Innovazioni nell’irrigazione: come la Valpolicella affronta le sfide idriche

Innovazioni nell'irrigazione: come la Valpolicella affronta le sfide idriche

Innovazioni nell'irrigazione: come la Valpolicella affronta le sfide idriche

Redazione Vinamundi

17 Ottobre 2025

La Valpolicella, rinomata per i suoi pregiati vini come l’Amarone e il Valpolicella Classico, si trova oggi di fronte a una sfida cruciale: l’adattamento alle conseguenze dei cambiamenti climatici. Negli ultimi due decenni, la temperatura media estiva è aumentata di 1,3°C, mentre le precipitazioni sono diminuite drasticamente del 20% rispetto alla media trentennale. Questi mutamenti hanno un impatto diretto sulla viticoltura, influenzando sia la produttività che la qualità delle uve.

Christian Marchesini, presidente del Consorzio Tutela Vini Valpolicella, ha evidenziato l’importanza di investire nella bonifica e in moderni impianti di irrigazione per garantire la sostenibilità delle produzioni future. Durante il convegno “L’irrigazione in Valpolicella, esperienze 2012 e sviluppi futuri”, tenutosi il 4 dicembre a San Pietro in Cariano, Marchesini ha esortato i viticoltori a non perdere di vista il futuro, specialmente ora che i vini della Valpolicella godono di un buon posizionamento sul mercato.

Cambiamenti climatici e impatti sulla viticoltura

I dati forniti dall’Arpav (Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto) mostrano come le precipitazioni siano diventate sempre più irregolari. Negli ultimi dieci anni, le piogge si sono concentrate in un numero limitato di eventi, spesso in momenti poco favorevoli alla coltivazione della vite. Nel 2012, ad esempio, su circa 600 mm di pioggia registrati nei primi undici mesi, oltre 150 mm sono caduti nel solo mese di novembre, quando le temperature erano già scese e le piante avevano bisogno di acqua durante l’estate.

Negli ultimi sessant’anni, la temperatura media estiva in Valpolicella ha raggiunto i 25,2°C, ma dagli anni ’90 si è osservato un incremento significativo, portando la media a 26,5°C nel ventennio successivo. Questo innalzamento è particolarmente problematico per la vite, che è estremamente sensibile anche a variazioni minime di temperatura. Diego Tomasi, ricercatore del CRA-Viticoltura di Conegliano Veneto, ha spiegato come le alte temperature e l’aumento dell’irraggiamento solare abbiano influito negativamente sulla produzione di pigmenti antociani, con conseguenze dirette sulla colorazione delle uve.

Tecniche innovative per la viticoltura

Per affrontare le sfide legate all’aumento delle temperature e alla scarsità d’acqua, è fondamentale adottare tecniche colturali innovative. È necessario:

  1. Mantenere una corretta fogliosità della pianta.
  2. Gestire la defogliazione in modo strategico.
  3. Ripensare le forme di allevamento e le esposizioni dei vigneti.

Ad esempio, la pergola sembra offrire risultati migliori in termini di ombreggiamento rispetto al sistema guyot, mentre la tradizionale orientazione dei filari verso sud potrebbe non essere sempre la più efficace.

Un altro aspetto cruciale è l’implementazione di sistemi di irrigazione più efficienti. Andrea De Antoni, direttore dell’Area Tecnica del Consorzio Bonifica Veronese, ha presentato un progetto ambizioso per convertire l’impianto di Montindon, situato tra Sant’Ambrogio e Domegliara, da un sistema di scorrimento a uno a pressione, introducendo l’irrigazione a pioggia nelle aree servite. Questo cambiamento consentirebbe un notevole risparmio idrico, estendendo l’irrigazione anche a zone adiacenti che attualmente non ne beneficiano.

Tra le varie tecniche di irrigazione, quella a goccia, in particolare la subirrigazione a 20 cm di profondità, si è dimostrata la più efficace per le viti. Questo sistema garantisce che l’acqua raggiunga direttamente le radici, riducendo al contempo l’evaporazione e migliorando l’assorbimento. Tuttavia, la realizzazione di questi progetti richiede investimenti significativi da parte dei viticoltori, poiché attualmente non sono disponibili finanziamenti pubblici specifici per tali interventi.

La strada verso un futuro sostenibile

Il Consorzio di bonifica spera di poter beneficiare di futuri finanziamenti attraverso il Piano di sviluppo rurale, ma spetta agli agricoltori decidere se investire personalmente in queste tecnologie innovative. La scelta di adottare sistemi di irrigazione moderni non è solo una questione di economia, ma rappresenta un passo necessario per garantire la resilienza delle coltivazioni di vino in Valpolicella di fronte ai cambiamenti climatici.

In sintesi, la Valpolicella si trova a un bivio cruciale. La qualità dei suoi vini, simbolo di una tradizione secolare, è minacciata da un clima in cambiamento. Investire nell’irrigazione e nell’innovazione tecnologica non è solo una necessità economica, ma un obbligo morale verso le future generazioni di viticoltori e amanti del vino. La strada da percorrere è lunga e complessa, ma la determinazione dei produttori e il supporto delle istituzioni possono fare la differenza, garantendo un futuro sostenibile per la viticoltura di questa storica regione.

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