La lista delle 50 spiagge più belle del mondo? Al primo posto c’è un paradiso sardo

Lorenzo Fogli

25 Agosto 2025

In un mondo che ha ormai visto quasi ogni angolo di sabbia attraverso Instagram, è una baia italiana a prendersi il titolo di spiaggia più bella del mondo nel 2025. Il verdetto arriva dal comitato internazionale di World’s 50 Best Beaches, realtà indipendente che da anni seleziona con meticolosità le località marittime più affascinanti del pianeta. Cala Goloritzé, n22el Golfo di Orosei, Sardegna orientale, si è aggiudicata il primo posto, sorpassando destinazioni iconiche dei Caraibi, dell’Oceano Pacifico e del Sud-est asiatico. Il riconoscimento non stupisce chi conosce quel tratto di costa, ma l’ufficialità rilancia la Sardegna in una dimensione turistica globale, attirando nuovi occhi e, inevitabilmente, nuove sfide.

Un paradiso difficile da raggiungere: così Cala Goloritzé si è salvata

Cala Goloritzé non è una spiaggia come le altre. Non ci si arriva in macchina, né tantomeno con una passeggiata sul lungomare. Serve una barca oppure almeno un’ora e mezza a piedi tra le rocce del Supramonte di Baunei, sotto il sole cocente e su sentieri a tratti scoscesi. Un sacrificio? Probabilmente sì. Ma è proprio questa barriera naturale ad averla tenuta lontana dal turismo di massa, proteggendone i colori, il silenzio, e persino la sabbia. Un posto “isolato, perfetto e fragile”, come lo definisce il report della giuria. I criteri di valutazione del comitato hanno incluso trasparenza delle acque, conservazione ambientale, unicità paesaggistica e impatto visivo immediato. E proprio l’impatto visivo è stato decisivo: l’arco di roccia bianca che si slancia nel blu profondo del mare ha incantato tutti. Non è un’immagine da cartolina. È meglio.

La lista delle 50 spiagge più belle del mondo? Al primo posto c’è un paradiso sardo

Il commento dei giudici è chiaro: “Più di una semplice spiaggia: è un’emozione visiva e spirituale fin dal primo sguardo.” Non è marketing, ma la sintesi perfetta di un luogo che riesce a trasmettere qualcosa di ancestrale. Cala Goloritzé è parte del patrimonio naturale italiano e già dal 1995 è monumento naturale della Regione Sardegna. Da tempo è in vigore un numero chiuso giornaliero per preservarne l’ecosistema. Solo 250 persone al giorno possono accedervi a piedi e non è consentito raggiungere l’arenile via mare direttamente: le imbarcazioni devono fermarsi a distanza. Ogni visitatore è monitorato, ogni passaggio tracciato. La bellezza, qui, passa dalla cura quotidiana.

Nella classifica 2025 anche spiagge da Filippine, Grecia e Polinesia: ma l’Italia domina

Se la Sardegna conquista il primo posto con Cala Goloritzé, il resto della classifica 2025 disegna un vero e proprio giro del mondo marino. In seconda posizione si trova Entalula, isola delle Filippine, paradiso per gli appassionati di snorkeling e immersioni, incorniciato da scogliere calcaree. Più che una spiaggia, un set naturale da film d’avventura. A chiudere il podio c’è Bang Bao Beach, in Thailandia, tranquilla e familiare, premiata per la sua accessibilità e sicurezza per i bambini.

Segue Fteri, sull’isola greca di Cefalonia, conosciuta per essere difficile da raggiungere — proprio come Goloritzé — e quindi rimasta in gran parte incontaminata. Quinta è PK 9 Beach, un lungo nastro di sabbia nella Polinesia francese, circondato da palme e riflessi smeraldo.

Anche altre spiagge italiane sono presenti tra le 50. In posizione 50 c’è La Pelosa, nel nord-ovest della Sardegna, celebre per la sua sabbia chiarissima e le acque basse. È un ulteriore segnale di quanto l’Italia continui a essere un punto di riferimento globale per il turismo balneare. L’elenco completo include mete note (come Grace Bay, Shoal Bay East o Playa de Rodas) e luoghi meno conosciuti ma visivamente potenti, come le baie delle Isole Cook, di Bonaire, o le sabbie rosa dell’Indonesia.

L’inserimento di diverse spiagge europee conferma una tendenza: si riscoprono le bellezze del Mediterraneo, spesso trascurate a favore di mete tropicali più esotiche. E l’Italia, con la sua varietà costiera, torna a dominare.

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