Il Verdejo è un vitigno a bacca bianca autoctono della Spagna, in particolare della zona di Rueda, di cui è il principale prodotto vitivinicolo. Il nome deriva proprio dalla colorazione del vino, di un giallo pagliericcio che tende al verdognolo, e richiama i sapori di limone e kiwi.
Le origini del Verdejo risalirebbero ai tempi dell’alto Medioevo. Probabilmente questo vino proviene dalle aree meridionali della Spagna e fu poi introdotto nella regione di Castiglia e Leon dai mozarabi, popolazione cristiana integrata nei flussi arabi del tempo. Per secoli il Verdejo è rimasto nell’ombra, oscurato dalla fortuna del vino Palomino, vitigno molto diffuso nella zona. Ma fortunatamente alcuni viticoltori locali riscoprirono il Verdejo e lo portarono alla ribalta sulla scena internazionale.
Ancora oggi vi sono alcuni vitigni di Verdejo produttivi, anche dopo secoli di servizio. La particolarità, oltre al fatto che provengono da tempi così antichi, risiede nel fatto che alcuni di questi sono sopravvissuti all’epidemia di filossera che colpì l’Europa nella metà dell’Ottoccento, distruggendo buona parte del patrimonio vitivinicoli del continente.
Il Verdejo predilige climi secchi e continentali, e necessita di molta luce solare. Gli giovano le escursioni termiche che portano alla maturazione di proprietà nell’uva che rilasciano un’esplosione di aromi e freschezza durante la fermentazione. Questo tipo di uva è esaltata da terreni poco fertili e dalla terra pietrosa, che la rendono molto resistente, sebbene non tanto vigorosa, ma con una nota spiccatamente minerale. Ha grappoli compatti con acini dalla buccia spessa e dal colore giallo-verdastro, una germogliatura e una maturazione precoci. Questo vitigno è anche sensibile agli attacchi dell’oidio.
Le uve del Verdejo rappresentano la base per la produzione di una delle denominazioni più celebri della Spagna, ossia il Rueda DO, che deriva da grappoli provenienti da viti presenti nelle zone che corrono tra Valladolid, Segovia e Avila. Il Rueda DO prevede l’utilizzo del Verdejo in purezza (almeno con un quantitativo dell’85%) oppure assemblato ad altre uve locali (al 50%) come il Palomino, il Viura o il Sauvignon Blanc.
Sotto forma di spumante, il Verdejo enfatizza ancora di più la freschezza e mineralità tipiche del vitigno. Le sue caratteristiche principali sono freschezza, raffinatezza, e la facile beva. Il Verdejo presenta profumi di frutta fresca e aspra come limone e kiwi, con note di miele e frutta secca, ma anche note vegetali. Al gusto è un vino secco ma non pesante, grazie a una spontanea punta acida.
Negli ultimi anni, la crescente attenzione verso il tema dell'obesità ha catalizzato l'interesse di ricercatori…
Dal 22 agosto al 13 settembre 2025, il Chianti Docg tornerà a brillare sul mercato…
L'Orisi, un vitigno autoctono siciliano a lungo dimenticato, sta vivendo una nuova primavera grazie al…
Il 7 agosto 2025 rappresenterà un punto di svolta per il settore vinicolo italiano, con…
A partire dal 7 agosto 2023, gli Stati Uniti applicheranno un dazio del 15% sui…
Negli ultimi giorni, il mondo della viticoltura dell'Oltrepò Pavese ha affrontato una crisi profonda, coinvolgendo…