La partecipazione a questa associazione testimonia l’impegno di Matilde nel sostenere e diffondere la cultura del vino rosato, non solo in Italia, ma anche all’estero.
Pratiche vinicole innovative
Le pratiche vinicole di Matilde sono altrettanto innovative e riflettono la sua filosofia di rispetto per la natura e il terroir. Da quindici anni ha escluso l’utilizzo dei tappi in sughero, optando per il tappo a vite, una scelta che garantisce la freschezza e l’integrità del vino. Utilizza solo lieviti indigeni, senza alcun contatto con il legno, per preservare le caratteristiche uniche delle uve. Le sue fermentazioni avvengono in vasche di cemento e anfore, scelte che permettono un diverso scambio di ossigeno, contribuendo così a una maggiore complessità e finezza del prodotto finale.
Le fasi di produzione del Traccia di Rosa, un Chiaretto di Bardolino DOC, evidenziano la qualità e l’attenzione al dettaglio:
- Selezione delle uve Corvina (90%) e Rondinella (10%), raccolte a mano nella vigna Ronchilonghi di Affi.
- Macerazione di un giorno in cemento.
- Pressatura senza buccia e fermentazione spontanea.
- Affinamento in cemento per dodici mesi.
L’esperienza sensoriale del Traccia di Rosa
Degustare il Traccia di Rosa è un’esperienza sensoriale affascinante. Al naso, si percepiscono note di frutta a bacca rossa e agrumi, con una buona intensità e complessità. In bocca, il vino si presenta avvolgente, con un frutto croccante e persistente. L’annata 2023 si distingue per una leggera speziatura e sentori di frutta secca, conferendo al vino una dimensione ulteriore.
La bellezza di Traccia di Rosa risiede anche nella sua evoluzione: il colore brillante e il naso fresco richiamano i più giovani predecessori, ma con una nota più balsamica. La bocca risulta piena e intensa, con una persistenza che lascia un piacevole amaricante sul finale, rendendolo un vino di grande carattere.
Questo vino si presta a numerosi abbinamenti gastronomici, permettendo di esaltare piatti tipici e ricette tradizionali. Tra le proposte più interessanti, spiccano:
- Coniglio in “tecia” con erbette aromatiche
- Gazpacho andaluso
- Bigoli con l’anatra
- Anguilla in umido
- Casunziei all’ampezzana
Matilde Poggi, con il suo Traccia di Rosa, non solo celebra il vino rosato, ma contribuisce a scrivere una nuova storia per il Bardolino, dimostrando che la verticalità, intesa come profondità e complessità, è una caratteristica distintiva anche per i vini rosa. La sua dedizione e la sua visione innovativa continuano a ispirare e a promuovere una cultura del vino che guarda al futuro, mantenendo sempre un forte legame con le tradizioni.