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Komb(w)ine: l’affascinante fusione tra vino e kombucha

Negli ultimi anni, la crescente domanda di prodotti alternativi al vino alcolico ha portato all’emergere di nuove bevande innovative e affascinanti. Tra queste, spicca il Komb(w)ine, una proposta che fonde in modo audace due mondi apparentemente distanti: quello del mosto d’uva e della fermentazione vinicola e quello del tè fermentato, noto come kombucha. Questa bevanda rivoluzionaria rappresenta un passo avanti nel concetto di bere consapevole, sostenibile e naturale, rispondendo alle esigenze di un pubblico sempre più attento alla salute e all’ambiente.

Che cos’è il Komb(w)ine?

Il Komb(w)ine è una bevanda analcolica frutto di un’originale fermentazione che combina mosto d’uva monovarietale – come il Moscato o il Pinot Nero – con tè biologico. La fermentazione è attivata da un complesso simbiotico di lieviti e batteri, noto come SCOBY (Symbiotic Culture Of Bacteria and Yeast), lo stesso utilizzato nella produzione della tradizionale kombucha. Questo processo consente di ottenere un prodotto con un grado alcolico inferiore allo 0,5%, capace di restituire al naso e al palato una complessità, una struttura e un’acidità simili a quelle di un vino naturale, ma senza l’effetto dell’alcol.

Chi lo ha ideato?

Il Komb(w)ine è il frutto della collaborazione tra due figure di spicco nel panorama enologico italiano: Andrea Moser, un rinomato enologo con una lunga carriera dedicata alla sperimentazione e alla ricerca di nuovi linguaggi nel mondo del vino, ed Ettore Ravizza, fondatore di Legend Kombucha, un’azienda specializzata nella produzione artigianale di kombucha in Italia. La sinergia tra Moser e Ravizza ha dato vita a un prodotto che rompe gli schemi tradizionali: non si tratta di un vino dealcolato, ma di una bevanda completamente nuova, realizzata con mosto d’uva fresco e fermentazione spontanea.

Profilo sensoriale e abbinamenti

Il Komb(w)ine si distingue per il suo profilo sensoriale sorprendente. Al naso, si possono percepire note fresche di agrumi, lievito e spezie, con un sottofondo erbaceo e floreale che invita a esplorare ulteriormente. In bocca, la bevanda rivela una marcata acidità, una grande freschezza e una sapidità che culminano in un finale lungo e pulito, perfetto per stimolare il palato.

Questa bevanda è ideale da servire fredda e si presta a una vasta gamma di abbinamenti gastronomici. È perfetta con:
1. Crostacei e pesce crudo
2. Formaggi stagionati
3. Piatti vegetariani e speziati

Inoltre, rappresenta un’ottima scelta per aperitivi e brunch contemporanei, dove può stupire gli ospiti per la sua originalità e freschezza.

Una risposta alle nuove tendenze

Il successo crescente del Komb(w)ine si inserisce in un contesto più ampio, caratterizzato da una crescente attenzione verso il benessere e la sostenibilità, in particolare tra le generazioni più giovani. Secondo recenti ricerche, la Gen Z e i millennial sono sempre più interessati a stili di vita sani e sostenibili, e cercano esperienze gustative autentiche senza dover necessariamente rinunciare al piacere di un buon drink. In questo senso, il Komb(w)ine si propone come una wine experience alternativa, in grado di attrarre un pubblico che desidera un equilibrio tra piacere e responsabilità.

Il Komb(w)ine è, quindi, più di una semplice bevanda: è un manifesto di come il mondo del bere possa evolversi, abbracciando nuove tendenze e rispondendo alle esigenze di una clientela sempre più consapevole. Con la sua proposta innovativa, questa bevanda si inserisce nel panorama gastronomico italiano e internazionale, attirando l’attenzione di chi cerca alternative alcoliche senza compromettere il gusto e la qualità.

Redazione Vinamundi

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