José Vouillamoz: la passione per il vino italiano e l’eredità da tramandare

José Vouillamoz: la passione per il vino italiano e l'eredità da tramandare

José Vouillamoz: la passione per il vino italiano e l'eredità da tramandare

Redazione Vinamundi

27 Ottobre 2025

Il mondo contemporaneo si presenta come un mosaico di contraddizioni che si intersecano in modi affascinanti. Da un lato, assistiamo a un progresso tecnologico senza precedenti, alimentato dall’Intelligenza Artificiale e da innovazioni digitali che trasformano radicalmente il nostro modo di vivere e lavorare. Dall’altro, ci troviamo di fronte a conflitti e tensioni globali che minacciano la pace e le conquiste civili, culturali e sociali ottenute nel secolo scorso. Queste riflessioni sono condivise da José Vouillamoz, ampelografo e genetista svizzero, insignito del Premio Internazionale Masi Civiltà del Vino, insieme ad altri illustri premiati.

Un evento di celebrazione della cultura vinicola

Nei giorni scorsi, Vouillamoz ha partecipato alla cerimonia di premiazione del “Premio Masi” n. 44, insieme a personalità come il politologo francese Gilles Kepel, l’artista Fabrizio Plessi, l’imprenditore vicentino Alberto Bombassei e la scrittrice triestina Federica Manzon. L’evento si è svolto presso le storiche cantine Masi nella Valpolicella, una regione rinomata per la sua straordinaria tradizione vitivinicola. Durante la cerimonia, i premiati hanno rinnovato il rito della firma sulla storica botte di Amarone, un gesto che simboleggia il legame profondo con il territorio e la cultura vinicola italiana.

Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola, ha descritto il “Premio Masi” come una celebrazione della storia e della cultura del Veneto. La firma sulla botte di Amarone rappresenta un simbolo di qualità, passione e impegno che caratterizzano la Valpolicella. Le parole di Boscaini richiamano l’importanza di preservare le tradizioni vinicole italiane, mentre Isabella Bossi Fedrigotti, presidente della Fondazione Masi, ha sottolineato come i premiati dell’edizione 2025 incarnino il paradosso del progresso e la necessità di custodire le radici culturali.

L’importanza delle varietà autoctone

José Vouillamoz ha espresso la sua gratitudine per il riconoscimento ricevuto, sottolineando l’importanza delle varietà autoctone di vite italiane. La sua ricerca si concentra sull’analisi genetica di queste varietà, un patrimonio unico che rappresenta una ricchezza biologica e una parte fondamentale della cultura italiana. “Questo riconoscimento celebra non solo la scienza, ma anche la cultura viva del vino italiano, un’eredità che mi sento privilegiato di poter contribuire a proteggere e tramandare”, ha affermato Vouillamoz.

Un dibattito sulle sfide contemporanee

La cerimonia di premiazione si è svolta nel contesto di Monteleone21, il nuovo hub dedicato alla cultura del vino e all’enoturismo di Masi a Gargagnago di Valpolicella. Qui, oltre alla consegna dei premi, si è tenuto un talk moderato dal giornalista Alessandro Milan, incentrato sul tema “Progresso e conflitti: paradossi del presente”. Questo dibattito ha messo in luce le tensioni tra l’identità culturale e i rapidi cambiamenti sociali e tecnologici.

Tra i relatori, Gilles Kepel ha portato la sua esperienza nel campo delle dinamiche internazionali, evidenziando come le fragilità del Medio Oriente possano riflettere le tensioni globali. Anche Federica Manzon ha contribuito al dibattito, affrontando il tema dei confini, oggi più fluidi che mai, che possono essere visti sia come luoghi di incontro che di rottura. Fabrizio Plessi ha sottolineato il ruolo dell’arte come linguaggio universale, capace di unire le differenze.

Verso un futuro sostenibile

José Vouillamoz ha richiamato l’attenzione sulle sfide del mondo del vino, in particolare quelle legate al cambiamento climatico e alle tensioni commerciali globali. La sua visione evidenzia l’importanza di coniugare innovazione scientifica e tutela della biodiversità, mantenendo un equilibrio tra progresso e tradizione.

Il riconoscimento di Vouillamoz e degli altri premiati del “Premio Masi” si inserisce in un contesto culturale che cerca di affrontare le sfide del presente in modo costruttivo. L’evento ha rappresentato un’opportunità per riflettere su come il patrimonio culturale e le tradizioni possano essere preservati e valorizzati nel contesto di un mondo in continua evoluzione. La cerimonia ha dimostrato come il vino, simbolo di cultura e tradizione, possa fungere da ponte tra le generazioni e da laboratorio di idee per un futuro sostenibile.

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