Il vino

Il vitigno Calabrese (Nero d’Avola), storia e caratteristiche

Il Nero d’Avola è il re dei vitigni a bacca rossa della Sicilia, titolo che gli è stato affidato grazie alle sue doti di eleganza, sontuosità e carattere. È un vino rosso massiccio, ma allo stesso tempo decisamente vellutato, dotato di profondità, frutto caldo, ma non esplosivo e splendidi profumi di macchia mediterranea, terra ed eucalipto.

La storia e le caratteristiche

Fino a pochi anni fa veniva chiamato “Calabrese”, ma non perché la Calabria fosse la sua terra d’origine, ma solo perché in dialetto siciliano significa di Avola. Le prime fonti scritte che parlano di Calabrese risalgono alla fine del 1500, tuttavia è solo dai primi del 1900 che è diventato Nero d’Avola. Per secoli è stato esportato come uva da taglio per dare forza e colore a vini piemontesi, toscani e francesi, ma oggi grazie al cielo è sempre più radicata la pratica di produrlo in purezza per esaltare le sue doti di eleganza.

Immagine | Pixabay @DanieleGreco – Vinamundi.it

I vini prodotti con il vitigno Calabrese presentano buona acidità che dà ai vini provenienti dalle zone più vocate una buona predisposizione all’invecchiamento anche lungo, meglio ancora se provenienti da uve coltivate con il tradizionale sistema detto ad “alberello”. I vini del vitigno Calabrese hanno un carattere deciso e a seconda dello stile di vinificazione sono talvolta un po’ spigolosi, talvolta molto eleganti. Al naso, a seconda del tipo di maturazione, presentano note che vanno dal floreale di viola al fruttato di amarena, alle spezie nelle versioni di più lungo affinamento, mentre altri ancora manifestano una nota eterea dovuta all’alcolicità.

Il sapore è caldo, con acidità ben modulata, struttura potente, ma con tannini fini, non è mai sgarbato e si sente un certo calore asciutto e rovente in sottofondo, nascosto sotto i sapori balsamici e di bosco. Equilibrio, intensità e profondità sono ottimi, non è un vino esile, ma non aspettatevi muscoli e marmellata, ma finezza e armonia.

Il Calabrese viene vinificato sia in purezza che assemblato con altre uve. Il più antico di questi uvaggi è il Cerasuolo di Vittoria DOCG in cui il Calabrese si trova in uvaggio con il Frappato, prodotto sulla costa meridionale della Sicilia fra Ragusa e Gela. Il Calabrese è anche spesso assemblato in blends con il Merlot, il Cabernet sauvignon ma soprattutto con lo Syrah.

Per quanto riguarda gli abbinamenti migliori, se si tratta di un vino giovane, fruttato e d’annata le sue spiccate doti di leggerezza e aromaticità lo rendono perfetti anche con preparazioni a base di pesce, come pesce spada alla messinese. Se invece avete una bottiglia invecchiata e strutturata abbinatela a vitello tonnato, roast beef, pulled pork, empanadas, hamburger, filetto alla Wellington.

Federico Liberi

Sono laureato in Psicologia dei processi sociali all’Università di Roma “La Sapienza”. La mia più grande passione insieme alla scrittura è il calcio, ma mi piace rimanere informato sullo sport a 360 gradi oltre che sull’attualità e la politica. Nel 2020 è stato pubblicato su Amazon un mio saggio sulla Programmazione Neuro-Linguistica.

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